Nei prossimi
due anni tutto
funzionerà meglio, soprattutto in quei Paesi dove il denaro
costava di più,
come lItalia,
la Spagna
e il Portogallo.
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Molti si chiedono perché mai leuro viva da sempre
in una sorta di limbo, dal quale stenta a venir fuori. Le spiegazioni
tradizionali, secondo le quali leconomia europea è
fiacca mentre quella americana è forte, e, ancora, che la
new economy funziona in America e non in Europa, sono sbagliate.
La ragione è semplice: noi abbiamo oggi un rallentamento
nelleconomia americana, mentre quella europea sembra relativamente
più forte e, nonostante tutto, leuro è debole.
Allora è necessario trovare altre motivazioni.
La principale è che leuro è ancora e soltanto
una moneta virtuale. Questa sua natura così particolare ha
due implicazioni. La prima è che tutti coloro che posseggono
denaro proveniente dal mercato nero non sono interessati a questo
tipo di valuta. Quei gruppi criminali che hanno oggi lire o marchi,
fra qualche mese soltanto dovrebbero convertirli ufficialmente in
euro nelle banche e mostrare anche un passaporto vero, secondo le
severissime leggi antiriciclaggio. E naturale che costoro
non vogliano dichiarare questi capitali, per cui chi ha denaro sporco
sta pensando oggi di convertirlo in dollari o in altre valute stabili.
Sto parlando dei soldi delle varie mafie, ma non solo. In tutti
i Paesi europei cè sostanzialmente un economia
nera, sia criminale sia sommersa. Si calcola che nei Paesi
dellarea euro, forse con la sola eccezione della Grecia, questo
tipo di mercato illegale ammonti al 15 per cento del Prodotto interno
lordo. Che è come dire ad almeno 50 miliardi di euro che
sono utilizzati per scopi illeciti. Questo vale soprattutto per
la lira: è noto che lItalia ha una black economy
assai diffusa, che gli esperti ritengono pari al 28 per cento del
Prodotto interno lordo della penisola mediterranea. Ma vale anche
per la peseta e per il marco. Dipende solo dal grado di economia
non trasparente nei vari Paesi.
La seconda considerazione, infatti, riguarda soprattutto il marco
tedesco, che storicamente in alcune parti del mondo, (penso allEuropa
dellEst, ma anche ai Balcani e in Turchia), è sempre
stato la seconda moneta nelle transazioni internazionali dopo la
divisa americana. Ebbene, chi oggi possiede marchi in Bosnia o in
Polonia, negli Stretti o nei Paesi Baltici e ha sentito che nel
gennaio del 2002 andranno convertiti, ma non è sicuro dellaffare,
e in particolare ha paura del tasso di cambio o delle commissioni
che dovranno essere pagate, che fa? Preferisce comprare subito dollari
sicuri, piuttosto che aspettare euro incerti.
E si badi bene: i marchi accumulati in questi Paesi rappresentano
una cifra considerevole: la Bundesbank ha calcolato che un terzo
dei marchi in circolazione sono attualmente fuori dalla Germania.
Praticamente, fra i 30 e i 45 miliardi di euro.
E si badi ancora: il Governatore della Banca centrale europea sta
facendo bene il suo mestiere, cerca di dare fiducia alleuro
e non cambia posizione come una banderuola. Mi riferisco alle accuse,
secondo le quali si ostina a non abbassare i tassi di interesse.
Ora, va sottolineato che il costo del denaro in Europa non è
alto. Se ricordiamo bene, solo cinque anni fa il tasso in Italia
era del 12-13 per cento. Adesso è cinque o sei punti inferiore.
