Valeva proprio
la pena mettere
a repentaglio tutto questo, per ragioni di egoismo
selvaggio?
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Credo bene che le mucche siano impazzite: costringere animali vegetariani
a cibarsi di cadaveri di loro simili ridotti in polvere farebbe
impazzire chiunque. Nulla è per caso: il filo rosso che corre
alla base della civiltà occidentale porta con sé le
premesse della catastrofe. Se andremo avanti così, nulla
ci sarà risparmiato.
Dove abbiamo cominciato a sbagliare? Riflettiamo. Ai tempi dellInghilterra
dei Tudor, cinquecento anni fa, lEuropa era organizzata collettivamente
e perseguiva una forma di sviluppo sostenibile. Servi e padroni
coltivavano le stesse terre e seguivano lo stesso tracciato: non
era il migliore dei mondi possibili, ma da secoli era una forma
di vita sostenibile.
Nel Cinquecento, la classe mercantile emergente si alleò
con gli aristocratici per sfruttare meglio la terra: invece che
farci crescere il grano per sfamare la gente, ci mandarono a pascolare
le pecore, per alimentare il commercio dei tessili e per gettare
le basi della futura rivoluzione industriale.
Centinaia di migliaia di persone vennero scacciate dalle terre comuni,
che così diventavano proprietà privata. E Tommaso
Moro commentava, profeticamente: «Le pecore divorano la gente».
Per cinque secoli, la tradizione occidentale è stata tutta
una storia di mercificazione dei beni comuni. La crisi di oggi ne
è il risultato diretto. Abbiamo mercificato la terra: il
pianeta è ormai suddiviso in appezzamenti commerciabili.
Poi abbiamo mercificato gli animali. E infine abbiamo mercificato
il mare: il 38 per cento degli oceani e il 90 per cento di quel
che contengono è ormai proprietà privata. E latmosfera?
I corridoi aerei possono essere venduti oppure affittati, come i
terreni. Siamo pervenuti persino alla mercificazione dei geni: il
Dna di microbi, di piante, di animali può essere brevettato
e può diventare, di conseguenza, proprietà privata.
Questo povero pianeta è stato squartato come un animale al
macello.
Risultati sotto i nostri occhi: effetto serra, buco nellozono,
piogge acide, costante estinzione delle specie, deforestazione,
desertificazione e, come diciamo distorcendo cause ed effetti, mucca
pazza. Crisi globali. Ci sono state diverse crisi ambientali nella
storia: ma erano locali, limitate. Ora per la prima volta si scatenano
su scala globale, oppure hanno riflessi su scala globale. Il caso
delle Galapagos dovrebbe insegnare molto.
Nessuno si faccia illusioni, in proposito. Neanche gli Stati Uniti.
LAmerica verrà irrimediabilmente contagiata per il
semplice motivo che usa gli stessi sistemi. Lorrore dellindustria
della carne ormai raggiunge vette insospettabili ovunque. Ripeto:
il concetto stesso che degli esseri assolutamente vegetariani vengano
costretti a nutrirsi con farine animali è agghiacciante.
Per non parlare del resto: estrogeni, ormoni, antibiotici. Fra laltro,
la modificazione genetica del mais e della soia, diffusissima negli
Stati Uniti e in Canada, ci porterà questo e altro.
Dunque, fanno bene lEuropa e lItalia a chiedere la netta
separazione fra prodotti normali e prodotti transgenici.
Dare per scontato che la gente possa mangiare cibi preparati con
elementi transgenici è già di per sé incredibile.
Ma propinarglieli senza nemmeno avvertirla è pazzesco. E
pensare che la civiltà europea ha un grandissimo filone collegato
allarte culinaria, alle cucine tradizionali, ai
cibi e ai sapori locali!
Valeva proprio la pena mettere a repentaglio tutto questo, per ragioni
di egoismo selvaggio?
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