In verità, non è il primo ad avanzare
il sospetto dellinsincerità religiosa di Manzoni, ma
è certamente il più insistente.
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Le imprese salentine seguono con interesse e qualche apprensione
levoluzione degli istituti di credito pugliesi, ormai quasi
tutti in mano a gruppi extraregionali.
Ne abbiamo parlato con Vito Primiceri, direttore dalla costituzione,
nel 94, della Banca Popolare Pugliese.
La Bpp è lunica banca con autonomia gestionale
salentina: si tratta di una scelta strategica o è solo lesito
di una continuità storica?
Per quanto riguarda la Popolare Pugliese le due possibilità
piuttosto che costituire unalternativa rappresentano due momenti
fortemente connessi. Se è vero che da un lato la continuità
storica costituisce quasi una sorta di Dna aziendale, dallaltro
va detto che lautonomia decisionale e gestionale della Banca
non può essere soltanto affermata unicamente come principio,
ma va perseguita come obiettivo strategicamente rilevante. Cioè
come obiettivo che non solo va posto, ma va costantemente, almeno
nel medio periodo, verificato per quanto riguarda il grado e le
modalità dattuazione.
Spesso fusioni o joint venture tra società si trasformano
in inglobamenti delle nostre aziende. Quali sono le
cause: il differenziale Nord-Sud, le risorse imprenditoriali, una
mentalità da modificare?
Se noi meridionali fossimo stati capaci di individuare la causa
o le cause, probabilmente saremmo riusciti a trovare anche il rimedio.
Credo francamente che tutti e tre i fattori da lei indicati abbiano
concorso alla produzione del fenomeno, ma non sono i soli...
Piccolo è bello, ma le alleanze sono proprio necessarie?
In astratto nessuna via è necessaria. Si tratta
di vedere però come in concreto una data azienda in un dato
territorio e in un preciso momento storico può operare sul
mercato e raggiungere i propri obiettivi.
E la Popolare Pugliese, ad esempio...
La Popolare Pugliese è una banca che ha 76 sportelli (due
stanno per essere aperti nellarco di un mese), 5.600 miliardi
circa di raccolta complessiva, 1.760 di impieghi economici e oltre
40.000 Soci.
Sarebbe assurdo pensare che unazienda di queste dimensioni
possa continuare ad operare efficacemente sul mercato facendo affidamento
soltanto sulle proprie risorse. Sotto questo profilo, il tempo del
piccolo è bello è ormai definitivamente
tramontato.
Responsabilmente il management di ogni azienda deve porsi due domande.
La prima: Posso continuare ad essere protagonista del mercato
in cui opero?. E se Sì, e veniamo alla
seconda, Come posso continuare ad operare su questo mercato?.
Taluni hanno dato una risposta negativa alla prima domanda e sono
quelli che hanno percorso la via delle fusioni per incorporazione
o di altre operazioni che hanno comportato comunque il trasferimento
dei centri di decisione finanziaria dalla Puglia verso altre regioni,
quasi sempre del Nord. Chi ha risposto, invece, di sì alla
prima domanda, e noi siamo fra questi, è stato chiamato a
rispondere anche alla seconda.
In che modo il suo Istituto si prepara a fronteggiare i dinamismi
di mercato?
Per quanto ci riguarda, dopo aver compiuto un approfondito processo
di analisi aziendale, avvalendoci anche delle competenze di società
specializzate, siamo giunti alla determinazione di stringere accordi
commerciali che hanno consentito alla Banca di disporre di prodotti
e servizi che difficilmente avremmo potuto realizzare da soli o
li avremmo potuti realizzare ma a costi molto elevati. In conclusione,
la Banca ha scelto di preservare e valorizzare la propria autonomia
decisionale e gestionale e nel contempo non ha omesso, per accrescere
la propria competitività, di acquistare da fornitori esterni
prodotti e servizi, specialmente quelli più sofisticati ed
evoluti, che hanno permesso alla Banca di continuare ad essere attiva
sul mercato, soddisfacendo le esigenze dei diversi segmenti di clientela.
Teme rischi di colonizzazione da parte di Gruppi bancari extraregionali?
La domanda sarebbe stata molto più efficace
dieci anni fa. Oggi i rischi da lei paventati non sussistono più...basta
dare uno sguardo alla realtà. Se poi questa realtà
vada letta in termini di colonizzazione o meno, dipende dalle chiavi
di lettura che si adoperano.
