Il club guida
gli esportatori
attraverso regole e
segreti del commercio
internazionale,
insegna come far
valere i propri diritti, come aggirare,
o abbattere, gli
ostacoli burocratici.
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Sito Internet: http://mkaccdb.eu.int/ Indirizzo e-mail: mkaccdb@cec.eu.int.
Prendete nota delluno e dellaltro e, per abbondare,
anche di un numero di fax 32 2 296 73 93 se come imprenditori
od operatori del commercio siete interessati a far crescere, attraverso
le esportazioni, il volume dei vostri affari. In diecine di migliaia
lhanno fatto negli ultimi cinque anni. Tra chi ha utilizzato
le informazioni ricevute molti si sono trovati bene, alcuni benissimo.
Il sito Internet, lindirizzo e-mail e il numero di fax sono
le chiavi per entrare a far parte di un club che offre vantaggi
e attrattive notevoli: tanto è vero che ha la bellezza di
100 mila visitatori al giorno. Questo club si chiama Strategia
dellaccesso. Non ospita corsi dove si studiano le opere
di von Clausewitz e di altri maestri dellarte della guerra.
Non è il luogo dincontro di appassionati di giochi
di società tipo la battaglia navale e il monopoli della nostra
infanzia. E una delle sedi dellEuropa utile.
Informa, assiste, sostiene imprenditori e operatori del commercio
interessati alle esportazioni.
Secondo dati recenti, è in diminuzione il rapporto di fiducia
tra le istituzioni europee e i cittadini. Oggi gli europei che si
dichiarano soddisfatti della partecipazione del loro Paese allUnione
sono il 50 per cento, due anni fa erano il 54 per cento. Un po
più di euroentusiasmo in Italia, ma anche da noi con cifre
in calo. Tra i nostri connazionali i soddisfatti di oggi sono il
59 per cento, due anni fa erano il 68 per cento.
Questo stato di crisi nel rapporto tra Europa ed europei è
dovuto per buona parte (ci sono anche altre ragioni) a unincompletezza
dinformazione. Quando si occupano dellUnione Europea
(e accade abbastanza di rado) i mezzi di comunicazione richiamano
lattenzione del pubblico soprattutto sui contrasti, le polemiche,
gli aut aut, i rinvii, i protagonismi che si manifestano nei vertici,
nella Commissione, in altre istituzioni dellUnione, ovunque
lEuropa parla e lavora. In gran parte dei giornali prevale
così per questo tema, come del resto per altri, il criterio
di dare spazio e risalto alle notizie negative e di minimizzare
o, qualche volta, perfino di ignorare le notizie positive. Tra queste
ultime ci sono quelle che potrebbero far crescere le simpatie popolari
per lEuropa, le notizie che mettono in luce come lesistenza
dellUnione sia non solo politicamente importante ma anche
utile per i suoi cittadini.
Per contribuire a migliorare il rapporto di fiducia tra Europa ed
europei e per aiutare questi ultimi a usufruire delle nuove e importanti
opportunità che sono loro offerte da molte iniziative dellUnione
eccoci dunque a parlare, su questa rivista, della poco conosciuta
Europa utile. Abbiamo iniziato il discorso sul numero
precedente ricordando quanto e come lUnione si impegna per
farci mangiare sano e bene. Con la Strategia dellaccesso
ci occupiamo ora di un programma che è di grande utilità
non solo per lélite (industriali e operatori del commercio)
attiva nelle esportazioni ma per tutti i 370 milioni di uomini e
donne che vivono nellUnione Europea: come ha messo in rilievo
Pascal Lamy, il francese che è il commissario europeo per
il commercio.
Ha detto recentemente Lamy: «Esportare e importare non è
più una prerogativa di un ristretto numero di società
multinazionali ma costituisce il presupposto per la sopravvivenza
anche di piccole imprese a conduzione familiare». Per questi
e altri motivi, ha aggiunto il commissario europeo, lincremento
delle esportazioni sta diventando «la colonna portante della
politica commerciale europea». Ecco perché questo incremento,
favorito dalla Strategia dellaccesso, è
un fattore di crescita generale delleconomia dellUnione
e va a beneficio di tutti i cittadini.
Anche se naturalmente solo poche decine di migliaia di persone,
gli operatori privati e pubblici dellesportazione, frequentano
e usano la sede delliniziativa europea, geograficamente situata
a Bruxelles, presso la Direzione Generale del Commercio della Commissione
Europea (lindirizzo è Rue de la loi, 200, 1049, Bruxelles,
Belgio) e raggiungibile, come si è visto, anche via Internet,
e-mail o fax.
