Leuro in parità con il dollaro solleverà
gli spiriti dEuropa, ma darà scarso
stimolo tanto alla ripresa americana quanto alla crescita
europea.
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Gli undici partner dellUnione monetaria evitino eccessivi
entusiasmi psicologici. Linterpretazione più facile,
che qualcuno in Europa è stato subito tentato di avanzare,
è che le notizie sugli scandali finanziari a ripetizione
a Wall Street di questi ultimi tempi hanno portato giù lindice
Dow Jones con conseguenze negative per il dollaro. Ma si tratta
di una lettura viziata. Negli anni 98-99 lEuropa
invidiava lAmerica protagonista della stagione dellhi-tech,
mentre leuro andava giù. Ora nel Vecchio Continente
cè chi cerca facili riscatti, appunto, psicologici.
La realtà in questo momento è che leconomia
americana attraversa una fase di modesta ripresa, che si distingue
per profitti bassi. Questo è il motivo per cui Wall Street
non corre e il dollaro si è indebolito. Ma prevedo che se
il presidente americano farà un altro dei suoi discorsi sullo
stato delleconomia, le Borse di Londra e di Milano si muoveranno
allunisono e raccoglieranno rapidamente i frutti. Le transazioni
di denaro vedranno i dollari trasformarsi in euro. George Soros
ormai è quasi un pensionato, ma i suoi giovani eredi, come
chiunque commerci in denaro, operano cogliendo lattimo, procedendo
nella direzione del momento, e dunque continueranno a comprare la
moneta europea fino a quando da Washington non arriveranno politiche
diverse.
E vero che il Segretario al Tesoro americano ha più
volte ripetuto che lAmministrazione vuole un dollaro forte.
Ma si sa, i Segretari al Tesoro parlano tutti la stessa lingua,
dicono le stesse cose. E così fa quello statunitense: quando
la sera torna a casa, dice alla moglie che lui è favorevole
se il dollaro è forte. E chi non lo sarebbe? Ciò che
capi di governo e ministri affermano sulla svalutazione delle loro
monete non è mai la verità. Non dicono mai quando
svalutano. Sicuramente, nessuno gronderà sangue a Washington
perché il dollaro si è indebolito, tanto che né
io né altri riteniamo che ci sarà un prossimo intervento
da parte della Federal Reserve contro il rafforzamento delleuro.
Gli unici che potrebbero muoversi in questa direzione potrebbero
essere i giapponesi, persone in una fase di profonda depressione.
La differenza è evidente. Oggi un dollaro debole serve in
primo luogo ad incentivare le esportazioni americane. Le case automobilistiche
Ford e General Motors potranno vendere le loro automobili facendo
concorrenza a Mercedes e Toyota per conquistare nuovi territori.
Leuro in parità con il dollaro solleverà gli
spiriti dEuropa, ma darà scarso stimolo tanto alla
ripresa americana quanto alla crescita europea. Il problema delleuro
sta a Francoforte. Se alla guida della Banca centrale europea ci
fosse un uomo degno del presidente della Federal Reserve, coglierebbe
loccasione del rafforzamento monetario per ridurre in maniera
significativa i tassi di interesse, avvicinandoli a quelli americani.
Ma lolandese Wim Duisenberg non ha alcuna intenzione di farlo
prima di passare la mano al successore. Duisenberg non è
un tipo di uomo capace di prendere decisioni rivoluzionarie e a
pagarne il prezzo sarà leuro-zone.
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