Direttore, in conclusione, abbiamo capito che la Bpp rappresenta
la Puglia, il suo know-how e anche il modo di essere: continuerete
a seguire questo filone, sarà ancora privilegiata lautonomia
di gestione? Quali strategie per il futuro?
La Banca ha scelto di rimanere autonoma, ma questo, come già
le ho detto, più che costituire un assioma vuol rappresentare
un obiettivo sfidante, che va perseguito con intelligenza e duttilità,
senza trascurare aprioristicamente soluzioni diverse. Ho limpressione
che finalmente rispetto al passato qualcosa stia cambiando e in
positivo.
Se fino a ieri passava quasi inosservata lavvenuta incorporazione
di questa o quellazienda, oggi cresce il numero di quelli
che cominciano a valutare con maggior consapevolezza che cosa significa
poter contare su una banca locale e che cosa comporta, per una regione
come la nostra, la scomparsa di un centro autonomo di decisione
finanziaria.
Tutto questo ci incoraggia oltremodo e ci rende ancora più
responsabili sul ruolo che vogliamo riscoprire in futuro...ma non
a tutti i costi, nel senso che non tireremo la corda dellindipendenza
usque ad mortem, fino a pregiudicare il valore e il
patrimonio dellAzienda.
Se ad un certo punto ci dovessimo rendere conto che il nostro obiettivo
non fosse più perseguibile, saremo chiamati a percorrere
altre strade.
Questo mi sento di dire con il massimo senso di responsabilità,
ma nello stesso tempo mi preme precisare che quanto ho detto costituisce
allo stato solo un esercizio ipotetico e nullaltro. La realtà
attuale ci dice che la scelta strategica dellautonomia indicata
dal Consiglio di Amministrazione non solo è condivisa da
tutto il Personale, dai Soci e dai Clienti della Banca, ma raccoglie
consensi e simpatie in strati sempre più vasti e importanti
delle forze economiche e sociali della nostra regione.
CONVEGNO APB
Dall11 al 13 ottobre si è tenuta in Lecce l
Ottava Convention dei Soci dell Associazione
Italiana per la Pianificazione ed il Controllo di Gestione in Banca
e nelle Istituzioni finanziarie. La manifestazione, organizzata
da A.P.B. e Banca Popolare Pugliese, ha visto la partecipazione
di numerosi relatori, fra i quali: Francesco Monti, Presidente di
A.P.B., Raffaele Caroli Casavola, Presidente della B.P.P., Angelo
Rizzo, Rettore uscente dellUniversità di Lecce, Francesco
Maria Frasca, Capo Servizio Concorrenza Normativa e Affari Generali
della Banca dItalia, Giuseppe Zadra, Direttore Generale dellA.B.I.,
Paola Palmerini, Amministratore Delegato e Direttore Generale Cap
Gemini Ernst & Young Italia, Paola Schwizer, Docente dellUniversità
di Lecce, Antonio Sansonetti, Dirigente Funzione Coordinamento e
Controllo della Banca di Roma, Giampiero Auletta Armenise, Vice
Direttore Generale Intesa Bci, Vito Primiceri, Direttore Generale
della B.P.P., Augusto Buscaglia, di SanpaoloImi, Enzo Mignarri,
Responsabile Servizio Research della Banca Montepaschi di Siena,
Secondino Natale, Responsabile Area Pianificazione e Controllo di
Gestione di Gruppo, UniCredito Italiano, Adalberto Alberici, Docente
dellUniversità di Genova.
Borse di Studio Giorgio Primiceri
Il 30 ottobre scorso sono scaduti i termini per la presentazione
delle domande di ammissione al concorso indetto dalla Banca Popolare
Pugliese, riservato a laureati non stabilmente occupati e in possesso
di buona conoscenza della lingua inglese e di nozioni informatiche
di base, per lassegnazione di tre borse di studio da L. 10
mln, 8 mln e 6 mln a copertura totale o parziale della quota di
iscrizione al Corso di perfezionamento in Gestione del Risparmio,
Master e-Mgierre. Liniziativa è stata assunta dalla
Banca in collaborazione con le Università degli Studi di
Lecce e di Tor Vergata.