Questa sede, il nostro club, è di recente istituzione. E
stata aperta nel 1996, solo cinque anni fa. Ma è già
diventata preziosa, per certi aspetti indispensabile per tutti coloro
che, in Europa, sono interessati allesportazione di prodotti
loro o di imprese da loro rappresentate. Affidata alle mani e ai
cervelli di un gruppo di dirigenti, funzionari ed esperti e alla
supervisione del commissario europeo Pascal Lamy, guida gli esportatori
già attivi o potenziali attraverso regole e segreti del commercio
internazionale, insegna come far valere i propri diritti, come aggirare,
o abbattere, gli ostacoli burocratici, i protezionismi illegittimi
e, quando è necessario, interviene a favore di imprenditori
e operatori del commercio in difficoltà facendo appello allOMC
(lOrganizzazione Mondiale del Commercio) o esercitando pressioni
sui governi di quei Paesi dove si verificano resistenze e problemi.
Tutto questo con risultati più che apprezzabili. Quando,
nel 1996, fu avviata la Strategia dellaccesso,
questo servizio forniva informazioni e assistenza riguardanti i
mercati di dodici Paesi. Oggi i Paesi in cui grazie al lavoro degli
uomini di Pascal Lamy è più facile e più redditizio
esportare sono saliti a 80 e altri tra cui Russia,Taiwan
e Vietnam potrebbero aggiungersi presto.
Sulla base di segnalazioni raccolte dal gruppo della Strategia
dellaccesso, lUnione ha chiesto e ottenuto 46
volte lintervento dellOMC per la soluzione di altrettanti
problemi di esportatori. Nello stesso periodo 400 casi sono stati
affrontati dallEuropa in trattative bilaterali con governi
di vari Paesi. Molti di più (parecchie migliaia) sono stati
gli imprenditori e gli operatori di commercio che, grazie alle informazioni
e ai consigli ottenuti dallo staff di Bruxelles, sono riusciti,
in partenza, ad evitare o ridurre sensibilmente impedimenti o complicazioni.
La notizia si è diffusa e questo spiega il dato che meglio
illustra ed esalta il successo delliniziativa: ogni giorno,
per il club, 100 mila visitatori, buona parte dei quali, oltretutto,
forniscono oltre a ricevere notizie e consigli utili, diventando
collaboratori del servizio europeo.
Cuore e cervello di questo servizio è, si può dire,
una sempre più ricca banca dati, alimentata continuamente
da informazioni, avvertimenti, consigli elaborati dallo staff o
forniti da operatori dellesportazione che abbiano esperienze
da raccontare o casi particolari da risolvere. Si chiama Market
Access Database, la si raggiunge via Internet al sito indicato
allinizio di questo articolo, oppure per e-mail, per fax,
in qualche caso (raramente, per la verità) con una visita
agli uffici di Bruxelles. La si può usare per avere informazioni
facili facili, per esempio per porre domande come la seguente: la
Cina (o un qualsiasi altro Paese) può essere un mercato interessato
ai miei prodotti, quali sono i costi doganali, laffidabilità
degli importatori, eccetera? Ma è anche in grado di insegnare
a superare senza insopportabili salassi norme protezionistiche e
a trovare presto e bene la via duscita dai labirinti burocratici.
Precisato e sottolineato che la banca dispone di un elenco di ben
1.200 possibili ostacoli alle vendite su mercati esteri, risulta
chiaro che i contatti preliminari con il club di Bruxelles sono
spesso sufficienti per far partire bene e far arrivare meglio unesportazione.
Qualche volta però non è così. Qualche volta
loperazione commerciale è intralciata o addirittura
bloccata da ostacoli che la banca dati non aveva segnalato. Allora,
innervosito ma non domo, limprenditore o loperatore
del commercio torna a chiedere udienza al servizio europeo e segnala
il suo problema. La banca dati lo registra e fa scattare lintervento
della cavalleria dellUnione, cioè una serie di pressioni
per rimuovere lostacolo che lesportatore si è
trovato davanti.
Lintervento ha buone probabilità di successo: anche
perché la cavalleria europea è dotata di efficaci
mezzi di persuasione. LUnione è il maggiore partner
commerciale del mondo: firma il 15 per cento delle importazioni
e il 16 per cento delle esportazioni che avvengono in campo internazionale.
E prima negli aiuti ai Paesi sottosviluppati: 70 mila miliardi
allanno contro i circa 23 mila miliardi degli Stati Uniti
e i 22 mila miliardi del Giappone. Ha accordi commerciali privilegiati
con i 71 Paesi cosiddetti ACP (cioè dellAfrica, dei
Caraibi e del Pacifico). Ha dunque carte serie e autorevoli da mettere
sul tavolo quando si rivolge allOrganizzazione Mondiale del
Commercio o avvia trattative bilaterali con i governi dei Paesi
dove lesportazione di prodotti europei incontra ostacoli imprevisti.
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