Fogli manoscritti che Donato
conservò, quasi
a ridisegnare
la mappa
avantestuale
di un cammino
carsicamente emerso.
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Premessa
Fra le carte che Donato Moro mi volle affidare, prima che la morte
lo cogliesse il 22 dicembre 1997, giace un piccolo corpus di liriche
sulle quali egli aveva già orientato la mia attenzione perché,
se il corso di sua vita si fosse interrotto ante diem, me ne occupassi
con cura affettuosa. E insieme a queste, studi rimasti inediti o
incompiuti. I quali ora, tristi munere, vado ordinando, col prezioso
apporto di informazioni e suggerimenti della cara signora Maria
Marinari, già sua consorte ed ora pietosa custode di essi.
Occorre dire subito che si tratta di canti (come egli intese definirli,
pubblicandone una piccola parte sull Immaginazione,
n. 141, 1997, pp. 11-12) composti in un arco di tempo compreso fra
il 1959 e il 1974, destinati, inizialmente, a far parte di una breve
silloge, edita con il titolo A Giovanna detta anche Girmi, prefazione
di Luigi Blasucci, per i tipi di Maria Pacini Fazzi, Lucca, nel
dicembre del 1997, pochi giorni, anzi poche ore prima che Donato
morisse. Questa plaquette rappresentava il suo secondo libro poetico.
Più corposo e tematicamente più variegato il primo:
Segni nostri (Manduria, Lacaita, 1993) prefato da Oreste Macrì
e recensito o letto anche da Raffaele Spongano, da Aldo
Vallone, da Donato Valli, da Leandro Ghinelli e da me. Postuma lantologia
Dicembre è ritornato, (Presenza taurisanese,
dicembre 1998) che raccoglie le poesie da Moro pubblicate tra il
1994 e il 1997 nellinserto culturale della rivista di Gigi
Montonato: note introduttive di Albarosa Macrì Tronci e Gino
Pisanò. Questa la breve storia editoriale della sua esperienza
poetica. In realtà, trattasi del distillato lirico di una
lunga milizia creativa, rimasta a lungo nel cassetto
di oraziana memoria (nonum prematur in annum) e sottoposta a tormentata
revisione, come documentano i copiosissimi fogli manoscritti che
Donato conservò, quasi a ridisegnare, per se stesso in primo
luogo, poi per gli altri, la mappa avantestuale di un cammino carsicamente
emerso, a partire dal 1993, fatta eccezione per rari, antecedenti
scorci extravaganti.
Le liriche inedite
Disperazione
Sei nato con due doni maledetti,
il tuo chiaro pensiero e la parola.
A che servano ignoro.
Invano ti ribelli.
La tua parola doro
rotola vana tra mille cose vane.
Il tuo pensiero non supera le cappe dei camini
nella notte sovrana.
Invano ti tormenti.
Tu pensi e parli ai venti,
a morti che vivi par che vadano sereni
lungo strade e contrade.
Anche tu sei già morto
col tuo chiaro pensiero e la parola.
Non parlare, nessuno tode.
Non pensare, non vale.
Ti rode
il pensare che tutto finisce.
Non pensare, non parlare
in una plaga di morti
tu morto. 1959
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La casa dei balocchi
Ecco la mezzanotte,
scende un Pinocchio di legno
saltando dal suo sostegno
rosso di ceralacca.
Con ritmo, a passo di danza,
passa per tutta la stanza,
facendo ai colleghi un inchino.
In mille rossori lo attende,
con occhi che brillan damore,
una dolce bambolina
fra due vecchi sapienti di Cina.
Escono dalle vetrine
settecentesche donnine
a riverenze di corte.
Un negro allampanato
al suono di jazz-band
balla la sarabanda.
Dallalto di una credenza
manda un ruggito il leone
dal panno color arancione.
I topi di feltro in marsina
in folte masse riuniti
decidon la lotta di classe
contro i gatti di peluche.
Una scimmia dalpagà
inneggia alla libertà.
Ora che gli uomini dormono
notturna ed incantata
cè una nuova umanità
nella sala abbandonata.
