Leuro è stato
caricato di valori simbolici,
non ultimo quello del complesso
di superiorità
che la cultura
europea avverte nei confronti di tutto
il resto del mondo.
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Leuro vale meno di un dollaro, e allora? Allora ci siamo
tolti limpiccio di una barriera psicologica eretta esclusivamente
dalla improvvida circostanza di aver creato una moneta con un valore
unitario prossimo a quello della moneta antagonista: il dollaro,
appunto, il cui dominio mondiale leuro avrebbe dovuto insidiare.
Leuro, infatti, è stato caricato di valori simbolici
tra i quali, non ultimo, quello del complesso di superiorità
che la cultura europea avverte nei confronti di tutto il resto del
mondo. Ed è nato, dunque, con lo spirito dellingaggio,
di una regata che fin dallinizio avrebbe dovuto condurre in
testa sul dollaro con un margine che avrebbe dovuto significare
il primato dellEuropa. Ma, se prescindiamo da tutti questi
simbolismi impropri o, comunque, mal posti e male interpretati;
e se consideriamo il valore delle monete come espressione delle
vicende economiche; e ancora se consideriamo le vicende economiche
non solo e non tanto come valori puntuali, ma come fluida transizione
tra la storia passata e il futuro che si vuole costruire, allora
tutto trova una spiegazione pacata e per nulla drammatica.
Leuro è nato e ha mosso i primi passi in circostanze
sfavorevoli. E nato nel tempo in cui una delle più
grandi rivoluzioni tecnologiche stava trovando la massima e più
rapida ricettività nel Paese che, per avere alle spalle la
storia più breve, è il più pragmatico, il più
concreto, il più flessibile, e che, proprio in virtù
di queste qualità, ne ha tratto e ne va traendo il massimo
vantaggio. E un vantaggio che si misura in termini di prodotto
e di profitti: tutto il resto conta poco. Ma tanto basta per attrarre
capitali, spingendo la domanda di dollari sempre più in alto.
Per contro, leuro è nato in unEuropa debilitata
dal travaglio, reso complesso dalla mancanza di istituzioni politiche
comuni e che, di conseguenza, ha comportato manovre monetarie e
fiscali di segno fortemente restrittivo. Queste hanno determinato
aggiustamenti sociali anche profondi, i quali a loro volta si sono
risolti in incertezze di ordine politico. A motivo della sua ben
più lunga storia, peraltro, lEuropa ha qualità
e valori diversi da quelli che sono necessari affinché le
reazioni degli assetti economici e delle strutture sociali al ritmo
tumultuoso delle innovazioni tecnologiche possano essere altrettanto
rapide. Per linsieme di questi motivi, la ricchezza finanziaria
vi trova scarse opportunità di proficuo investimento e tende
a cercarne altrove, alimentando lofferta di euro.
Che il dollaro salga e leuro scenda è, dunque, conseguenza
delliniziale sopravvalutazione e, soprattutto, del divario
che, nellattuale fase storica, la vigoria delleconomia
americana può vantare su quella delleconomia europea.
Ed è corretto che la Banca centrale europea si astenga da
ogni intervento difensivo, dal momento che, a parte limpatto
diretto dei prezzi di quanto deve essere pagato in dollari, linflazione
non presenta alcun sintomo di propagazione, e dal momento che un
deprezzamento delleuro opera come fisiologico fattore di compensazione
della debolezza che leconomia europea presenta rispetto a
quella americana. Anche se leuro è debole e la ripresa
è lenta, peraltro, per lEuropa il tempo non sta scorrendo
invano. Lesito dellintegrazione monetaria va visto per
ben altri aspetti che quelli del match-race col dollaro. Lo si può
vedere, ad esempio, nella capacità di sterilizzare ogni iniziativa
speculativa che, in altri tempi, avrebbe sconvolto lEuropa.
Lo si può vedere nellaccelerazione dellintegrazione
tra le diverse economie europee, con imprese che, malgrado persistenti
resistenze nazionalistiche, si vanno concentrando e ristrutturando
ad un ritmo senza precedenti persino in settori fino a ieri tabù,
come la difesa. E lo si può vedere nella crescente consapevolezza
che si va diffondendo sulla necessità di forme più
avanzate di integrazione politica, o almeno di livelli di concertazione
e di decisione sempre più alti, significativi e determinati.
Se le cose procedessero con la maggiore sveltezza che tutti vanno
auspicando, sarebbe meglio, questo va da sé. Ma questa è
lEuropa: i suoi obiettivi sono molteplici e complessi, e così
le sue procedure, e il suo modo di pensare che, per essersi formato
in oltre due millenni, tanto elastico non può essere, ma
forse non per questo è da buttare. Se ci si dovesse occupare
soltanto di prodotto e di profitti, e di nullaltro, probabilmente
leuro varrebbe più del dollaro, e misurandosi con le
altre monete vincerebbe più regate di Luna Rossa.
Ma lEuropa non sarebbe più lEuropa.
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