Giugno 2002

LEGITTIMITÀ UNIVERSALE

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Diritti umani
contro il terrorismo
Kofi Annan  
 
 

 

 

Se agli esseri umani viene data una vera speranza di ottenere
dignità e decoro, con metodi
pacifici, sarà
molto più difficile reclutare
terroristi.

 

Il lavoro che la Commissione anti-terrorismo del Consiglio di Sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha fatto e la collaborazione che ha ricevuto dai Paesi membri dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre non hanno precedenti nella loro esemplarità. Per una volta, questa Organizzazione è stata utilizzata nel modo immaginato dai suoi fondatori: come uno strumento per costruire una difesa globale contro una minaccia globale.
Io spero di vedere questo stesso spirito di unità e di determinazione nella gestione di altre minacce globali, dalle armi di distruzione di massa all’AIDS o ai cambiamenti climatici.
Il lavoro della Commissione ha già messo in risalto lo stretto legame tra terrorismo e altre attività che le Nazioni Unite hanno cercato di reprimere, o per lo meno di portare sotto controllo. Penso in particolare al crimine organizzato e al contrabbando di armi, droga o diamanti.

A noi tutti deve essere poi ben chiaro che un’azione efficace contro il terrorismo non può prescindere dalla protezione dei diritti umani. Al contrario, io ritengo che sul lungo periodo scopriremo che quei diritti, insieme alla democrazia e alla giustizia sociale, sono uno degli argini migliori contro il terrorismo, che è l’arma della gente disperata. Se agli esseri umani, dovunque si trovino, viene data una vera speranza di ottenere dignità e decoro con metodi pacifici, sarà molto più difficile reclutare terroristi. E quelli reclutati riceveranno dalla società molta meno simpatia e molto meno appoggio.

Perciò, mentre abbiamo certamente bisogno di vigilanza per prevenire gli atti di terrorismo e di fermezza nel condannarli e nel punirli, sarà controproducente sacrificare altre priorità, come i diritti umani. La loro difesa non è responsabilità primaria di questa Commissione, che tuttavia deve vigilare affinché le misure adottate non li riducano eccessivamente né diano ad altri il pretesto per farlo.

Infine, molti Stati non sono in grado di adottare efficaci misure antiterrorismo sul loro territorio e hanno bisogno di assistenza tecnica e finanziaria. Il problema è stato riconosciuto sin dall’inizio e nella Risoluzione 1373 ci sono indicazioni per programmi di assistenza. Io spero che si arriverà a un inventario preciso delle singole necessità, sulle cui basi le Nazioni Unite e le istituzioni di Bretton Woods metteranno a punto specifici progetti.

Ora si tratta di sviluppare una strategia a lungo termine e di fare i duri passi necessari per sconfiggere il terrorismo. Io penso che ci riusciremo solo se questa lotta globale verrà percepita come necessaria e legittima dai popoli. E le Nazioni Unite possono fare molto per conferire questa legittimità universale.

   
   
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