Mi auguro che questa iniziativa costituisca
unoccasione propizia per consolidare il dialogo con i diversi
interlocutori (interni ed esterni), per consentire unequa
valutazione del maggior valore fornito dallAzienda alla crescita
del territorio e del suo contributo verso uno sviluppo sostenibile,
nella consapevolezza di non aver raggiunto, così facendo,
un traguardo, ma di aver soltanto avviato un processo, peraltro
rivedibile e perfettibile nei prossimi anni.
Raffaele Caroli Casavola
(Introduzione
al Bilancio Sociale)
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Sabato 29 settembre si è tenuto in Lecce il seminario dal
titolo Presentazione del primo Bilancio Sociale: un contributo
allo sviluppo del territorio, organizzato dalla Banca Popolare
Pugliese.
I relatori della manifestazione (il Presidente della Banca, Raffaele
Caroli Casavola, il Direttore Generale, Vito Primiceri e il Presidente
dellIstituto Europeo per il Bilancio Sociale, Roberto Marziantonio),
dopo aver illustrato la filosofia del bilancio sociale
(Marziantonio), hanno presentato quello della BPP (Caroli Casavola
e Primiceri) ai media, al Personale e ad un selezionato pubblico
costituito da rappresentanti di diverse categorie, associazioni
e ordini professionali (Assindustria, Confagricoltura, cooperative
artigiane, Unaprol, Sindacati, Ordine dei Dottori Commercialisti,
Ordine degli Avvocati, ecc.), enti e istituzioni (Regione, Sindaci
e Amministratori di diversi Comuni, Banca dItalia e altre
aziende di credito), docenti delle Università di Bari e di
Lecce, nonché soci, clienti e fornitori della Banca.
In particolare, sono stati evidenziati dal Presidente Caroli Casavola
tre fattori che concorrono ad arricchire il Bilancio Sociale della
BPP:
a) il documento fa seguito ad un altro, il Codice Etico, nel quale
sono stati esplicitati la missione aziendale (chi siamo), la visione
aziendale (cosa facciamo), i princìpi guida (come lo facciamo).
I due testi sono intimamente connessi;
b) il Bilancio Sociale recepisce il Modello di redazione
del Bilancio Sociale per il settore del credito, nella peculiare
versione dellABI (Associazione Bancaria Italiana) e dellIBS
(Istituto Europeo per il Bilancio Sociale);
c) la Banca, per rafforzare la correttezza sostanziale e metodologica
del proprio Bilancio Sociale, ha conferito a KPMG S.p.A. il mandato
di attestarne la conformità alla best practice di processo.
Dalla sala sono intervenuti per commentare liniziativa Rocco
Palese, assessore alla Programmazione e Bilancio della Regione Puglia;
Nicola Di Cagno, preside della Facoltà di Economia dellUniversità
di Lecce; Rosario Giorgio Costa, senatore e presidente dellOrdine
dei Dottori Commercialisti di Lecce; Salvatore De Riccardis, imprenditore
e presidente dellAssociazione Industriali di Lecce; Francesco
Guido, presidente dellAssociazione Produttori Olivicoli; Marcello
Marchetti, commercialista e vice presidente dellOrdine; Luigi
Marsella, sindacalista FABI e Luciano Sechi, giornalista dellAgenzia
Giornalistica Italia.
I lavori sono stati coordinati da Federico Pirro, capo redattore
di Rai Puglia.
Levento ha avuto ampia risonanza su stampa, radio e televisioni.
Il Bilancio Sociale della Banca Popolare
Pugliese
La Banca Popolare Pugliese è, se non la prima, certamente
tra le prime banche italiane a recepire e applicare il Modello di
redazione del Bilancio Sociale per il settore del credito proposto
ufficialmente, nel maggio di questanno, dallAssociazione
Bancaria Italiana (ABI) e dallIstituto Europeo per il Bilancio
Sociale (IBS).
La lettura del Bilancio Sociale 2000 della Banca Popolare Pugliese
è estremamente agevole: il documento è diviso in tre
sezioni, nelle quali si descrivono lidentità aziendale,
il rendiconto relativo alla produzione e distribuzione del valore
e lanalisi delle diverse relazioni sociali intrattenute dallAzienda
con tutti i suoi diversi interlocutori, interni ed esterni.
Alcuni dati significativi emergono da una prima lettura:
la Banca Popolare Pugliese ha prodotto nel 2000 un Valore
Aggiunto (inteso come differenza tra valore della produzione
e totale dei consumi) di 141,4 miliardi di lire, che
è stato così distribuito:
L. 75,3 miliardi, pari al 53,17%, agli 804 Collaboratori della
Banca, sotto forma di salari, oneri sociali e TFR;
L. 9,5 miliardi, pari al 6,7% , ai Soci, sotto forma di dividendo;
L. 29 miliardi, pari al 20,54%, al Sistema Impresa;
L. 26 miliardi, pari al 18,46%, al sistema Enti/Stato, sotto forma
di imposte e tasse;
L. 1,6 miliardi, pari all1,13%, alla collettività
per finalità filantropiche e iniziative socio-culturali.
ha acquistato beni e servizi
da oltre 1.000 fornitori per un fatturato totale di circa 56 miliardi,
di cui ben 25 miliardi sono riferiti ad aziende pugliesi.
