§ Agenda Sud Puglia

Nuovi concetti organizzativi




Vanni Romano



A) Determinismo tecnologico
Per tutto il periodo degli anni '70-'80 si è preso in considerazione l'approccio al "determinismo tecnologico" privilegiando l'area del "front office".
Molta attenzione è stata posta alla "trasformazione" della mansione dell'addetto allo sportello bancario che ha portato alla figura dello "sportellista cassiere" o "operatore unico", al quale è stata affidata gran parte della gestione del rapporto con il cliente. Più di recente il cambiamento organizzativo che ha interessato il fenomeno della "banca-industria" è riscontrabile in due processi:
* creazione di nuove aree funzionali come il marketing (tipico della struttura industriale);
* diversa criticitá ed una maggiore interfunzionalità delle attività di organizzazione, di pianificazione dei sistemi informativi.
Lo sviluppo raggiunto dalle Direzioni dei Sistemi Informativi, negli ultimi venti anni, è stato determinato dalle limitazioni economiche di una tecnologia in evoluzione, non da una naturale ripartizione di responsabilità. Questo modo di pensare e di procedere ha, da sempre, sottostimato gli aspetti più importanti del reale sviluppo di sistemi informativi basati su sistemi informatici (di seguito indicati con S.I.) veramente funzionanti: gli aspetti organizzativi.
Del resto si fa abbastanza fatica ad escogitare un modo più inefficiente di produrre software di quello adottato negli ultimi due decenni, durante i quali centinaia di società hanno sviluppato sistemi per gli stessi tipi di applicazioni. La duplicazione degli sforzi è stata enorme, mentre la qualità ed il costo del prodotto hanno avuto un andamento molto discontinuo.
Oggi la situazione si presenta notevolmente diversa in quanto solo una piccola minoranza del personale (<10%) non utilizza abitualmente strumenti informatici ed il 15% dichiara di conoscere semplici linguaggi di programmazione.
In questo contesto le infrastrutture informatiche e i settori dell'organizzazione hanno assunto un ruolo di primaria importanza per essere competitivi e per sopravvivere.
Ciò ha determinato un processo di reale rifondazione delle infrastrutture stesse nelle aziende capaci di gestire i seguenti vincoli:
* rapidità nell'adeguamento delle infrastrutture informatiche idonee alla composizione e all'analisi dei costi; alla pianificazione strategica e tattica, al budgeting; al controllo di gestione; al marketing, alla ricerca operativa; alla composizione dei ricavi finanziari; all'analisi dei risultati economici (redditività);
* capacità d'investimento;
* massima flessibilità architetturale ed applicativa;
* rispetto degli standards gestionali, applicativi e tecnologici.
Le condizioni di mercato o, meglio, lo stress del mercato richiedono oggi: un'aggressività commerciale, non diversa da quella delle industrie, nuove strategie ed un profondo rinnovamento tecnologico ed organizzativo. Il mondo dei sistemi informativi, pertanto, sta per essere scosso dall'ennesima rivoluzione, ma questa volta le vittime designate sono gli stessi DP manager con tutti i loro staff. Alla lunga lo sviluppo dei sistemi, la programmazione ed il software in genere, sono infatti destinati a cadere nelle mani dei "produttori indipendenti", mentre i sistemi informativi individuali saranno totalmente pilotati dagli utenti finali.
Progettare e sviluppare un S.I. che operi come supporto ai problemi decisionali e che quindi non sia un "corpo a sé" significa avviare e stabilizzare il suo funzionamento tramite un complesso processo di apprendimento e di cambiamento organizzativo o "ciclo di sviluppo organizzativo dell'hardware e del software".

