La serenata dei confini




Victoria Theodorou



Maga della resurrezione spargi di rugiada
il mio cuore stanco e veterano
abbatti i tuoi abeti nella "terra bruciata"
proclama con i gigli dei prati la rivoluzione

Cranio del castello arreso nel tempo
bianca bandiera scuote l'ala del gabbiano
nido nella fortezza il fiore del finocchio
"La tua forza e la tua gloria fumo"

Cavalli delicati sottomessi il peccato nell'orda
beccheggiano selvaggi soggiogati sulle criniere
ti sei immerso anche tu e intraprendi una crudele invasione
e ti sei disciolto come si tritano le granite

Specchio vivo sei molto lontano
e non puoi assistere alla mia metamorfosi
il mio stare nell'urna del bisogno -
Risplendi sugli altipiani dell'apatia

Hai trattenuto comunque di me quella particolare
ebbrezza, quello straordinario fulmine -
Seta gialla sul petto gonfio
orecchini e collana preziosa

Al ballo mi avevi visto corifea
ero il frutto tardo della passione -
e dalle mie articolazioni non senti
gli inviti oscuri gli stridii

E ciò che sono qui non sono io
sono la mia ombra il mio corpo invernale
L'anima tardi si compone per darsi
per chiudersi nella sua cella silenziosa.

Il cieco mi ha amato mi cercava
senza bastone tra foglie scure
ho desiderato quello con tre occhi onniveggente
Costui conosceva le mie cicatrici nude

nelle mie rughe e nelle screpolature
le lenti dei suoi occhi batteva
fuoco dell'invidia tridente stellare -
scherniva l'eclissi della mia gioia

Bocca amara nel miele parsimonioso
mano sdegnosa arrogante nel dolore
Voglio mancare quando la tua chioma si spoglierà
La tua armatura della bellezza - vetro

Un abbraccio dalle foglie larghe ti lasciano e ti dimenticano
parte il treno, depreda "ciò che è rimasto"
volano i monti mostruosi a stormi
da quaranta bocche sospirano le gallerie

Onda fresca fertile spirito di zefiro
palmo eloquente freddo fascino
Freddo fuoco porta chiusa forza modesta
la brina ti coprirà all'alba

Con l'insonnia dell'edera con il pianeta
cerca di trovare il suo volto
di poggiarsi sull'utopia filosofica
sul letto dei sogni non costruito

Quante montagne devi mungere avido Destino
quante cime lambisci filtro delle onde
o gola di amare essenze
del fiume, amante prigioniero

Un drago si rianimò e scende dal monte
calpesta il candore dell'erba
risucchia il cielo con i suoi gioielli
tende un agguato al sole del mattino

Dove fermerai voce dove becco dove anima
azzurro caos come ti attraverserò
sradicamento e come ti sopporterò doloroso
Cosa avrò nei venti avrò cosa nel deserto

"Non accettare inutili speranze"
però ti sconvolgi con una voce al telefono
- dalla terra scendono i monti e la brezza
Ti prende e ti fa male ancora quel Dio

Mantieniti estraneo ora erotico melograno
nella primavera e nel vanto dei fiori
Passante devi essere solo un sobrio osservatore
Grande il Lago ed inesauribile devi dire

Mio il viaggio e mia la sua fine
Ferro - Ferrovia la strada sotterranea
Vertigine rotatoria mi gettò per terra
mi fece prigioniero anche me il Conquistatore.


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