Tra le luci fluorescenti
nella casa dei balocchi
si fan veri tutti i sogni
dei pupattoli innocenti.
Pinocchio sè già stretto
tra le braccia dacero bianco
il tondo fianco
della bambola adorata.
Si può piangere anche di gioia,
piange la piccola innamorata
sotto i capelli di stoppa dorata.
Sale lalba
lentamente sopra i vetri.
Pure per i pupazzi
cè la legge del destino:
ognuno torna al suo posticino.
Solo Pinocchio resta
con lacrime di vernice
immoto le lunghe braccia
accanto a Doralice.
La vicenda finisce dincanto
senza lasciare segno,
è il mistero dei balocchi
dal cuore non proprio di legno. 1962
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Febbre
damore
Marea segreta sale nella notte
rimane su una sabbia opalescente
il tuo corpo lunare
lalga cinge
turgidi piccoli seni
la curva del tuo grembo
ha movenza dacqua
e profumi di brezze
scaglie grappoli dambra
rose di mitili schiuse.
Batte la lotta del cuore
sotto cave scogliere
uneco di mille conchiglie
un volgersi di onda rabbioso
nel soverchiare del gorgo. 1962
Natura naturata
Sulla consolle frammento romano in travertino
canopo giallo
scheggia di granito
sinusoide amorosa di colombi.
Sul ventaglio reclina
donnina liberty.
Cilindrico cristallo
candeliere dottone a perpendicolo
coni azzurri in forma di clessidra
ottaèdro a scafo di lucerna.
Misure
innocenti esistenze
senza destinazione
materie in rapporti di parole. 1974
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Cenni biografici
Donato Moro nasce a Galatina (Lecce) il giorno 8 novembre
1924.
Consegue la maturità, nel 1942, presso il Liceo Classico
P. Colonna di Galatina.
Nello stesso anno, in seguito a concorso nazionale per titoli
ed esami, diviene alunno della classe di Lettere e Filosofia
nella Scuola Normale di Pisa.
Dopo aver conseguito la laurea in lettere, nellUniversità
di Pisa, con 110/110 e lode, si dedica allinsegnamento:
a Livorno, in un Istituto Magistrale; poi a Gallipoli nella
locale Scuola media, quindi nella Scuola media di Galatina.
Negli stessi anni partecipa a concorsi a cattedre con positivi
risultati e nel 1955 vince quello relativo allinsegnamento
di lingua e letteratura italiana e latina nei Licei, ottenendo
la cattedra di italiano e latino nel Liceo Colonna
della sua città, nel quale già era stato alunno.
Nel periodo 1956-64 svolge anche attività politico-amministrativa:
consigliere comunale a Galatina, consigliere provinciale a
Lecce; come assessore provinciale per la Pubblica Istruzione
e delegato al consorzio universitario, svolge un ruolo di
non scarso rilievo perché la già nata Facoltà
di Magistero di Lecce (allora privata) assuma un aspetto organico
ed efficiente e, accanto ad essa, si crei una facoltà
di Lettere e Filosofia.
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Nel 1974 vince il concorso (bandito dal Ministero della Pubblica
Istruzione nel 1971) di ispettore centrale per italiano e storia
negli Istituti Tecnici e viene nominato dirigente superiore per
i servizi ispettivi, assegnato alla Direzione generale dellistruzione
tecnica.Dal 1976 è direttore responsabile della rivista trimestrale
Istruzione tecnica e professionale edita in Roma dai
F.lli Palombi.
Dal 1982 è componente del Consiglio nazionale della Pubblica
Istruzione.
Dal 1º giugno 1984 è coordinatore della segreteria tecnica
degli Ispettori centrali.
Negli anni accademici 1969-70 e 1970-71 egli tiene seminari presso
la leccese Facoltà di Magistero per conto dellIstituto
di Lingua e letteratura italiana.
Nel 1973 collabora a Studi e problemi di critica testuale,
rivista diretta da Raffaele Spongano. Il suo impegno si rivolge
particolarmente a studi di natura storico-letteraria, con particolare
attenzione per i fatti linguistico-stilistici.