Nuova Filiale a Bitonto
Il 19 dicembre è stata inaugurata in Bitonto (Ba), alla
via G. Verdi 26 (tel. 080.3756064), la 75ª filiale della Banca.
Bitonto, importante e dinamico comune agricolo di circa 53.800 abitanti,
è noto soprattutto per la produzione di un ottimo olio di
oliva, ma conta anche su interessanti insediamenti produttivi di
piccole e medie dimensioni.
«Guardando al passato, riscoprendo le nostre radici, ci accorgiamo
ha detto il Presidente Caroli Casavola, durante la cerimonia
inaugurale che, al di là di avvenimenti specifici
che hanno interessato questa o quella città... noi pugliesi
abbiamo una comune identità, una stessa storia, una stessa
cultura, una stessa economia. Se questo è vero, allora possiamo
sicuramente percorrere un cammino comune. Ed è con tali intenti
che intendiamo essere presenti su Bitonto, la capitale dellolio
doliva. [...] Se si guarda al centro dello stemma di Bitonto
si vede lolivo... se percorriamo il tarantino, il brindisino
o il leccese... ci simbatte in tantissimi oliveti... e si
trovano gli stessi volti, gli stessi problemi, le stesse attese,
la stessa voglia di riscatto e di progresso. Questa voglia di progresso
noi vogliamo sostenere [...] e in questa veste ci presentiamo alla
città di Bitonto per compiere assieme un buon cammino. Un
cammino non facile, ma certamente esaltante...».
Cuore Amico
Il 9 dicembre si è concluso, con il pieno raggiungimento
dellobiettivo prefissato, il progetto di solidarietà
CuoreAmico. Liniziativa, assunta dal Gruppo Mixer
Media Management, dal Gruppo Aligros e dalla Banca Popolare Pugliese,
ha visto impegnati in una vera e propria gara di solidarietà
enti, associazioni e, soprattutto, tantissimi cittadini, che hanno
alimentato con i loro versamenti la raccolta dei fondi da destinare
a 31 bambini salentini, affetti da gravi patologie e bisognosi di
cure e/o dassistenza particolari. Questi casi sono stati individuati
da un apposito Comitato scientifico.
Per quanto riguarda più da vicino il progetto CuoreAmico,
rimandiamo allarticolo di Marco Renna qui a lato, apparso
sul numero dicembre 2001 de La Bacheca, mensile della Parrocchia
di S. Lucia in Lecce, che con semplicità ed efficacia mette
in risalto lo spirito e lo slancio di chi ha partecipato a questa
iniziativa.
A conclusione della manifestazione, il Presidente Caroli Casavola,
anche attraverso Apulia, desidera esprimere il suo più sincero
ringraziamento:
«a quanti, facendoci giungere i loro attestati di plauso
e di condivisione per liniziativa assunta, hanno sottolineato
come la Popolare Pugliese stia consolidando la propria
legittimazione nel territorio di riferimento e, quindi, accrescendo
il consenso di cui essa gode a livello sociale;
ai Collaboratori della Banca (specialmente a quelli che,
grazie alla loro disponibilità, hanno consentito lapertura,
anche nelle giornate festive dell8 e 9 dicembre, di diverse
Filiali in provincia di Lecce, facilitando, così, la raccolta
di fondi) che, anche in questa circostanza, hanno fatto emergere
una costante della nostra Banca: essa non solo è capace di
conseguire obiettivi di crescita patrimoniale e reddituale, ma anche
di trasferire valore aggiunto a favore della comunità
in cui opera;
a tutti coloro che, con le loro offerte, hanno permesso a
31 ragazzi, meno fortunati degli altri, e alle loro famiglie, di
poter contare sulla solidarietà concreta di tanti loro conterranei».
Cuore Amico
Progetto Salento Solidarietà
Quante volte abbiamo fatto lesperienza dellascolto
dei battiti cardiaci, quante volte abbiamo appoggiato lorecchio
sul petto della mamma, di papà, o di un amico, per
ascoltare quel battito affascinante. E certamente unesperienza
comune che ci dà il senso immediato del valore della
vita. Senza un cuore non si vive, non cè gioia,
non cè nulla.