B) Informatica self-service
La realizzazione di un progetto della specie, che rispetti i tempi ed i costi previsti, che non generi problemi collaterali nell'organizzazione e soprattutto fornisca i previsti risultati aziendali, sembra essere un evento tanto raro quanto inatteso, benché ciò avvenga in presenza di un inesistente "rischio d'insuccesso tecnico".
Le cause dell'insuccesso organizzativo sono molteplici e risapute (scarsa responsabilizzazione dell'utente; assenza di rigorose procedure formali d'accettazione delle specifiche; assenza di analisi costi/benefici; resistenze al cambiamento, etc.), ma quella che sembra essere prioritaria è la carente comprensione del reale funzionamento dell'organizzazione e del tipo di cambiamento indotto dal S.I..
Siamo indubbiamente in presenza di un periodo di transizione e di ripensamento per quanto concerne il modello da adottare e le metodologie da impiegare. Purtuttavia è possibile identificare un differente approccio concettuale al problema:
* definire con chiarezza il problema che l'organizzazione deve risolvere e che sta alla base del cambiamento;
* coinvolgere il management intermedio nel processo di "negoziazione" e definizione congiunta degli obiettivi;
* inserire a monte della fase di fattibilità una specifica fase di "business system analysis;
* selezionare e sviluppare un'ipotesi di soluzione organizzativa (fatta di strutture, ruoli, strategie, obiettivi, uomini e stile di management) in cui la tecnologia è una componente;
* eliminare la tecnica tradizionale basata sostanzialmente sulla delega agli informatici dello sviluppo del sistema con il minimo impegno del management;
* progettare congiuntamente gli aspetti tecnologici, organizzativi e le risorse umane.
* massimizzare il coinvolgimento del management di più alto livello esercitando un controllo stretto sugli stati d'avanzamento;
* accettare l'idea della convenienza all'abbandono del progetto se, e quando, i vincoli e il "quantum" del cambiamento risultino eccessivi.
Abbiamo sotto gli occhi gli sviluppi dell'hardware e non ci vuole molto per accorgersi che i PC ed i microcomputer hanno già largamente affrancato gli utenti dalla schiavitù dei mainframe. Col tempo anche gli sviluppi software li renderanno altrettanto indipendenti dal supporto degli specialisti del DP ed a quel punto, quando potranno muoversi liberamente, gli utenti cominceranno ad esercitare un controllo totale sui loro sistemi informativi; gli utenti inizieranno ad acquistare o noleggiare pacchetti software preparati da società serie e specializzate.
Gli anni recenti stanno portando ad un graduale superamento di questa rigida situazione. Le applicazioni d'informatica escono oggi dalla tradizionale area degli "uffici strutturati" (con attività predefinite, ripetitive, quasi sempre di tipo amministrativo/operativo) per invadere "uffici non strutturati" (segreterie, enti di direzione, staff). In questi ambienti l'uso del terminale, del Personal Computer diviene necessariamente "diretto e non mediato" poiché i compiti sono per loro intrinseca natura non predefinibili aprioristicamente e quindi "non delegabili".
Diviene così possibile un nuovo uso, libero e creativo, dell'informatica. Si sta andando lungo una strada senza ritorno: quella della "informatica self-service" che ha come protagonista l'utente ancor prima dello specialista. Per rispettare questi vincoli, attivare un processo di "rivoluzione globale" e procedere nel rinnovamento le aziende, senza alcun indugio, devono: crescere rapidamente, riunendosi in consorzi, pool, gruppi, società;
* attivare una capacità progettativa e realizzativa formidabili;
* pensare in grande;
* ridurre significativamente tempi e costi di realizzazione;
* eliminare i rischi connessi al rinnovamento;
* coniugare e correlare in modo dinamico tecnologia, organizzazione, uomini e fasi di lavoro;
* adottare un modello gestionale completo di strutture organizzative nuove; un modello applicativo costituito da pacchetti software (cost management, production management, capacity planning, materials management, design engineering, financial management reporting system); un modello d'analisi capace di dominare "tools" di simulazione e controllo sull'intero complesso delle attività aziendali; un modello di progettazione capace di utilizzare "tools" di pianificazione e modellazione strategica in funzione delle oggettive esigenze aziendali;
* padroneggiare e manipolare tecniche e metodi (EIS= Executive Information Systems, EIF= Executive Information Facility. Sistemi progettati per essere di supporlo ai "top manager" aziendali nelle loro attività decisionali);
* impiegare architetture di riferimento basate sulle più avanzate piattaforme tecnologiche disponibili sul mercato;
* prepararsi ad affrontare una caparbia resistenza, che tenderà a rallentare l'adozione di nuove tecnologie e l'evolvere verso nuovi concetti organizzativi.
Solo in questo modo il manager e l'utente divengono finalmente i protagonisti dello sviluppo dell'informatica. E tutto questo in base al principio, ovvio e sempre disatteso, che le decisioni sul cosa fare vanno attribuite a chi conosce i reali fabbisogni da soddisfare piuttosto che a chi conosce le modalità con cui realizzare certe soluzioni.