Se suo modo, filologicamente improntato, di accostarsi ai documenti
letterari, per valutarli e interpretarli, è rilevabile nei
suoi studi su testi e autori del Trecento o di secoli successivi
fino alletà contemporanea, esso appare particolarmente
rilevante e ricco di risultati nellambito delle ricerche sulla
vicenda otrantina negli anni 1480-81, materia storica che ha favorito
lampliamento dellindagine, in forme inedite, su aspetti
e figure della civiltà umanistica meridionale del Quattrocento.
Di tale indagine sono attestazione i seguenti saggi e contributi,
che argomentano sulla guerra di Otranto (1480-81), allargandosi
allesame di fonti (esplorate anche nella loro tradizione manoscritta)
e a fatti culturali direttamente o indirettamente connessi: Galatina
saccheggiata dai Turchi e morte di Giulio Antonio Acquaviva (1975);
San Nicola di Casole: un fulcro grecosalentino del culto per gli
antichi autori (1975); Otranto nel 1480-81. Due preziose
fonti, fra le più antiche, mai fino a oggi individuate come
tali (1978); La vicenda otrantina del 1480-81. Aspetti letterari
e civili (1980); Gli avvenimenti otrantini del 1480-81 nellattenzione
dei contemporanei e dei posteri (1982); I martiri di Otranto tra
documenti e tradizione (1983); Fonti salentine sugli avvenimenti
otrantini del 1480-81 (1984). Questultimo saggio, accanto
allanalisi filologico-critica delle varie fonti, con la presentazione
del testo critico e con lanalisi linguistica della Relazione
dAcello mutila, offre unaltra verifica della graduale
assunzione della lingua letteraria toscana in area meridionale nel
Quattrocento, e, insieme, richiama lattenzione su un autore
otrantino del Cinquecento, Giovanni Michele Lagetto, la cui Istoria
pare degna di essere acquisita tra le pagine della nostra storia
letteraria minore.
Entro il più vasto interesse per la civiltà umanistica
meridionale si collocano i saggi sullumanista Antonio De Ferrariis
detto il Galateo, rivendicato nella sua autenticità biografica
e culturale: Tre note per la biografia di Antonio Galateo (1979);
Venezia e veneziani nellesperienza e nel giudizio di Antonio
Galateo (1984); Per una rilettura della Vituperatio litterarum
di Antonio Galateo (1985); Un improvvido ritorno al mai esistito
De bello Hydruntino galateano (1985).
Elenco completo delle pubblicazioni di Donato Moro
1) Una novella di Ippolito Nievo, in Antico e Nuovo,
I (1945), 1 Bari, pp. 26-29.
2) Cultura e criteri di governo in Bernando Tanucci (dalle lettere
al Galiani e al Viviani), in Nuovi quaderni del Meridione,
3 (1963), pp. 1-23.
3) La resistenza nella letteratura italiana, Galatina, Editrice
Salentina, 1966, pp. 32.
4) Fonti e autonomia di stile nella Cronica del Compagni,
Galatina, Editrice Salentina, 1971, pp. 83.
5) Otranto 1480 Eroi e Martiri, Galatina, Editrice Salentina,
pp. 3-17 (a cura dellAmministrazione comunale di Otranto).
6) Presentazione e riduzione in prosa italiana di Cronache e Parabbule
di Nicola G. De Donno, Bari/S.Spirito, Edizioni del Centro Librario,
1972, pp. 240.
7) Vittorio Bodini, poeta, ispanista e uomo civile, in Omaggio a
Bodini, a c. di L. Mancino, Manduria, Lacaita, 1972, pp. 223-230.
8) Annotazioni di lessico e sintassi sulla Cronica del
Compagni, in Annali della Facoltà di Magistero dellUniversità
degli Studi di Lecce, vol. I, Bari, Adriatica Editrice, 1972,
pp. 5-34.
9) Nota sul discorso dellarte del dialogo di T.
Tasso, in Quaderni del Liceo Classico Pietro Colonna,
Galatina, Mariano, 1973, pp. 17-27.
