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Dopo quelle di Betocchi, pubblichiamo le lettere spedite a Ercole
Ugo D’Andrea da Girolamo Comi e da Leonardo Sinisgalli.Più
confidenziali le prime, viste anche la giovane età del poeta
galatonese, la sua “fretta di pubblicare versi” e la
frequentazione di Lucugnano, dove Comi dirigeva “L’Albero”;
più formali le altre, sebbene rivelino rapporti di lunga
data e una consolidata stima reciproca. Un fatto curioso, ma non
infrequente nella corrispondenza di D’Andrea, poeta e docente
nelle Scuole Medie: una volta assegnati agli alunni i versi di un
poeta con il quale intratteneva rapporti epistolari, metteva a contatto
scrittore e discenti. E’ nata da queste iniziative una breve
ma interessante “corrispondenza collaterale”, di cui
la lettera di Sinisgalli a “Sebastiano” (Sebastiano
Vainiglia, di Galatone, all’epoca alunno della Seconda E)
è un esempio emblematico.
[lettera manoscritta, su carta intestata L’ “ALBERO”
Lucugnano (Lecce)]
31 marzo 1965
Caro D'Andrea, alla tua età le lombaggini! ma se
non le hanno più neanche i senatori a vita!
Vedo che hai sempre troppa fretta di pubblicare versi: e
da chi, poi? Da Rebellato! Deploro che tu non riesca a vincere la
tentazione di pubblicare versi ad ogni costo... La poesia, oltre
ad esigere sacrifici d’ordine spirituale e mondano, esige
pazienza e... continenza... (letteraria, s'intende).
Comunque sono esperienze da fare e ognuno le fa a modo suo... Trasferisci
con la fantasia – (ogni tanto) – dal piano letterario,
l'esercizio della pazienza di Giobbe sul piano spirituale... Non
ho bisogno di aggiungere che la pazienza, come ci ricorda Tommaso
d’Aquino, è un aspetto – (e dei più importanti)
– della intelligenza e dell’amore...
Coraggio: chiuditi in un convento per laici, così ti passerà
anche la lombaggine!
Ma non tener conto delle mie divagazioni: opera secondo la tua ispirazione
e le tue esperienze. Se sei intelligente anche sul piano
spirituale, con una fede granitica nei valori immutabili dello spirito,
raccoglierai frutti preziosi.
Mi fa piacere che tu abbia un debole per l’amico poeta Betocchi:
gli riconosco molte qualità di primo piano, fra le quali
quella di avere riconosciuto – (non sorridere...) –
nella Poesia di Comi valori d’ordine superlativo sul piano
internazionale... (e cosmico).
Betocchi, (oltre ad essere un poeta vero) è di una
generosità spirituale di qualità rara...
La generosità spirituale (oltre l'altra) fa parte
della economia superlativa dei valori dello spirito...
Non ti preoccupare se non riesci ad accettarmi: non bisogna
aver fretta e, nel caso particolare, non ha importanza...
Alla comprensione letteraria e poetica è da preferire l'Amore
su tutti i piani dell’attività o meglio di una attività
ricca di impegni interiori senza scadenze.
Se hai ancora la lombaggine sgranchisciti i muscoli con una passeggiata
fino a Lucugnano...
Tante cose affettuose a tutti.
Comi
[lettera manoscritta, su cartolina Edizioni dell’«Albero»]
Venerdì sera
9 aprile 1965
Caro D’Andrea, vieni, venite a trovarmi quando vi fa comodo:
dalle ore 15 in poi di qualsiasi giorno. A voce ti dirò
la mia impressione sul tuo manoscritto. (Abbi coraggio, come un
milite deciso a battersi all’insegna della Poesia...).
Cordialmente,
G. Comi
[lettera manoscritta, su cartolina L’ “ALBERO”
Lucugnano (Lecce)]
6 aprile 1966
Caro D’Andrea, lasciati purificare dalla crisi: non bisogna
aver paura del diavolo...
«Qui non est tentatus qualia scit?». Venite, vieni coi
tuoi, (infanti compresi... se già nati...), quando vi fa
comodo. Nelle ore pomeridiane dalle 151/2 in poi. (Eccettuando la
domenica). Ti va bene? E, nel frattempo, affronta Verga e Marti
e la metrica latina. Nel frattempo astieniti da ogni tipo di facile
villonismo (letterario e brigantesco).