Insomma, se si tiene conto di tutto, e anche del fatto che alcuni
Paesi, come la Spagna, lIrlanda e la Finlandia, hanno economie
surriscaldate, allora non mi sono chiari i motivi per i quali Duisenberg
dovrebbe ridurre il tasso di interesse ad ogni spirare di vento
contrario. Certamente, si può stimolare leconomia riducendo
il costo del denaro, e in una certa fase potrei anche capirlo. Ma
io non accetto le critiche alla Banca centrale europea perché
non adotta una politica del genere, simile a quella della Federal
Reserve americana. Se si tagliano i tassi troppo presto, non si
potrà intervenire successivamente, quando dovesse malauguratamente
sopraggiungere una vera e propria recessione.
Ma tornando al discorso iniziale. E troppo tardi per evitare
la corsa allacquisto di dollari di chi oggi possiede lire
o marchi non dichiarabili. La verità è
che è stato commesso un grosso errore quando si è
deciso di aspettare tre anni per introdurre ufficialmente leuro
come moneta di scambio. Ora non ci resta che pazientare fino allinizio
del prossimo anno. Quando finalmente leuro apparirà
sotto forma di banconote e di spiccioli metallici, allora la moneta
europea guadagnerà attenzione e valore. Anche il mercato
nero si convertirà a questa valuta e laccetterà.
Dunque, sono ottimista sulleuro e anche sulleconomia
europea in generale. Nei prossimi due anni tutto funzionerà
meglio, soprattutto in quei Paesi dove il denaro costava di più,
come lItalia, la Spagna e il Portogallo: le aziende di questi
Paesi potranno finanziarsi alle stesse condizioni favorevoli di
cui negli anni scorsi hanno potuto giovarsi le imprese tedesche,
grazie ai tassi più bassi nellarea del marco. Rimango
invece un po scettico sullo sviluppo della Germania, perché
leconomia tedesca sta avendo difficoltà di crescita
nel lungo periodo, soprattutto a causa di alcuni problemi interni,
dalla flessibilità del mercato del lavoro alle tasse troppo
alte a causa della riunificazione fra le due Germanie. E anche a
causa delleuro. Lo stimolo dei tassi dinteresse non
funziona più per leconomia tedesca.
Tempi duri per
la Bce
Samuelson - Turow - Tamames - Jolivet
Leuro non cresce rispetto al dollaro perché
leconomia europea è nei guai dal punto di vista delle
importazioni-esportazioni e anche perché non è considerato
un bene rifugio.
Penso che la Banca centrale europea sia segretamente contenta quando
leuro va giù, perché in questo modo le esportazioni
restano competitive.
Paul Samuelson
Premio Nobel per lEconomia
Limmobilità della Banca centrale europea non
è di natura tecnica, quanto politica. Il mandato che le è
stato affidato è quello di combattere linflazione e
nientaltro. Alan Greenspan deve preoccuparsi sì dellinflazione,
ma anche della crescita e della disoccupazione. Credo che bisognerà
rendere il mandato della Bce simile a quello della Federal Reserve.
Lester Turow
Docente di Economia al MIT
Wim Duisenberg cerca di essere originale, sostenendo che
non bisogna abbassare i tassi dinteresse. E un cattivo
servizio allEuropa. La riduzione del costo del denaro favorirebbe
lo sviluppo della Germania, della Francia e dellItalia.
Ramón Tamames
Docente di Economia Università di Madrid
Le pressioni del Fondo monetario internazionale sulla Bce
sono esilaranti. Questo organismo internazionale, ponendosi come
cinghia di trasmissione della volontà degli Stati Uniti,
crede di poter ordinare agli europei quello che devono fare. La
politica economica dellUe deve essere sviluppata in piena
indipendenza.
Per quanto riguarda i tassi, bisogna evitare atteggiamenti improvvisati
e superficiali. La Bce non può sottovalutare laumento
dellinflazione in Paesi fondamentali per Eurolandia, come
la Germania e lItalia. Oggi, comunque, la vera bolla speculativa
riguarda il dollaro, una valuta largamente sopravvalutata. Un giorno
o laltro anche questa bolla, come quella della Borsa di Wall
Street, scoppierà.
Benoit Jolivet
Direttore della Banca di Francia
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