Dicembre 2006

Nuovi orizzonti per la Banca Popolare pugliese

Indietro
Più grande, più meridionale
Giuseppe Tondi
 
 

 

 

 

 

 

Contrassegnato dall’espansione territoriale e di business, il 2007 della Banca Popolare Pugliese.
L’Istituto, che è la maggiore “popolare” della penisola salentina e una delle realtà creditizie più significative del Mezzogiorno, nel primo semestre dell’anno prossimo incrementerà infatti del 20% la propria rete territoriale, con l’acquisizione di 15 sportelli da Banca Carime (Gruppo BPU) e con l’apertura programmata di una nuova filiale in Lecce.
Con le delibere adottate dai Consigli di Amministrazione di Banca Carime, Banche Popolari Unite e Banca Popolare Pugliese si è conclusa la fase decisionale più delicata di questa operazione, che si perfezionerà nei prossimi mesi e ha già ricevuto il placet da parte della Banca d’Italia.
Dislocati in tre regioni, due delle quali non presidiate dalla BPP, i 15 sportelli:
- 2 in Basilicata: provincia di Matera (Pisticci e Scanzano Ionico);
- 1 in Molise: provincia di Campobasso (Termoli);
- 12 in Puglia e precisamente 6 in provincia di Foggia (Apricena, Biccari, San Marco in Lamis, Torremaggiore, Vieste e Foggia); 4 in provincia di Bari (Alberobello, Casamassima – ipermercato Auchan –, Cassano Murge, Locorotondo); 1 in provincia di Taranto (Mottola) e 1 in provincia di Lecce (Leverano).
La nuova filiale di Lecce sarà aperta in Viale Aldo Moro, in una zona di recente e interessante insediamento di tipo residenziale e commerciale.
Con l’acquisizione del ramo aziendale da Carime, la “Popolare Pugliese” si arricchirà di circa 300 milioni di euro di raccolta, 80 milioni di impieghi economici e vedrà aumentare la propria clientela di ben 20.500 rapporti e il personale di 72 unità, oltre, come detto, ai 15 sportelli.
«Questa operazione, che ha richiesto un investimento a titolo di avviamento di 27,4 milioni di euro da parte dell’istituto di credito salentino, permetterà alla Banca – dice il Direttore Generale Vito Primiceri – di completare la propria presenza nella regione Puglia e di iniziare un processo di graduale espansione nei territori limitrofi.
Siamo convinti, inoltre, che la migliore e più articolata dislocazione della Banca consentirà di sviluppare anche nei nuovi territori le sinergie con un’altra società del “Gruppo”, BPP Sviluppo Spa, specializzata nella fornitura di prodotti standardizzati (credito al consumo, mutui ipotecari residenziali, ecc.), con evidenti vantaggi per entrambe le società».
Per il Presidente Caroli Casavola, l’acquisizione del ramo aziendale presenta un indubbio vantaggio rispetto alla tradizionale apertura di sportelli, «perché l’acquisizione consente non solo di accelerare il processo di apertura di nuove filiali, ma anche e soprattutto di recuperare in tempi più brevi l’ammontare dei relativi investimenti».
Nel 2007 la rete periferica della Banca sarà composta da 96 dipendenze, così distribuite:

PUGLIA
12 sportelli in provincia di Bari (ora 8);
15 sportelli in provincia di Brindisi;
6 sportelli in provincia di Foggia;
54 sportelli in provincia di Lecce (ora 52);
6 sportelli in provincia di Taranto (ora 5).

BASILICATA
2 sportelli in provincia di Matera.

MOLISE
1 sportello in provincia di Campobasso.

Con questa operazione la Banca Popolare Pugliese consolida la propria immagine di azienda proiettata verso un più ampio contesto territoriale, in coerenza e in aderenza con la propria mission di istituto creditizio di riferimento per le famiglie, le PMI e tutte quelle altre realtà economico-produttive presenti nel Mezzogiorno d’Italia, che ha scelto di salvaguardare la propria “autonomia gestionale”.
«Talvolta – dice Vito Primiceri – qualcuno, constatando che la Bpp è l’unica banca salentina che conserva ancora la propria “autonomia gestionale”, mi chiede se ciò sia dovuto ad una scelta strategica o all’esito di una continuità storica. A me piace rispondere che per quanto riguarda la “Popolare Pugliese” le due ipotesi piuttosto che costituire un’alternativa rappresentano due momenti fortemente connessi. Se è vero che da un lato la continuità storica è quasi una sorta di Dna aziendale, dall’altro va detto che l’autonomia decisionale e gestionale della Banca non può essere soltanto affermata unicamente come principio, ma va perseguita come obiettivo strategicamente rilevante. Cioè come obiettivo che non solo va posto, ma va costantemente, almeno nel medio periodo, verificato per quanto riguarda il grado e le modalità d’attuazione e l’operazione che oggi commentiamo va in questa direzione».
Anche su questo argomento vi è perfetta sintonia tra Primiceri e il Presidente Caroli Casavola, per il quale «se è vero che la Banca ha scelto di rimanere autonoma, questo, però, non vuol costituire un assioma, bensì vuol rappresentare un obiettivo sfidante che va perseguito con intelligenza e duttilità, senza trascurare aprioristicamente soluzioni diverse.
Ho l’impressione che finalmente rispetto al passato qualcosa stia cambiando e in positivo. Se sino a ieri passava quasi inosservata l’avvenuta incorporazione di questa o quella azienda, oggi cresce il numero di quelli che cominciano a valutare con maggior consapevolezza che cosa significa poter contare su una banca locale e che cosa comporta, per una regione come la nostra, la scomparsa di un centro autonomo di decisione finanziaria.
Tutto questo ci incoraggia oltremodo e ci rende ancora più responsabili sul ruolo che vogliamo ricoprire in futuro. La realtà attuale ci dice che la scelta strategica dell’autonomia indicata dal Consiglio di Amministrazione non solo è condivisa da tutto il Personale, dai Soci e dai Clienti della Banca, ma raccoglie consensi e simpatie in strati sempre più vasti e importanti delle forze economiche e sociali della nostra regione».

 

   
   
Indietro
     

Banca Popolare Pugliese
Tutti i diritti riservati © 2006