§ Esaurimento delle risorse e progresso tecnologico

Crescita a rischio




William D. Nordhaus
Docente Università di Yale



Tra le più antiche battaglie combattute nel mondo economico possiamo senza dubbio annoverare l'incessante lotta tra progresso tecnologico da una parte e freni imposti alla crescita economica dall'aumento demografico e dall'esaurimento delle risorse dall'altra. Nel corso dei secoli XIX e XX i timori legati all'esaurimento delle risorse sono andati progressivamente diminuendo, una volta compreso che il progresso tecnologico era in grado di compensare ampiamente il modesto grado di sfruttamento delle risorse. L'impiego di nuove sementi e di fertilizzanti chimici ha controbilanciato di gran lunga la necessità di convertire ad usi agricoli le terre marginali; i progressi nella ricerca e nello sfruttamento dei pozzi petroliferi hanno eliminato la necessità di trivellare in profondità e in condizioni climatiche particolarmente avverse; e modesti investimenti per interventi anti-inquinamento hanno consentito alla crescita economica di continuare, riducendo nello stesso tempo le concentrazioni delle numerose sostanze tossiche. In sintesi, negli ultimi duecento anni la tecnologia è stata di gran lunga vincitrice nella lotta contro l'esaurimento delle risorse e la riduzione dei profitti. Ma che cosa ci riserva il futuro? Si avvereranno le cupe previsioni del Club di Roma? Con il progressivo congestionamento del pianeta, con la concentrazione delle attività economiche in regioni meno dotate di risorse naturali, la storia si ripeterà, oppure abbiamo raggiunto una fase destinata a portarci verso una svolta decisiva? La prospettiva enfatica proposta intende porre in rilievo quanto sia difficile trovare una risposta precisa per questa domanda, soprattutto in un'epoca nella quale l'economia e l'ecologia del pianeta vanno oltre l'esperienza storica per giungere a un punto in cui le approssimazioni locali non sono più valide. Ma qui non sarebbe di nessun aiuto rispondere semplicemente che non lo sappiamo; pertanto azzarderò una previsione dicendo che nei prossimi vent'anni le limitazioni imposte dalle risorse costituiranno probabilmente un ostacolo lieve ma evidente per la crescita economica, anche se tale ostacolo continuerà ad essere controbilanciato dal progresso tecnologico.


Sulla base delle conoscenze attuali in materia di fattori economici, geologici e ambientali, ritengo sia possibile ipotizzare un rallentamento riferito alle risorse quantificabile nell'ordine di un terzo di punto percentuale annuo, nel periodo compreso tra i giorni nostri e la metà del prossimo secolo. Ciò, a fronte di un tasso di crescita stimato della produzione pro-capite di circa 1,5 per cento annuo registrato nei Paesi industrializzati negli ultimi cento anni. Perché le limitazioni delle risorse possano produrre effettivamente un declino globale degli standard di vita, si dovrebbe verificare o un massiccio rallentamento della crescita della produttività oppure una grave sottovalutazione dei limiti imposti alla crescita. Torno a sottolineare che le stime presentate sono approssimative, i modelli ancora primitivi, il futuro incerto e la nostra ignoranza sull'argomento assai vasta. Dobbiamo tuttavia fare del nostro meglio per gettare un fascio di luce su questo oscuro scenario.


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