|
|
Contrassegnato dallespansione territoriale e di business,
il 2007 della Banca Popolare Pugliese.
LIstituto, che è la maggiore popolare della
penisola salentina e una delle realtà creditizie più
significative del Mezzogiorno, nel primo semestre dellanno
prossimo incrementerà infatti del 20% la propria rete territoriale,
con lacquisizione di 15 sportelli da Banca Carime (Gruppo
BPU) e con lapertura programmata di una nuova filiale in Lecce.
Con le delibere adottate dai Consigli di Amministrazione di Banca
Carime, Banche Popolari Unite e Banca Popolare Pugliese si è
conclusa la fase decisionale più delicata di questa operazione,
che si perfezionerà nei prossimi mesi e ha già ricevuto
il placet da parte della Banca dItalia.
Dislocati in tre regioni, due delle quali non presidiate dalla BPP,
i 15 sportelli:
- 2 in Basilicata: provincia di Matera (Pisticci e Scanzano Ionico);
- 1 in Molise: provincia di Campobasso (Termoli);
- 12 in Puglia e precisamente 6 in provincia di Foggia (Apricena,
Biccari, San Marco in Lamis, Torremaggiore, Vieste e Foggia); 4
in provincia di Bari (Alberobello, Casamassima ipermercato
Auchan , Cassano Murge, Locorotondo); 1 in provincia di Taranto
(Mottola) e 1 in provincia di Lecce (Leverano).
La nuova filiale di Lecce sarà aperta in Viale Aldo Moro,
in una zona di recente e interessante insediamento di tipo residenziale
e commerciale.
Con lacquisizione del ramo aziendale da Carime, la Popolare
Pugliese si arricchirà di circa 300 milioni di euro
di raccolta, 80 milioni di impieghi economici e vedrà aumentare
la propria clientela di ben 20.500 rapporti e il personale di 72
unità, oltre, come detto, ai 15 sportelli.
«Questa operazione, che ha richiesto un investimento a titolo
di avviamento di 27,4 milioni di euro da parte dellistituto
di credito salentino, permetterà alla Banca dice il
Direttore Generale Vito Primiceri di completare la propria
presenza nella regione Puglia e di iniziare un processo di graduale
espansione nei territori limitrofi.
Siamo convinti, inoltre, che la migliore e più articolata
dislocazione della Banca consentirà di sviluppare anche nei
nuovi territori le sinergie con unaltra società del
Gruppo, BPP Sviluppo Spa, specializzata nella fornitura
di prodotti standardizzati (credito al consumo, mutui ipotecari
residenziali, ecc.), con evidenti vantaggi per entrambe le società».
Per il Presidente Caroli Casavola, lacquisizione del ramo
aziendale presenta un indubbio vantaggio rispetto alla tradizionale
apertura di sportelli, «perché lacquisizione
consente non solo di accelerare il processo di apertura di nuove
filiali, ma anche e soprattutto di recuperare in tempi più
brevi lammontare dei relativi investimenti».
Nel 2007 la rete periferica della Banca sarà composta da
96 dipendenze, così distribuite:
PUGLIA
12 sportelli in provincia di Bari (ora 8);
15 sportelli in provincia di Brindisi;
6 sportelli in provincia di Foggia;
54 sportelli in provincia di Lecce (ora 52);
6 sportelli in provincia di Taranto (ora 5).
BASILICATA
2 sportelli in provincia di Matera.
MOLISE
1 sportello in provincia di Campobasso.
Con questa operazione la Banca Popolare Pugliese consolida la propria
immagine di azienda proiettata verso un più ampio contesto
territoriale, in coerenza e in aderenza con la propria mission di
istituto creditizio di riferimento per le famiglie, le PMI e tutte
quelle altre realtà economico-produttive presenti nel Mezzogiorno
dItalia, che ha scelto di salvaguardare la propria autonomia
gestionale.
«Talvolta dice Vito Primiceri qualcuno, constatando
che la Bpp è lunica banca salentina che conserva ancora
la propria autonomia gestionale, mi chiede se ciò
sia dovuto ad una scelta strategica o allesito di una continuità
storica. A me piace rispondere che per quanto riguarda la Popolare
Pugliese le due ipotesi piuttosto che costituire unalternativa
rappresentano due momenti fortemente connessi. Se è vero
che da un lato la continuità storica è quasi una sorta
di Dna aziendale, dallaltro va detto che lautonomia
decisionale e gestionale della Banca non può essere soltanto
affermata unicamente come principio, ma va perseguita come obiettivo
strategicamente rilevante. Cioè come obiettivo che non solo
va posto, ma va costantemente, almeno nel medio periodo, verificato
per quanto riguarda il grado e le modalità dattuazione
e loperazione che oggi commentiamo va in questa direzione».
Anche su questo argomento vi è perfetta sintonia tra Primiceri
e il Presidente Caroli Casavola, per il quale «se è
vero che la Banca ha scelto di rimanere autonoma, questo, però,
non vuol costituire un assioma, bensì vuol rappresentare
un obiettivo sfidante che va perseguito con intelligenza e duttilità,
senza trascurare aprioristicamente soluzioni diverse.
Ho limpressione che finalmente rispetto al passato qualcosa
stia cambiando e in positivo. Se sino a ieri passava quasi inosservata
lavvenuta incorporazione di questa o quella azienda, oggi
cresce il numero di quelli che cominciano a valutare con maggior
consapevolezza che cosa significa poter contare su una banca locale
e che cosa comporta, per una regione come la nostra, la scomparsa
di un centro autonomo di decisione finanziaria.
Tutto questo ci incoraggia oltremodo e ci rende ancora più
responsabili sul ruolo che vogliamo ricoprire in futuro. La realtà
attuale ci dice che la scelta strategica dellautonomia indicata
dal Consiglio di Amministrazione non solo è condivisa da
tutto il Personale, dai Soci e dai Clienti della Banca, ma raccoglie
consensi e simpatie in strati sempre più vasti e importanti
delle forze economiche e sociali della nostra regione».
|