Marzo 2004

Corrispondenze / 2

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Caro D’Andrea
a.b.
 
 

 

 

 

 

Dopo quelle di Betocchi, pubblichiamo le lettere spedite a Ercole Ugo D’Andrea da Girolamo Comi e da Leonardo Sinisgalli.Più confidenziali le prime, viste anche la giovane età del poeta galatonese, la sua “fretta di pubblicare versi” e la frequentazione di Lucugnano, dove Comi dirigeva “L’Albero”; più formali le altre, sebbene rivelino rapporti di lunga data e una consolidata stima reciproca. Un fatto curioso, ma non infrequente nella corrispondenza di D’Andrea, poeta e docente nelle Scuole Medie: una volta assegnati agli alunni i versi di un poeta con il quale intratteneva rapporti epistolari, metteva a contatto scrittore e discenti. E’ nata da queste iniziative una breve ma interessante “corrispondenza collaterale”, di cui la lettera di Sinisgalli a “Sebastiano” (Sebastiano Vainiglia, di Galatone, all’epoca alunno della Seconda E) è un esempio emblematico.

[lettera manoscritta, su carta intestata L’ “ALBERO” Lucugnano (Lecce)]

31 marzo 1965

Caro D'Andrea, alla tua età le lombaggini! ma se non le hanno più neanche i senatori a vita!
Vedo che hai sempre troppa fretta di pubblicare versi: e da chi, poi? Da Rebellato! Deploro che tu non riesca a vincere la tentazione di pubblicare versi ad ogni costo... La poesia, oltre ad esigere sacrifici d’ordine spirituale e mondano, esige pazienza e... continenza... (letteraria, s'intende).
Comunque sono esperienze da fare e ognuno le fa a modo suo... Trasferisci con la fantasia – (ogni tanto) – dal piano letterario, l'esercizio della pazienza di Giobbe sul piano spirituale... Non ho bisogno di aggiungere che la pazienza, come ci ricorda Tommaso d’Aquino, è un aspetto – (e dei più importanti) – della intelligenza e dell’amore...
Coraggio: chiuditi in un convento per laici, così ti passerà anche la lombaggine!
Ma non tener conto delle mie divagazioni: opera secondo la tua ispirazione e le tue esperienze. Se sei intelligente anche sul piano spirituale, con una fede granitica nei valori immutabili dello spirito, raccoglierai frutti preziosi.

Mi fa piacere che tu abbia un debole per l’amico poeta Betocchi: gli riconosco molte qualità di primo piano, fra le quali quella di avere riconosciuto – (non sorridere...) – nella Poesia di Comi valori d’ordine superlativo sul piano internazionale... (e cosmico).
Betocchi, (oltre ad essere un poeta vero) è di una generosità spirituale di qualità rara...
La generosità spirituale (oltre l'altra) fa parte della economia superlativa dei valori dello spirito...
Non ti preoccupare se non riesci ad accettarmi: non bisogna aver fretta e, nel caso particolare, non ha importanza...
Alla comprensione letteraria e poetica è da preferire l'Amore su tutti i piani dell’attività o meglio di una attività ricca di impegni interiori senza scadenze.
Se hai ancora la lombaggine sgranchisciti i muscoli con una passeggiata fino a Lucugnano...
Tante cose affettuose a tutti.

Comi


[lettera manoscritta, su cartolina Edizioni dell’«Albero»]

Venerdì sera
9 aprile 1965

Caro D’Andrea, vieni, venite a trovarmi quando vi fa comodo: dalle ore 15 in poi di qualsiasi giorno. A voce ti dirò la mia impressione sul tuo manoscritto. (Abbi coraggio, come un milite deciso a battersi all’insegna della Poesia...).
Cordialmente,
G. Comi

[lettera manoscritta, su cartolina L’ “ALBERO” Lucugnano (Lecce)]

6 aprile 1966

Caro D’Andrea, lasciati purificare dalla crisi: non bisogna aver paura del diavolo...
«Qui non est tentatus qualia scit?». Venite, vieni coi tuoi, (infanti compresi... se già nati...), quando vi fa comodo. Nelle ore pomeridiane dalle 151/2 in poi. (Eccettuando la domenica). Ti va bene? E, nel frattempo, affronta Verga e Marti e la metrica latina. Nel frattempo astieniti da ogni tipo di facile villonismo (letterario e brigantesco).
Abbracci, Comi

 

