Marzo 2002

BANCA E “NOVECENTO LETTERARIO LECCESE”

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Credito alla cultura
Giuseppe Tondi*
 
 

 

 

 

 

* Testo integrale dell’intervento, pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno domenica 17 febbraio 2002.

 

 

Mi auguro che, dopo aver letto l’ultimo fascicolo di Novecento Letterario Leccese, i salentini vorranno condividere l’ “evviva!” con cui il prof. Ennio Bonea, nel suo intervento di mercoledì 13 febbraio, ha salutato quest’iniziativa editoriale.
Sulla portata scientifica dell’Antologia e sui limiti insiti in ogni operazione del tipo si sono soffermati e si soffermeranno sicuramente gli studiosi della materia. Mi piace, invece, sottolineare un risvolto, per così dire, “sociale” dell’iniziativa: per la prima volta un gran numero di salentini avrà l’opportunità di accostarsi a 40 autori leccesi (e attraverso loro, semmai, scoprirne degli altri); per la prima volta molti studenti, professori e altri addetti ai lavori avranno uno strumento in più per cercare di «eliminare», o almeno attenuare, l’«ostracismo letterario» imperante, denunciato dal prof. Bonea.
“Favorire la divulgazione dell’opera per colmare un vuoto di conoscenze”: questo l’intento che ha mosso la Banca Popolare Pugliese a sponsorizzare il volume di Donato Valli e Anna Grazia Doria. Da bancario e da salentino, poi, vorrei evidenziare, con una punta di legittimo orgoglio, che l’intervento della Popolare Pugliese non è occasionale, ma in linea con le numerose iniziative assunte dall’Istituto, direttamente o indirettamente, in campo culturale. In particolare, si collega alla Rassegna trimestrale Apulia, che da 27 anni costituisce un momento d’incontro e di dibattito per approfondire la conoscenza non solo delle principali problematiche economico-sociali del Paese, ma anche della storia, delle tradizioni del Sud e del Salento.
Credo che quanto detto costituisca una delle principali peculiarità che contrassegnano la vita di una banca locale; di una banca, cioè, che non si limita ad impiegare il denaro raccolto, ma che nel corso degli anni è diventata uno degli interlocutori principali della collettività in cui opera.
L’acquisizione di questa consapevolezza da parte di molti cittadini – specialmente oggi che il numero delle banche locali si è fortemente contratto – ha fatto levare più di qualche voce, per fortuna sempre meno isolata rispetto a 10-15 anni fa, pronta a denunciare come la chiusura di una banca locale non rappresenti soltanto la perdita (e non poco) di un centro autonomo di intelligenza e di decisione economica e finanziaria, ma anche la scomparsa di un soggetto essenziale per l’arricchimento qualitativo della collettività (come dimenticare, ad esempio, il prezioso contributo fornito dall’allora Piccolo Credito Salentino a favore della “Biblioteca di Cultura Salentina”?). Sarebbe provocatorio affermare, allora, che, quando finisce una banca locale, tutti quanti diventiamo un po’ più “poveri”?

Non vorrei essermi allontanato troppo da Novecento Letterario Leccese, ma quanto scritto spero possa rappresentare lo sfondo, il presupposto, che consente di cogliere appieno il senso della sponsorizzazione odierna.
Quando gli Autori della raccolta scrivono che «quest’antologia [...] vuole essere una testimonianza disinteressata del contributo che la provincia ha dato alla cultura nazionale» e che «questo lavoro assume la funzione di un risarcimento dovuto a quanti si sono occupati, in spirito d’umiltà e consapevolezza, della creazione letteraria», non sfuggirà a chi conosce la storia di Apulia che la Popolare Pugliese non avrebbe mai potuto rinunciare a sostenere questa iniziativa: la stessa logica, lo stesso motivo ispiratore legano la Rassegna trimestrale della Banca a Novecento Letterario Leccese.
E il legame diventa ancora più forte se si scorre l’elenco dei 40 nomi inseriti nella raccolta. Apulia (ovvero Rassegna Trimestrale della Banca Agricola Popolare di Matino e Lecce, prima, e Sudpuglia, poi) si è soffermata su molti di loro e ha avuto il piacere di pubblicare diversi loro inediti.
Come non sponsorizzare, allora, l’Antologia? Se la Banca non l’avesse fatto, avrebbe finito col tradire non solo la sua storia, la sua vocazione, ma anche l’impegno di tanti “creatori” di sapere: da quelli più noti a quelli che allora non lo erano ancora, ma che cominciavano (anche) attraverso la Rassegna trimestrale a dare prova del proprio talento (due nomi, tra gli altri, cui sono legato da forti ricordi personali: Antonio Verri e Salvatore Toma).
Non poteva, dunque, la Popolare non sostenere lo sforzo di chi intende «diffondere possibilmente presso un pubblico più ampio di quello rappresentato dai cultori della letteratura la conoscenza di un fenomeno non secondario nell’economia culturale e sociale della provincia». Come avrebbe potuto coniugare un diniego con il pensiero del padre del “credito popolare”, Luigi Luzzatti, che non si stancava di ricordare che «il credito deve andare giù», cioè verso un numero sempre maggiore di persone? Con la sponsorizzazione di Novecento Letterario Leccese, quindi, la Banca intende fornire il proprio contributo alla diffusione di una singolare forma di “credito”o, se volete, di “fiducia”: il “credito alla cultura”.

«Questa Antologia vuole essere un racconto, attraverso i testi, del Novecento letterario come si è andato evolvendo nella provincia di Lecce». Inizia così la prefazione di Novecento Letterario Leccese, l’Antologia curata da Donato Valli e Anna Grazia Doria ed edita da Piero Manni, che – realizzata grazie alla collaborazione fra Gazzetta del Mezzogiorno, Provincia di Lecce e Banca Popolare Pugliese – dal 19 febbraio viene distribuita in fascicoli gratuiti ogni martedì e giovedì con il quotidiano pugliese.
L’opera, che contiene una selezione di 40 autori del Novecento salentino (da Bodini a Protopapa a Carmelo Bene), è stata presentata dai curatori lunedì 11 febbraio presso l’aula Ferrari dell’Università di Lecce alla presenza del rettore Oronzo Limone, del preside della facoltà di Beni Culturali Luigi Rizzo, di Lucio Giannone, docente della facoltà di Lettere, e del prof. Mario Marti, emerito dell’Università di Lecce e moderatore dell’incontro. Sempre a Lecce nella mattinata gli Autori, unitamente all’editore Manni, alla Gazzetta del Mezzogiorno (Sabia), alla Provincia di Lecce (il Presidente Ria) e alla Banca Popolare Pugliese (Tondi), avevano presentato l’iniziativa editoriale ai media locali. E’ inutile dire che l’Antologia è stata accolta favorevolmente sia dal pubblico che dalla critica.
   
   
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