Se la storia non mente, lAmerica si sta
avvicinando alla fine del miracolo: non questanno,
ma in uno di quelli immediatamente
successivi.
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Le nostre Banche centrali barano al gioco. Dicono di rialzare i
tassi per prevenire linflazione. Ma quale inflazione? Non
ne vedo alcun segno allorizzonte. Credo che il vero motivo
dei rialzi sia un altro: frenare le Borse che sono salite troppo.
Le Banche centrali non sono franche: in realtà, vogliono
sgonfiare la bolla dei mercati, come si dice in gergo.
La nostra situazione mi ricorda quella del Giappone nel 1989, un
Paese che visito spesso. Allapice del boom, la Banca centrale
nipponica dichiarò che la bolla della sua Borsa era molto
pericolosa. La bucò. E che cosa si verificò? Che leconomia
nipponica crollò, e che oggi, quasi dodici anni dopo, non
si è ancora ripresa. Certo, la Riserva Federale insiste nel
sostenere che le pressioni inflazionistiche si stanno accentuando.
E possono essercene a Wall Street, oppure nel settore immobiliare.
Ma non nellattività economica in genere. Non mi si
chieda perché, non saprei: forse sono la rivoluzione tecnologica
e laumento della produttività a contenerle. Sta di
fatto che linflazione è al minimo degli ultimi anni:
i salari e i prezzi aumentano molto lentamente.
Si sostiene anche che la Banca centrale europea presume che la debolezza
delleuro potrebbe sospingere linflazione. Bene. E
ammissibile che la Riserva Federale intervenga di fronte a una crescita
annua di circa il 6 per cento del Prodotto interno lordo, come quello
che si registra in Usa già dallultimo trimestre del
1999, e di fronte al tremendo salto delle Borse. Ma in Europa la
crescita del Prodotto interno lordo è appena agli inizi e
le Borse hanno ancora ampio margine di ascesa. La Banca centrale
europea non doveva rialzare i tassi. Una delle due ha sbagliato
di grosso, e ritengo che sia stata quella europea.
La debolezza delleuro rispetto al dollaro è innegabile,
ma non significa nulla. Non si è visto che cosa è
accaduto al dollaro vis-à-vis allo yen negli ultimi tre anni?
E andato su e giù per tutto il tempo. Ma la Federal
Reserve non si è spaventata. Le oscillazioni non hanno influito
minimamente sulle economie: quella americana ha continuato a camminare,
e quella giapponese ha continuato a contrarsi. La Banca centrale
europea dovrebbe cercare di incentivare leconomia del Vecchio
Continente.
Né si può condividere la tesi secondo cui quel che
si è verificato in Germania e in Austria possa contribuire
a danneggiare leuro. La politica si ripercuote sulleconomia
e sulle monete solo quando ci sono delle rivoluzioni e dei cambiamenti
di governo che puntano a drammatiche inversioni di rotta. Ora, il
partito di Khol non è al governo e lAustria non condiziona
lUnione europea. Lo scandalo europeo si spegne e la destra
austriaca non causerà terremoti. Se si sparasse in Messico,
allora sì, i capitali stranieri se ne andrebbero da quel
Paese. Perché dovrebbero andarsene dallEuropa, le cui
prospettive rimangono buone?
Il fatto è che la nascita delleuro è stata circondata
da troppe aspettative, ma è logico che oscilli: è
capitato anche allo yen, che era fortissimo. Mentre non escludo
che scenda ancora, a mio parere, a lungo termine, cinque-dieci anni,
leuro tornerà alla parità col dollaro o lievemente
sopra. I fondamentali delleconomia europea mi sembrano rassicuranti,
ed è del tutto inutile allarmarsi se adesso la moneta unica
scende. Secondo me, non esiste la minima ragione per farsi prendere
dal panico.
Per quel che riguarda le previsioni sulle Borse, il rialzo dei tassi
in America non ha avuto grandi ripercussioni. Ma se ce ne saranno
altri, Wall Street scenderà. Sarà un bene se latterraggio
sarà morbido. Ma non sarà facile. Il problema è
di evitare una traumatica caduta: quella del 1987 fu così
precipitosa, da impedire alleconomia degli Stati Uniti di
decollare di nuovo fino al 1992-93.
A differenza delle nostre, le Borse europee non hanno bisogno di
una correzione tecnica, tranne forse in qualche settore, come lInternet.
Ma se i governi europei adotteranno le misure necessarie per la
ripresa, dalla maggiore mobilità del mercato del lavoro alla
riduzione di alcuni oneri sociali, le pensioni in primo luogo, dando
unaltra spinta alleconomia, allora saliranno.
Non si creda che sono troppo ottimista. Sono soltanto, o credo di
essere solo realista. Se la storia non mente, lAmerica si
sta avvicinando alla fine del miracolo: non questanno, ma
in uno di quelli immediatamente successivi. Il ciclo europeo, al
contrario, sta appena incominciando.
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