[lettera manoscritta su carta intestata L’ “ALBERO” Lucugnano (Lecce)]

7 settembre 1966

Caro D’Andrea,

1) - Ha da uscire Persona di settembre. L’invio delle tue liriche sarebbe prematuro. Come al solito hai troppa fretta...
D’altra parte non sono sicuro che la Direzione non abbia altri impegni.
2) - Quanto al mio libro, fa come vuoi... non è un problema. Al più puoi prenotarlo, se credi.
3) - Grazie della visita “collegiale” dell’altra sera che mi fece molto piacere.
Tante cose cordiali a tutti,
vostro G. Comi

 

[cartolina manoscritta]

8 ottobre 1966

Un cordiale saluto
Oreste Macrí

Comi

e torna su Campanella...
e mandami il pezzo su Moscardelli.
o restituiscimi il libro. Grazie.

 


[lettera manoscritta]

Roma 27 dic. 1963

Caro D’Andrea, ho ricevuto la sua lettera e il fascicolo di versi che ho già sfogliato. Si faccia consigliare da Pagano per la scelta, se il Critone ha intenzione di pubblicarle un libriccino. Riduca i titoli e l’indice a pochi componimenti, i più semplici. Le ricambio gli auguri per un felice anno nuovo. SuoLeonardo Sinisgalli
[lettera manoscritta]

Roma 10 gennaio 1977

Caro D’Andrea, ho fatto anch’io un bel guadagno a leggere le pagine del suo “breviario”. Spero che le ragazze abbiano scritto alla Mondadori, se no rischio di far la figura del grullo!
Non so se l'Epigrafe del libro sia quella integrale, perché due anni fa, a Sacile, mi toccò constatare che l’antologista aveva tagliato la coda.
Grazie ancora della lettera e del dono, aff.mo Leonardo Sinisgalli


[lettera manoscritta]

Roma 25 marzo 1977

Caro D’Andrea, avevo già letto e ammirato l'ultima sua suite dedicata a suo padre. Grazie dell’estratto e della dedica. Ho scritto l'altro ieri a Valli proponendogli la pubblicazione – prima sulla rivista e, dopo se mai, in volume, ma sono così belli gli estratti! – di un mio inedito “Diario senza data” che ho riordinato nei mesi scorsi. Forse farò uscire qualche altra cosa per il ‘78. Spero sempre di venire un giorno a Lecce per trascorrervi almeno una settimana. Probabilmente andremo a Montemurro per Pasqua, ma io non posso fare programmi. Ci siamo stati due mesi l’anno scorso dopo tanti anni per le vacanze. Accolga i miei saluti più cordiali. Suo, Leonardo Sinisgalli

[lettera manoscritta]

Roma 18 febbraio 1978

Caro amico, grazie della lettera e della cartolina. Come ho scritto a Donato Valli la nostra vita di questa estate è stata sconvolta da una gravissima indisposizione di mia moglie che è stata in ospedale tutto il mese di settembre, dove ha subito due gravi interventi. Sta riprendendosi via via con grande ostinazione. Ma io non riesco ancora a concentrarmi. Ho solo potuto riscrivere un’avvertenza per i lettori del mio prossimo libro, che uscirà in aprile, e che avevo consegnato alla fine di giugno del ‘77.
Grazie del ricordo, affettuosamente Leonardo Sinisgalli


[lettera manoscritta a Sebastiano Vainiglia]

Roma 20 dicembre 1976

Caro Sebastiano, non me la sento di andare in giro con questo tempo e questo traffico; non voglio fare la fine del poeta Giuseppe Parini che fu, in un giorno di pioggia a Milano, travolto dalla furia dei carri. Piacerebbe anche a me scrivere una poesia come “La caduta” che a Benevento mi fecero studiare quando avevo press’a poco la vostra età: ma i cavalli fanno meno danni delle macchine.
Posso darti un consiglio: scrivi alla Casa Editrice Mondadori (Ufficio vendite), SEGRATE (Milano) e chiedi che ti spediscano (detraendo la spesa dal mio conto) qualche copia dei titoli disponibili, per es. L'ellisse (Collana “Oscar”) e La rosa di Gerico (Libri scolastici).
Fammi sapere l'esito di questa operazione. Salutami intanto il tuo professore E.U.D’Andrea, e ringrazialo della gentile mediazione. Cari auguri a tutti i tuoi compagni della Seconda E, e arrivederci presto. Aff.mo,

Leonardo Sinisgalli

 

   
   
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