10) Recensione a La prima visione della Vita Nuova e
la dottrina dei tre spiriti, di Margherita De Bonfils Templer; in
Studi e problemi di critica testuale, Bologna, 7 (1973),
pp. 225-258.
11) Galatina saccheggiata dai Turchi e morte di Giulio Antonio Acquaviva,
in Critica letteraria, III (1975) 6, pp. 91-101.
12) Un giorno funesto nel passato di Galatina (7 febbraio 1841),
in Quaderni de «Il Galatino» n. 1, Galatina,
Editrice Salentina.
13) Pranzo domenicale (novella), in Tempo doggi,
Maglie, IV (1977), 22-23.
14) San Nicola di Càsole: Un fulcro grecosalentino del culto
per gli antichi autori fin quasi alla fine del Quattrocento,
in Rassegna trimestrale della Banca agricola popolare di Matino
e Lecce, a. I (1975), I, pp. 39-46.
15) Otranto nel 1480-81. Due preziose fonti, fra le più antiche,
mai fino ad oggi individuate come tali, estratto da Studi di Storia
e cultura salentina, pubblicati a cura della Società di Storia
Patria per la Puglia, Maglie, 1978, pp. 99-106, (pubblicato anche
in Acta Martyrum Hydruntinorum, Otranto, 1978).
16) Tre note per la biografia di Antonio Galateo, in Esperienze
letterarie, IV (1979), 3, pp. 81-102.
17) Unannotazione otrantina del 1571 attesta vivente Giovanni
Michele Lagetto, in Il Galatino, XII, (22 febbraio 1979),
p. 3.
18) La vicenda otrantina del 1480-81 nella società italiana
del tempo. Aspetti letterari e civili, in Rassegna Salentina,
V (1980), n. 2-3 marzo-giugno, pp. 73-135 (ma compreso anche, alle
medesime pp., nel vol. Otranto 1480, a c. di A. Laporta, Lecce,
Capone Editore, 1980).
19) I martiri di Otranto, il Cardami e Giovan Bernardino Tafuri,
in Sallentum, III, (1980), 3, pp. 45-74.
20) Fotogrammi dal passato, in Rassegna trimestrale della
Banca agricola popolare di Matino e Lecce, VII (1981), 2.
21) Le Cronache di messer Antonello Coniger e le note
sui Turchi ad Otranto e nel Salento (1480-81), in Sallentum,
V, (1982) 2-3, pp. 3-21.
22) Gli avvenimenti otrantini del 1480-81 nellattenzione dei
contemporanei e dei posteri e nella disattenzione dei testi scolastici
di storia, in Contributi, I (1982), 1, pp. 17-22.
23) Recensione a: A. Angelone Dello Vicario, Il richiamo di Virgilio
nella poesia italiana, in Istruzione Tecnica e Professionale,
n. s., XIX (1982), 71, pp. 203-204.
24) I Martiri di Otranto tra documenti e tradizione, a c. dellAmministrazione
comunale della Città di Otranto, 1983, pp. 22.
25) Recensione a: M. Santoro, Luomo nel labirinto, in Istruzione
Tecnica e Professionale, n. s., XX (1983), 76, pp. 281-283.
26) Recensione a: A. Vallone, Storia della critica dantesca dal
XIV al XX secolo, nella stessa rivista indicata sopra, n. 25, pp.
283-286.
27) Se potuto aveste veder tutto
: rileggendo il
canto III del Purgatorio, in LAlighieri, XXV (1984),
1, pp. 47-69.
28) Fonti salentine sugli avvenimenti otrantini del 1480-81, in
Otranto 1480 (Atti del Convegno internazionale di studio tenutosi
in Otranto dal 19 al 23 maggio 1980), Galatina, Congedo Editore,
1984, vol. II, pp. 1-175 (ledizione definitiva degli Atti
porta la data del 1986). Questo lavoro filologico-critico raccoglie
in un unico corpo una serie di saggi pubblicati in anni diversi
su Sallentum, su Tempi nostri e altrove.