ha destinato 443 milioni in
beneficenza, sostenendo 401 iniziative di carattere umanitario e
sociale, 75 manifestazioni sportive, 59 manifestazioni culturali
e 40 iniziative nel mondo della scuola;
ha accentuato il proprio impegno
in campo culturale, affiancando alla Rivista trimestrale Apulia
(giunta ormai al suo 26° anno di vita) la ricca esperienza di
convegni e incontri su tematiche economiche di interesse generale;
ha facilitato, con lassegnazione
di borse di studio e prestiti sullonore, linserimento
di giovani laureati nel mondo del lavoro;
ha perseguito limpegno
di difesa dellambiente non solo rispettando tutti gli adempimenti
richiesti dalle normative vigenti, ma ricorrendo anche massicciamente
alla raccolta differenziata.
La Banca Popolare Pugliese ha inteso in questo modo descrivere
il più analiticamente possibile tutte le azioni intraprese
nei confronti del contesto socio-economico dimostrando limpegno
per renderle coerenti con i valori espressi nel Codice Etico approvato
nel 2000 e con le aspettative legittime di tutti i suoi differenti
interlocutori.
Va ricordato, infine, il contributo offerto in termini di assistenza
tecnico-metodologica dal consorzio SEAN /KPMG.
Il Bilancio
Sociale: obiettivi e funzioni di uno strumento culturale
Negli ultimi anni si sta diffondendo allinterno delle
imprese la consapevolezza di avere di fronte nuove responsabilità,
in ragione non solo delle loro tradizionali finalità
economiche ma anche del ruolo sociale che rivestono.
Informare sulle scelte dintervento e sulle conseguenti
ricadute di risorse e benefici a vantaggio della collettività
diventa pertanto strategico. Ancor più lo è
lindividuazione di criteri obiettivi con cui porre in
evidenza tali interventi. Criteri di attenzione ai valori
della persona, dellambiente, della correttezza negoziale,
della solidarietà, della cultura, della qualità
della vita.
Da questa esigenza di integrare nella gestione imprenditoriale
la dimensione delleconomicità con quella della
socialità nasce il Bilancio Sociale.
E lopportunità, per i vertici aziendali,
di rendere esplicito (il più analiticamente possibile)
il rendiconto delle azioni intraprese e dimostrare come esse
risultino coerenti sia con i valori dimpresa dichiarati
sia con le aspettative legittime dei diversi interlocutori
interni ed esterni: si vogliono descrivere le ragioni per
cui si assumono puntuali impegni e si sostengono determinati
costi e, nel contempo, valutare i vantaggi qualitativi e quantitativi
per le diverse categorie di stakeholder (soggetti portatori
di interessi nei confronti dellazienda, ovvero: soci,
clienti, fornitori, dipendenti, istituzioni).
Quindi il Bilancio Sociale è prima di tutto un innovativo
processo di gestione, ma è anche un prezioso strumento
di comunicazione interna ed esterna: un mezzo fondamentale
per svolgere una sostanziale attività di relazioni
pubbliche.
Gli obiettivi che si pone sono:
1) accrescere la legittimazione dellazienda nel territorio
di riferimento e quindi il consenso a livello sociale;
2) dimostrare che il fine dellimpresa non è
solamente quello di creare profitto ma anche quello di fornire
un valore aggiunto per la comunità;
3) accresce la fiducia non soltanto nei confronti dei clienti,
ma anche del proprio personale, dei soci, dei fornitori, delle
associazioni di categoria, degli Enti locali e dellopinione
pubblica in generale;
4) accrescere la trasparenza (e di conseguenza la democrazia)
nellambito delle attività economiche.
Il cliente-consumatore sempre più spesso premia lazienda
con cui si identifica, con cui condivide una storia fatta
di scelte sociali, ecologiche, culturali. Perciò è
sempre più importante accrescere e migliorare la propria
cultura aziendale, che deve costantemente rafforzare una propria
coerenza valoriale e un proprio stile distintivo esplicito
e concreto.
Lazienda propone agli occhi della comunità di
riferimento il suo profilo etico, per renderlo condiviso e
per enfatizzare il proprio legame con il territorio; afferma
il concetto di unimpresa che, perseguendo il proprio
interesse, contribuisce contestualmente a migliorare la qualità
della vita dei membri della società in cui è
inserita.
Tecnicamente il Bilancio Sociale è un sistema di gestione
e rendicontazione che, assumendo anche i dati del Bilancio
contabile, si propone di evidenziare la formazione e la destinazione
del cosiddetto Valore aggiunto (cioè la differenza
tra valore della produzione e totale dei
consumi).
Lelemento di principale interesse è dunque la
distribuzione del Valore aggiunto tra tutti i soggetti che
a vario titolo hanno un rapporto di scambio con
la Banca, siano essi dipendenti, azionisti, fornitori, enti
locali, clienti.
Un valore accresciuto dal coinvolgimento partecipativo e responsabile,
che rende la gestione (e quindi i risultati) sempre più
capace di perseguire armonicamente attraverso il contemperamento
degli interessi le dinamiche dello sviluppo, in termini
di miglioramento e di sostenibilità.
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