Insieme con altri colleghi sono reduce dallesperienza
di Cuore Amico, il Progetto di solidarietà
del Salento che ha consentito ancora una volta di scoprire
il gran cuore dei salentini nel momento in cui si fa sentire
il grido daiuto di chi soffre.
Cuore Amico, al di là della grande partecipazione e
del prezioso fiancheggiamento dei mezzi della comunicazione
che mi ha visto impegnato per quasi un mese, ha dimostrato
che la solidarietà travalica i deboli confini dellelemosina
al povero di turno, svelandosi in tutta la sua autenticità.
Certo, si corre il rischio di svilire le parole facendone
un uso sconsiderato. Negli ultimi anni, infatti, la parola
solidarietà, carica come era ormai di tanti significati,
rischiava di apparire inservibile. Per questo si è
parlato di generosità, di amicizia, di amore. I sentimenti
che costituiscono la bandiera del Cristianesimo e che, oggi,
si fanno sentire con tutto il loro peso.
Ma il Progetto Salento Solidarietà costituisce in realtà
lopportunità di riconoscersi fratelli in un sistema
comune dadesione territoriale. Laccoglienza e
la solidarietà i salentini le hanno dimostrate in questi
anni con il silenzioso servizio agli immigrati, ai profughi,
a quelli che una certa stampa ha sbrigativamente bollato come
clandestini.
La frettolosa etichetta appiccicata a tanta gente non ci ha
fatto comunque dimenticare che si trattava di poveri. Allora
è nata la domanda: ma se il Salento è così
prodigo nei confronti dei lontani, che cosa farà per
i vicini? Se la gente aiuta i forestieri, cosa farà
per i conterranei? Una domanda che ha trovato la sua risposta
nei fatti, nella mobilitazione che ha fatto seguito alle sollecitazioni
giunte da un istituto di credito, unimpresa di distribuzione
commerciale e unazienda del settore comunicazione. Banca
Popolare Pugliese, Gruppo Aligros e Gruppo Mixer Media Management
hanno aperto la pista ad un progetto di solidarietà
volto a confortare le numerose sofferenze presenti in terra
salentina.
Cuore Amico però ha una sua peculiarità. Non
si è scelta, infatti, una beneficenza generica, non
si è pensato di aiutare il Terzo Mondo o i bambini
dei Paesi in guerra come lAfghanistan, si è scelto
il Salento. I bambini salentini affetti da gravi patologie
possono contare sul contributo di tutti. Un progetto del Salento
per il Salento, frutto dellentusiasmo e del lavoro di
decine, centinaia di associazioni, enti pubblici e privati
e semplici cittadini.
31 bambini con gravi o rare malattie scelti, in una platea
enorme, da un apposito comitato scientifico composto da medici
e dalle massime autorità delle Aziende Sanitarie Locali,
hanno atteso un regalo per questo Natale e lo hanno avuto
con la partecipazione di tutti. Nella scelta dei casi si è
tenuto presente il rapporto tra gravità della situazione
sanitaria e precarietà economica della famiglia interessata,
ecco perché cera bisogno del nostro aiuto, perché
senza quellaiuto il sostegno sarebbe mancato, anche
in virtù del fatto che il Sistema Sanitario Nazionale
non riesce a venire incontro a tutte le esigenze.
Sulla scia di altre manifestazioni pubbliche mirate a incoraggiare
lo spirito solidaristico degli italiani, Cuore Amico ha scelto
di lasciarsi aiutare dagli strumenti della comunicazione che,
in quanto mezzi, sono pertanto al servizio della
comunità.
Il nostro lavoro, la nostra competenza ed esperienza sono
stati messi a disposizione di Cuore Amico per garantire il
successo del Progetto di Solidarietà. Con il benestare
delle famiglie, si è permesso a tutti i salentini di
conoscere nel dettaglio il bisogno che andavano a confortare.
E, al di là di tutte le valutazioni possibili, ciò
che resta è solo la gioia di aver contribuito al sostegno
di alcune necessità, un impegno civile e morale cui
siamo chiamati tutti. Il grado di civiltà di un popolo
si misura, infatti, dalla sua capacità di essere vicino
ai bisogni di tutti.
Marco Renna
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*Testo integrale dellintervista rilasciata dal Direttore
Generale della Banca, Dr. Vito Primiceri, a Mino De Masi del Nuovo
Quotidiano di Puglia in data 13 dicembre 2001.
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