§ ITALIA - GRECIA

SISTEMI SCOLASTICI A CONFRONTO




Patrizia Mercurio



La nostra riflessione in particolare è incentrata sul dibattito conseguente ai temi affrontati durante una visita ad alcune scuole di Atene.
Una serie infinita di ragioni, a tutti note, di carattere storico, culturale, sociologico e geografico, hanno reso quanto mai interessante e ricco di spunti il confronto che, a livello scolastico, è stato oggetto di riflessione tra la realtà greca e la nostra.
Il tema della discussione è apparso stimolante anche alla luce di ciò che, a livello strettamente didattico, sta da tempo maturando nel sistema scolastico italiano.
Non è possibile soffermarsi a lungo in questa sede, ma è doveroso accennare al clima che ha caratterizzato i vari incontri sin dalle prime battute: clima di massima affidabilità e sintonia di intenti dal punto di vista sociale e umano, di incalzante voglia di confrontarsi dal punto di vista strettamente professionale.
Obiettivo è stato infatti quello di capire quali siano gli elementi che avvicinano la cultura greca a quella italiana e quali siano gli elementi di specificità.
La nostra visita alla scuola superiore ha avuto luogo presso il Liceo 67, in via Mavroghenous, 8112-51 ad Atene.
Già prima di questo incontro era stato delineato il sistema scolastico greco relativamente all'istruzione obbligatoria ed alla sua articolazione. La situazione scolastica ad Atene è sicuramente problematica. Una immigrazione selvaggia dal 1950 in poi ha portato la città ad una lievitazione sconsiderata della popolazione, che oggi raggiunge circa i cinque milioni di individui.
Le strutture scolastiche non sono più assolutamente sufficienti e quindi si è costretti ai doppi o anche tripli turni con alternanza anche di indirizzi e tipi di scuole differenti nello stesso edificio.
Tutta l'amministrazione scolastica greca ha carattere verticistico: le direttive vengono emanate dall'Istituto Pedagogico (dietro assenso del Ministero), che controlla sia il settore amministrativo che le funzioni docenti e direttive nell'ambito di ogni scuola; i Direttori e i Presidi, peraltro non di carriera ma solo inseriti in una graduatoria speciale dei docenti e con incarico limitato ad un numero ristretto di anni, hanno esclusivamente una mansione di controllo.
E' l'Istituto Padagogico che, a livello centrale e per tutta la Grecia, definisce i programmi e fissa i libri di testo. I Direttori e i Presidi delle singole scuole quindi non possono interferire sulla scelta dei programmi.
L'istruzione secondaria superiore in Grecia, oltre che dal Liceo generale, presso uno dei quali si è svolto il nostro incontro, è caratterizzata anche dal Liceo Tecnico-professionale e dal Liceo Polidirezionale.
Per quanto riguarda il Liceo Generale, che in qualche maniera potremmo paragonare ai nostri licei in Italia, ad un biennio uguale per tutti segue un anno articolato nei vari indirizzi.
Il Liceo Tecnico-professionale prevede un anno uguale per tutti, un secondo anno caratterizzato dalla scelta dell'indirizzo ed un terzo anno ad indirizzo fisso; infine nel Liceo Polidirezionale, ad un primo anno uguale per tutti e relativo a materie per una informazione su tutti gli indirizzi, seguono due anni di laboratori e teoria in merito all'indirizzo scelto.
Caratteristica comune ai tre tipi di scuola superiore citati è l'importanza data allo studio delle lingue straniere: i Licei Tecnicoprofessionale e Polidirezionale dedicano tre ore settimanali allo studio della lingua straniera per tutte le classi; il Liceo Generale diminuisce l'orario curriculare da tre a due ore settimanali solo per il secondo e terzo anno. D'altronde, la sensibilizzazione verso lo studio delle lingue straniere è presente già a partire dalla scuola dell'obbligo.
In tutta la Grecia esistono inoltre altri due o tre Licei speciali che focalizzano la loro attenzione su specifiche discipline quali la Musica e l'Educazione fisica.
Sbocco naturale dei ragazzi che frequentano il Liceo Generale è l'Università, peraltro molto selettiva e a numero chiuso.
