§ DIBATTITI/CONTROCANTO

MA IL FUTURO E' NERO




Guido Ceronetti



Professori e parlamentofoni saranno ancora là a discutere di "presidenziale" quando sarà ormai andato avanti, alla sgangherata e non tranquillo ma irrefutabile, un processo federativo tra regioni affini per cultura ed etnia, e te lo saluto il Risorgimento! La volontà di staccarsi dal centralismo romano, principale focolaio di cancrena, si farà massiccia, diventerà ossessiva, agguerrita se avrà dei capi, nelle regioni settentrionali. In special modo sentiranno il risucchio della forza tedesca la Lombardia e il Veneto. La Val d'Aosta guarderà al Vallese, la Valtellina ai Grigioni, l'Alto Adige al Tirolo, il Piemonte e la Liguria alla Francia. Il Sud entrerà nell'orbita mediterranea che nell'attualità storica è arabofona, perché la mafia può avvilire all'estremo, non però sostituire un governo legale, anche il peggiore. Questa fase è di passaggio. Maturano certo eventi meno meschini. Saranno guai nuovi, impensati, avventurosi. La forza araba è terribilmente fatta di numero umano e di carica religiosa non manca certo! E non ci sono scogliere di Dover, a Villa San Giovanni! Sul molo, un po' di Capifamiglia e di Capi storici...
Movimenti di falde sotterranee sono già avvertibili, se non si è digiuni di sismografia storica. Quando sarà matura la crepa, il terremoto. In fondo, poca cosa, il disfarsi dello Stato unitario dei Sabaudi, nella grande, nella intollerabile tragedia del mondo coi suoi omuncoli insensati...
Allora perché, tra il 1914 e il 1945, tante cataste di morti, tante passioni e disperazioni patriottiche? Ahi, questo è il lutto perpetuo della storia, coi suoi sconquassi inevitabili e inutili che ci trascendono. Innumerevoli convivenze sbagliate o esaurite stanno dappertutto venendo al pettine: questo è incontestabile. Sia pure finora represse o autorepresse, e con più lentezza, anche le nostre si stanno affacciando. Il matrimonio risorgimentale anela al divorzio perché ha cessato di essere accettabile.
Uno Stato deve saper far paura, al momento buono: sa far paura ai massacratori d'infanzia? Gli ammazzano ottanta persone in aria e dopo oltre dieci anni è là con le mani sulla pancia: - Mah, chi sarà stato? -
Le riforme istituzionali, anche la repubblica presidenziale, sarebbero state utili, forse, una ventina d'anni fa; adesso, neppure facendole in modo radicale (ma non le faranno per niente, le famose riforme!), non salveremmo più il salvabile.
Non parlo da freddo filosofo: mi soffoca e mi danna la vergogna civile! Vedrei volentieri dei patti federativi tra regioni in fuga dal vuoto dello Stato centralizzato, che continua ad esistere specialmente per favorire il diffondersi di vaso in vaso della propria neoplasia incurabile. Anche milizie regionali armate, con funzioni di vigilanza territoriale, di protezione a persone e a beni pubblici, a boschi, a scuole, sarebbero da augurare.
Se l'Europa del Nord volesse darci una mano, non trattarci soltanto da mercato, con mentalità mercantile! Perché qui c'è un pezzo di patria dell'uomo, dell'uomo vero, spirituale, che si va disintegrando dentro, che tra poco non sarà più.


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