In sostanza, per affrontare e risolvere i problemi che risultano fuori dalla portata dell'utente finale, oggi che la maggior economicità dell'hardware ha praticamente annullato il problema dell'efficienza e che la maggior disponibilità ed i minori costi dei package hanno dato corpo ad un'alternativa realistica, non c'è più alcun bisogno di tenere in piedi una struttura Sistemi Informativi. Di conseguenza tutta una serie di fattori contribuirà a rendere economicamente vantaggioso il ricorso a specialisti esterni, a "produttori indipendenti" che avendo la possibilità di specializzarsi per tipo d'applicazioni disporranno di personale mediamente più competente.
Costi inferiori e prodotti di qualità superiore non sono tuttavia gli unici vantaggi derivanti dai cambiamenti delineati; quel che più conta è infatti che l'Alta Direzione potrà affidare agli utenti la responsabilità dei sistemi informativi, con grande soddisfazione degli utenti che non hanno mai veramente accettato l'idea di dover condividere la responsabilità dei sistemi informativi con un "gruppo indipendente", che si portava dietro un altro tipo di obiettivo e di priorità.
Il decentramento permetterà di eliminare molti dei motivi di frustrazione degli utenti che avranno finalmente la possibilità di:
* reagire rapidamente alla concorrenza;
* giudicare e valutare le priorità con decisioni tempestive ed efficaci;
* controllare l'interfaccia tra sistemi informativi computerizzati e non;
* assumersi ogni onere e paternità dei propri S.I.
Il processo di decentramento è già in atto, ma è inevitabile che nella prima fase sia molto lento. Il decentramento dei S.I. incontrerà molte opposizioni, anche accanite, perché va proprio nella direzione opposta a quella lungamente vagheggiata da molti esperti, che si sono sempre fatti paladini della concentrazione e dell'accentramento, anche a prezzo della massima insoddisfazione degli utenti. Infatti i S.I., sono stati fino ad oggi fortemente condizionati e controllati dagli uomini dei S.I. e questo modello di comportamento non può essere modificato da un giorno all'altro. E' necessario che le Direzioni di Sistemi Informativi si comportino come dei produttori di sistemi e servizi. Esse non spariranno da un giorno all'altro, ma la loro trasformazione in centri di profitto (e non già, come è oggi, in puri centri di costo) è il primo passo di un inevitabile cammino verso l'estinzione.
Pertanto la banca deve investire e sviluppare un nuovo modello di sistema informativo appositamente ideato e costruito per il marketing, per l'organizzazione, per la pianificazione e il controllo con cui gestire le necessarie informazioni. Molte delle informazioni da memorizzare nelle banche dati di marketing sono in realtà il sottoprodotto di un'attività d'elaborazione di dati che viene già effettuata dalle aziende di credito per svolgere la normale attività tradizionale. Questi dati tuttavia sono rimasti "patrimonio disperso nella mente di pochi", senza una razionale organizzazione del materiale statistico-informativo ottenibile solo tramite un uso nuovo e più sofisticato dell'automazione e delle "reti telematiche locali".
Lo stretto legame tra queste funzioni deriva dalla necessità di creare procedure informatiche, rispondenti alle necessità ed alla struttura esistente in ogni singola banca.
La fase dell'automazione classica ha permesso alle imprese bancarie di aumentare l'efficienza interna, con lo sveltimento di funzioni tradizionalmente svolte attraverso l'utilizzo di vaste risorse umane e di tempo.
Con la telematizzazione (reti telematiche settoriali, aziendali, nazionali ed interbancarie) èpossibile sfruttare più elevati vantaggi economici, ed in particolare il raggiungimento di una maggiore efficacia di alcune procedure, grazie alle numerose innovazioni di processo e di prodotto in diverse aree funzionali. Il loro -utilizzo deve avvenire con il supporto di una struttura organizzativa interna nuova capace di:
* modellarsi in base alle esigenze delle nuove tecnologie per il raggiungimento degli obiettivi aziendali prefissati;
* proporsi come fattore innovativo e culturale;
* promuovere e controllare il processo di crescita tecnologica e non subirlo;
* progettare in sintonia con le altre funzioni aziendali e in coerenza con gli obiettivi dell'Alta Direzione. Gli sviluppi futuri e la competitività aziendale passeranno in maniera crescente sulla capacità di "cogliere" le opportunità offerte dai cambiamenti tecnologici, sociali, territoriali.
La Banca del futuro dovrà essere in grado di adeguare la propria "mentalità" e la propria "struttura" al rapido mutare delle "cose". Ne consegue la necessità di:
* introdurre all'interno ed all'esterno delle proprie realtà produttive un sistema tecnico-organizzativo sempre più agile, snello e soprattutto flessibile;
* coinvolgere la funzione "Tecnologia" già nella formulazione dei piani strategici e direzionali dell'impresa e non soltanto in fase di realizzazione operativa.
La sfida costante che ci attende è quella di saper coniugare gli aspetti dell'organizzazione e della preparazione umana con la complessità della tecnologia. In altre parole lo sviluppo innovativo passa su una stretta di mano tra l'uomo ed il "braccio meccanico" della tecnologia opportunamente studiato e programmato.
Solo con una "interazione tra tecnologia, organizzazione e strategia aziendale" le innovazioni tecnologiche, calate in un contesto produttivo, diventano armi strategiche per vantaggi competitivi. In caso contrario, l'organizzazione è destinata a scomparire dalle aziende di credito.


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