Peraltro, mi
risulta che in
Italia alla fin fine molte tasse
assurde la gente non le paghi più.
E fa bene.
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Paul Samuelson, Premio Nobel per lEconomia, che rappresenta
lala sinistra fra gli economisti di mercato, ha dichiarato
di recente che spera che il governo italiano persegua le politiche
di flessibilità e di deregulation, e che faccia più
come lIrlanda e come la Danimarca, che come la Germania o
la Francia. Toccherà al governo di Roma dimostrare di non
cedere alle forze conservatrici e di saper procedere ad una serie
di riforme vitali per il Paese.
Prendiamo un caso molto semplice: se si destinerà a investimenti
privati una parte dei proventi pensionistici, si aumenteranno sulla
carta i ritorni per le pensioni. E questa è una tendenza
nuova, ma sta succedendo un pò dappertutto, prima in Gran
Bretagna, ora in Germania, in America del Sud, è un passaggio
obbligato con linvecchiamento della popolazione. Si deve pensare
alla riforma del sistema. Ad esempio, si dovrebbe cessare di tassare
il risparmio, consentendo piani di pensionamento privati. Peraltro,
mi risulta che in Italia alla fin fine molte tasse assurde la gente
non le paghi più. E fa bene. E meglio eliminarle e
rendere il sistema onesto e trasparente. Insomma, è possibile
raggiungere lobiettivo se le cose saranno fatte bene. E loccasione
è propizia. In questo modo, inoltre, si contribuirà
alla riduzione di spese inefficienti dello Stato, destinando i flussi
monetari allinvestimento produttivo.
Sotto questo importante profilo, sicuramente la spesa pubblica va
tagliata. E del tutto inaccettabile che lItalia spenda
una percentuale di poco inferiore al cinquanta per cento del suo
Prodotto interno lordo. La mia regola è semplice: ridurre
del dieci per cento i bilanci di ogni ministero. Già con
questa presa di posizione si farà moltissimo.
Sia chiaro: non suggerisco certo di tagliare le spese efficienti,
ma quelle inefficienti e inefficaci. Se una strada o un ponte portano
beneficio economico, se sono a tutti gli effetti un investimento
produttivo, si facciano. Ma se si fa come in Giappone, dove hanno
costruito ponti per unire posti in cui non si reca nessuno, solo
per stimolare leconomia, allora si tratterebbe di un vero
e proprio disastro. Non posso però entrare nel merito dellefficienza
delle proposte di spesa perché non conosco i dettagli.
E necessaria, poi, una riduzione sensibile delle rigidità.
Va da sé. Ogni governo nasce nel nome della lotta alla burocrazia.
Le burocrazie sono di per sé espressione di rigidità,
di ostacoli, di noie. Questo vale per il mercato del lavoro o per
le carte da bollo.
In Italia, poi, cè un forte debito pubblico, e ci sono
gli impegni per il Patto di Stabilità. Continuate con le
privatizzazioni e usate gli introiti per ridurre quel debito. Il
debito italiano è eccessivamente elevato, ma a fronte del
debito ci sono attività patrimoniali dello Stato. Per questo
si coglierebbero due piccioni in un solo colpo: si elimina il ruolo
nocivo dello Stato nella gestione di attività private, e
nello stesso tempo si usano gli introiti per ridurre il debito,
per abbatterlo in misura considerevole, e per poter lavorare simultaneamente
allo sviluppo del Paese.
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