29) Recensione a: Gli Umanisti e la guerra otrantina. Testi dei
secoli XV e XVI, a c. di L. Gualdo Rosa, I. Nuovo e D. Defilippis,
con introduzione di F. Tateo, in Studi e problemi di critica
testuale, 29, (1984), p. 7.
30) Recensione a: F. Tateo, Chierici e feudatari del Mezzogiorno,
in Studi e problemi di critica testuale, 30, (1985),
pp. 7.
31) Venezia e veneziani nellesperienza e nel giudizio di Antonio
Galateo, in Atti del Convegno nazionale Presa di Gallipoli
del 1484 ed i rapporti tra Venezia e Terra dOtranto,
Gallipoli, 22-23 settembre 1984, Bari, Editrice Tipografica, pp.
159-177.
32) Per una rilettura della Vituperatio litterarum di
Antonio Galateo, in Esperienze letterarie, XIX, (1985),
1, pp. 63-92.
33) Un improvvido ritorno al mai esistito De bello Hydruntino
di A. Galateo, in Sudpuglia, 4 (1985), pp. 69-71.
34) I Turchi ad Otranto (1480-81). Registrazioni umanistiche tra
fonti salentine, in Quaderni (Istituto Nazionale di
Studi sul Rinascimento Meridionale), 3 (1986), pp. 97-121.
35) Spigolature galateane, in AA. VV. Rinascimento meridionale e
altri studi, raccolta di studi pubblicata in onore di Mario Santoro,
Napoli, Società Editrice Napoletana, 1987, pp. 333-348 (pubblicata
anche in Sallentum, IX (1-3), 16, 1986, pp. 53-67.
36) Teste lautore, a lungo ignorato, in Sallentum,
1-2 (1988), pp. 25-27.
37) Per lautentico Antonio De Ferrariis Galateo, Napoli, Ferraro,
1990, pp. 174.
38) Segni nostri, con prefazione di O. Macrì, Manduria, Lacaita,
1993, pp. 143.
39) Introduzione a: G. F. Romano, Superstite io rammento, Lecce,
Piero Manni, 1993, pp. 7-25.
40) Cinquecento anni di amicizia fra il Salento e la Polonia, in
La città, Galatina, III, (1995), 3, pp. 3-14.
41) Relazione su Historia delli Martiri. LInformo otrantino
del 1539, a c. di Nicola G. De Donno, Milano, Scheiwiller, 1996,
pp. 82, in Leco idruntina, Otranto, LXXVII (1996),
pp. 291-302.
42) A Giovanna detta anche Girmi, con una nota di L. Blasucci, in
Limmaginazione, n. 141, (1997), pp. 11-12.
43) A Giovanna detta anche Girmi, con presentazione di L. Blasucci,
Lucca, Maria Pacini Fazzi, 1997, pp. 25.
44) Dicembre è ritornato, con note introduttive di A. Macrì
Tronci e Gino Pisanò, Taurisano, Collana I grani di
Presenza, n. 8, 1998, pp. 42 (postumo).
45) Testimonianza e fedeltà, in Note di Storia e Cultura
Salentina, X-XI, 1998/99, Società di Storia patria
per la Puglia - Sezione di Maglie e Otranto, (postumo).
Articoli pubblicati su periodici locali
1) Mandorino: il colore come luce delluomo, in Il Galatino,
24-12-1970, p. 3.
2) Galatina e il suo Ospedale, in Il Galatino, 11-2-1971,
p. 1.
3) Aldo Moro al di là della cronaca, in Tempo doggi,
16-5-1978, p. 1.
4) Lesempio di Aldo Moro, in Realtà Salentina,
16-5-1978, p. 3.
5) Nino Della Notte Direttore dellIstituto Statale dArte
di Poggiardo, nel vol. 1961-1991-Trentanni di idee, a c. dellI.S.A.
di Poggiardo, Galatina, Editrice Salentina, 1993, pp. 20-38.
6) Una saga familiare galatinese, recensione al vol. Non sotto il
moggio di Maria Vallone, in La Città, II (1984),
4, p. 4.
(1 - continua)
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