Benvenuti nel millennio americano




Leber Soligo



Mentre l'Europa rimane in bilico tra Maastricht e i prodotti interni lordi, tra Orwell e l'arretratezza delle sue aree depresse, tra l'opulenza e le sacche di disoccupazione, il presidente americano Clinton invia il tradizionale messaggio sullo stato dell'Unione in un clima di robustissimo ottimismo. Salvo fenomeni interni difficilmente prevedibili, gli Stati Uniti inaugureranno gli anni Duemila con un'economia in espansione senza inflazione, che creerà innumerevoli posti di lavoro. In che cosa consiste il segreto di tanto successo? Ecco tre elementi, di solito trascurati, di una formula oggi vincente a livello mondiale.
Il binomio lingua inglese-computer. L'uso dell'inglese come lingua franca della finanza, della tecnologia, della diplomazia, del cinema e di molti altri aspetti della vita moderna si è intensificato nel corso degli anni Novanta per il venir meno della concorrenza del russo in ampie aree dell'Europa e dell'Asia e per il diffondersi di Internet. Tutto questo comporta evidenti vantaggi competitivi ai 350-400 milioni di persone che conoscono tale lingua senza essere costrette ad apprenderla. Secondo i dati più recenti, i siti in lingua inglese del World Wide Web, la principale "filiera" di Internet, rappresentano l'85 per cento del totale; al secondo posto figurano i siti in francese, con appena il 2 per cento. Secondo il World Economic Forum, negli Stati Uniti ci sono 35 computer ogni cento abitanti, 26 in Australia, 25 in Canada, 20 in Gran Bretagna. Sempre a livello 20 si collocano i Paesi Bassi (dove l'inglese è usato al posto dell'olandese nell'insegnamento secondario); segue Singapore, (dove l'inglese è lingua ufficiale e diffusa), con 19. Francia e Germania si trovano soltanto a quota 16.
Il binomio comunicazione-spettacolo. L'elettronica in lingua inglese viaggia su canali di telecomunicazione in cui è prevalente la presenza anglosassone e trasporta soprattutto informazioni, spettacoli e cultura di origine nord-americana o britannica. Una classifica, redatta da Euroconsult e relativa agli enti che gestiscono le comunicazioni via satellite, vede al primo posto GE American con 830 milioni di dollari nel 1995 e un incremento del 10,7 per cento. Il primo operatore europeo, il Consorzio Eutelsat, si colloca appena al quinto posto (con un incremento dell'8,3 per cento), mentre il primo operatore giapponese è al nono posto. Nel mondo degli affari, l'uso efficiente delle tecnologie elettroniche appare, per ora almeno, largamente localizzato nei Paesi anglosassoni.
L'esperienza del mercato. Negli Stati Uniti è cresciuta una struttura organica di servizi finanziari avanzati quasi unica al mondo. Vi appartengono le società di certificazione, principale garanzia della trasparenza effettiva delle società quotate, le agenzie di rating, le società finanziarie che svolgono funzioni di advising in occasione di privatizzazioni, fusioni e altre operazioni societarie, i brokers di obbligazioni internazionali.
Non si tratta, certamente, di specificità americane, ma solo negli Stati Uniti tutto ciò forma un sistema veramente organico, efficiente ed efficace. La riprova? Non solo la quasi totalità del lavoro americano, ma anche gran parte del lavoro europeo in questi settori viene svolto da società degli Stati Uniti. Per le fusioni societarie europee, tra le prime venti società che hanno operato in qualità di advisors, sei sono americane, e totalizzano il 40 per cento del fatturato globale. Per quanto riguarda invece i brokers, a livello mondiale, sui primi dieci posti sei sono occupati da case americane. Meditate, gente italofona!


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