Quest'ultimo aspetto può apparire in qualche modo in contrasto con il criterio di avanzamento nella scuola obbligatoria e superiore: sino all'esame di maturità non esiste alcun esame "di sbarramento", esami e rischio della bocciatura con conseguente ripetizione della classe sono previsti solo in caso di prolungata assenza o valutazione insufficiente a causa di particolari problemi di salute. D'altronde, anche il sistema di valutazione, in linea con gli altri aspetti della realtà scolastica greca, è a carattere informativo e non lascia margini di discrezionalità o discussione particolareggiata per gli insegnanti.
I diplomati del Liceo Tecnico-professionale e Polidirezionale, oltre alla scelta collegata al proseguimento degli studi a livello universitario, possono anche accedere immediatamente al mondo del lavoro utilizzando il titolo di studio conseguito. L'accesso al mondo del lavoro per gli insegnanti è garantito dal possesso di titolo di studio rilasciato da una di queste scuole o dalla laurea. Questi titoli hanno comunque valore abilitante. Non sono previsti concorsi per l'accesso all'insegnamento, ma graduatorie ad esaurimento. In particolare, riguardo la formazione dei docenti di scuola elementare e media, è previsto, nelle Università, dopo il Liceo, un corso della durata di quattro anni ad indirizzo pedagogico.
E' opportuno, in questo breve esame del sistema scolastico greco, tornare per un attimo indietro nel discorso e puntare l'attenzione su alcuni aspetti significativi e di pregnante attualità anche in Italia: il recupero e la programmazione.
La scuola dell'obbligo in Grecia ha una durata di nove anni ma, superato il cielo elementare, assolutamente niente si fa nella scuola media per il recupero scolastico di quanti hanno bisogno. Una sensibilizzazione maggiore al problema è avvertita nelle scuole superiori, nelle quali programmi di recupero vengono organizzati ma sempre in maniera limitata e compatibilmente con le esigenze, diciamo "tecniche", legate allo svolgimento del programma.
Il discorso relativo al recupero è allora strettamente connesso con quello dei programmi che, come già detto, sono stabiliti a livello centrale e per tutto il territorio dall'Istituto Pedagogico.
Dalla discussione e dal confronto è emerso infatti principalmente il disagio dei docenti dovuto alla totale rigidità e dunque all'assoluta mancanza di flessibilità in merito alla caratteristica-base della "funzione docente": quella cioè di conoscere la classe, individuare i bisogni e dunque capire le varie esigenze, e organizzare il programma adeguandolo alla specificità della realtà scolastica.
Tutta l'attività che in Italia impegna i docenti nella prima fase dell'anno scolastico relativamente alla programmazione è ignota al mondo scolastico greco, nel quale i docenti sono meri esecutori di direttive che vengono impartite a livello centrale. Esiste, tra i colleghi greci, la consapevolezza di tale limite.
Ad un criterio poco selettivo sino a tutta la frequenza degli studi superiori, così come già evidenziato, fa riscontro invece un esame di maturità, che propone peraltro solo prove scritte, con un elevato indice di difficoltà. Per poter accedere all'Università in Grecia occorre che gli studenti riportino una votazione altissima all'esame di maturità. Molto attenta è la correzione degli elaborati nel novero del suddetto esame: vengono nominate due commissioni che procedono autonomamente nella correzione delle prove: se i giudizi da esse formulati in termini numerici riguardo agli stessi elaborati differiscono di tre punti, i compiti con valutazione controversa vengono sottoposti al vaglio di una terza commissione.
Significativo è infine il rilievo che, nelle scuole greche di ogni ordine e grado, viene dato al problema della dimensione europea e della rilevanza che assumono valori quali la pace, la solidarietà e la socialità.
Tale problema è avvertito già a livello centrale: i libri di testo infatti non sono esclusivamente "tradizionalisti" come accadeva un tempo, ma contengono argomenti che riportano ai vari aspetti dell'Europa dei giorni nostri.


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