Questo può essere considerato
un raggiro della
sovranità popolare, soprattutto laddove essa si è
espressa
in modi appropriati.
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Aver posto il problema delle relazioni tra la politica e la gestione
delleuro ha avuto il merito di attirare lattenzione
del dibattito su un punto della nuova costituzione economica, quella
implicita nel Trattato di Maastricht, che gli italiani non hanno
mai votato. Induce, però, a qualche turbamento il fatto che
alcuni studiosi sostengano che parte di questo deficit di democrazia
può essere colmato tenendo fuori la politica dalla gestione
delleuro e delegando alla Banca centrale europea di Francoforte
lesercizio delle sovranità monetarie nazionali.
LUnione monetaria europea è nata nel presupposto che
sarebbe seguita lunione politica, ma ciò non è
avvenuto. Questo può essere considerato un raggiro della
sovranità popolare, soprattutto laddove (ma non è
il caso dellItalia) essa si è espressa in modi appropriati,
ossia con referendum o con approfonditi dibattiti parlamentari che
hanno condotto allinclusione nelle costituzioni nazionali
dei termini del Trattato di Maastricht (proposta che fu da noi respinta
in sede di Bicamerale). Una moneta senza dietro una vera unione
politica porta inevitabilmente a una sua debolezza internazionale.
Il Sistema europeo delle Banche centrali (lEscb, secondo
le iniziali inglesi) è un organismo pubblico autonomo dagli
organi della democrazia politica, ma proprio per volontà
di questi è stato incaricato di vegliare sul rispetto di
un principio fondamentale: no taxation without representation, ossia
non può esservi imposizione fiscale senza che i tassati partecipino
alla decisione.
Poiché linflazione agisce come una tassa occulta, le
democrazie hanno deciso di affidare il compito di combatterla a
entità autonome, le Banche centrali, nel presupposto che
essa abbia origini monetarie. Lautonomia implica trasparenza
delle decisioni e la Banca centrale europea si è opposta
a rendere pubblici i termini delle sue decisioni, come invece fa
dettagliatamente la Federal Reserve americana. Da ciò deriva
la necessità che quel poco di rappresentanza politica europea
racchiusa nellEcofin (il Consiglio dei ministri finanziari
europei) sia presente alle riunioni del Board della Banca centrale
europea. Chiedersi il perché di questa presenza, magari insinuando
che essa sia nociva, mi sembra contrasti con i princìpi stessi
della democrazia.
Viviamo un periodo delicato di stanchezza della ragione, che si
riflette in stanchezza del metodo democratico: dobbiamo stare attenti
a non farci prendere dalla tentazione di ignorare limportanza
della difesa dei princìpi su cui esso si fonda.
Daltronde, è ora di decidere se leuro è
debole perché la politica è assente, come ripetutamente
sostenuto, o perché gestito male. Le due cose certamente
si intrecciano, ma la tesi che lo sia perché la politica
europea è presente mi sembra, usando un termine caro a Guido
Carli, molto audace! I limiti della devoluzione della sovranità
monetaria allEscb e i modi di suo esercizio sono previsti
dal Trattato di Maastricht. La tesi che vuole trasferire pienamente
questa sovranità nelle mani della Banca centrale europea
di Francoforte è una proposta di modifica del Trattato quanto
meno inattuale, viste le esitazioni nel completare il disegno politico
europeo. Inattuale, se non addirittura controproducente, dopo i
tanti, ripetuti e sbandierati successi mietuti dalleuro...
E noto che alcuni studiosi propongono di estendere la cessione
di sovranità monetaria includendo la vigilanza bancaria.
Se anche si dovesse arrivare a una simile determinazione, appare
debole e speciosa la motivazione di voler eliminare dal sistema
«Banche centrali gelose dei propri privilegi e restie a delegarli».
E qui il riferimento alla Banca dItalia è palese. I
modi in cui è avvenuta e avverrà la cessione della
sovranità in tutti i campi è centrale nelle prospettive
dellUnione europea, e se volessimo nuovamente partire dalla
moneta, come fatto nel 1992, lintento sarebbe destinato al
fallimento.
Questo, sia perché leuro è dominato dagli andamenti
del dollaro e del mercato globale e la sua sovranità è
già espropriata senza che la Banca centrale europea o il
sistema delle Banche centrali abbiano saputo dare una risposta al
problema; sia perché il ruolo delle organizzazioni internazionali
dovrebbe essere quello di negoziare e di decidere democraticamente
regole del gioco coerenti con leconomia del mercato globale,
lasciando agli Stati nazionali la sovranità e il dovere di
rispettarle. I modi in cui, ad esempio, opera il Wto, lorganizzazione
mondiale del commercio, mi sembrano esemplari, oltreché rispettosi
dei princìpi democratici.
Invece quasi tutte le organizzazioni sovranazionali, Banca centrale
europea compresa, portano avanti lo slogan perché
altro non è secondo il quale se si dà loro
maggior potere, possibilmente senza vincoli democratici, le cose
andranno meglio. Questa è solo una pia illusione. Poiché
siamo nella terza fase del capitalismo, quella delle responsabilità,
dopo lepopea dei diritti e quella delle garanzie, occorre
responsabilizzare gli Stati nazionali e non delegare il governo
delle nostre sorti future a burocrazie sovranazionali che servono
spudoratamente interessi nazionali, o ad altre che magari si vantano
di non farlo. Ciascuno deve avere il governo che si merita, non
quello che gli impongono per il suo bene!
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