Abbracci, Comi
[lettera manoscritta su carta intestata L’ “ALBERO”
Lucugnano (Lecce)]
7 settembre 1966
Caro D’Andrea,
1) - Ha da uscire Persona di settembre. L’invio delle tue
liriche sarebbe prematuro. Come al solito hai troppa fretta...
D’altra parte non sono sicuro che la Direzione non abbia altri
impegni.
2) - Quanto al mio libro, fa come vuoi... non è un problema.
Al più puoi prenotarlo, se credi.
3) - Grazie della visita “collegiale” dell’altra
sera che mi fece molto piacere.
Tante cose cordiali a tutti,
vostro G. Comi
[cartolina manoscritta]
8 ottobre 1966
Un cordiale saluto
Oreste Macrí
Comi
e torna su Campanella...
e mandami il pezzo su Moscardelli.
o restituiscimi il libro. Grazie.
[lettera manoscritta]
Roma 27 dic. 1963
Caro D’Andrea, ho ricevuto la sua lettera e il fascicolo
di versi che ho già sfogliato. Si faccia consigliare da Pagano
per la scelta, se il Critone ha intenzione di pubblicarle un libriccino.
Riduca i titoli e l’indice a pochi componimenti, i più
semplici. Le ricambio gli auguri per un felice anno nuovo. SuoLeonardo
Sinisgalli
[lettera manoscritta]
Roma 10 gennaio 1977
Caro D’Andrea, ho fatto anch’io un bel guadagno a leggere
le pagine del suo “breviario”. Spero che le ragazze
abbiano scritto alla Mondadori, se no rischio di far la figura del
grullo!
Non so se l'Epigrafe del libro sia quella integrale, perché
due anni fa, a Sacile, mi toccò constatare che l’antologista
aveva tagliato la coda.
Grazie ancora della lettera e del dono, aff.mo Leonardo Sinisgalli
[lettera manoscritta]
Roma 25 marzo 1977
Caro D’Andrea, avevo già letto e ammirato l'ultima
sua suite dedicata a suo padre. Grazie dell’estratto e della
dedica. Ho scritto l'altro ieri a Valli proponendogli la pubblicazione
– prima sulla rivista e, dopo se mai, in volume, ma sono così
belli gli estratti! – di un mio inedito “Diario senza
data” che ho riordinato nei mesi scorsi. Forse farò
uscire qualche altra cosa per il ‘78. Spero sempre di venire
un giorno a Lecce per trascorrervi almeno una settimana. Probabilmente
andremo a Montemurro per Pasqua, ma io non posso fare programmi.
Ci siamo stati due mesi l’anno scorso dopo tanti anni per
le vacanze. Accolga i miei saluti più cordiali. Suo, Leonardo
Sinisgalli
[lettera manoscritta]
Roma 18 febbraio 1978
Caro amico, grazie della lettera e della cartolina. Come ho scritto
a Donato Valli la nostra vita di questa estate è stata sconvolta
da una gravissima indisposizione di mia moglie che è stata
in ospedale tutto il mese di settembre, dove ha subito due gravi
interventi. Sta riprendendosi via via con grande ostinazione. Ma
io non riesco ancora a concentrarmi. Ho solo potuto riscrivere un’avvertenza
per i lettori del mio prossimo libro, che uscirà in aprile,
e che avevo consegnato alla fine di giugno del ‘77.
Grazie del ricordo, affettuosamente Leonardo Sinisgalli
[lettera manoscritta a Sebastiano Vainiglia]
Roma 20 dicembre 1976
Caro Sebastiano, non me la sento di andare in giro con questo tempo
e questo traffico; non voglio fare la fine del poeta Giuseppe Parini
che fu, in un giorno di pioggia a Milano, travolto dalla furia dei
carri. Piacerebbe anche a me scrivere una poesia come “La
caduta” che a Benevento mi fecero studiare quando avevo press’a
poco la vostra età: ma i cavalli fanno meno danni delle macchine.
Posso darti un consiglio: scrivi alla Casa Editrice Mondadori (Ufficio
vendite), SEGRATE (Milano) e chiedi che ti spediscano (detraendo
la spesa dal mio conto) qualche copia dei titoli disponibili, per
es. L'ellisse (Collana “Oscar”) e La rosa di Gerico
(Libri scolastici).
Fammi sapere l'esito di questa operazione. Salutami intanto il tuo
professore E.U.D’Andrea, e ringrazialo della gentile mediazione.
Cari auguri a tutti i tuoi compagni della Seconda E, e arrivederci
presto. Aff.mo,
Leonardo Sinisgalli
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