§ Assemblea ordinaria dei soci 1991

Una banca per nuove frontiere




G. T.



La denuncia: "Inquietante è il fenomeno regionale e locale del cartello del crimine, la cui tracotanza condiziona la libertà d'impresa e quella dei soggetti individuali... ne sono profondamente turbati, se non proprio sconvolti, il vivere e l'operare quotidiano... tutto contribuisce alla disgregazione culturale e all'eclissi del senso civico, su cui è fondata la vita dei salentini".
L'auspicio: "Certezza del futuro economico e sicurezza personale sono un binomio inscindibile in un'area che deve scegliere se restare marginale ed emarginata, oppure diventare nuova frontiera integrata nei più vasti confini d'Europa".
Si può così sintetizzare quella parte della relazione annuale, tenuta dal dr. Caroli Casavola ai Soci della Banca, in cui sono stati analizzati i problemi della Puglia e del Salento, in particolare.
La denuncia e l'auspicio, proclamati con amarezza e fermezza, al tempo stesso, dal Presidente, non potevano non suscitare motivi di preoccupazione, se non di pessimismo, fra la nutrita rappresentanza del corpo sociale che ha partecipato ai lavori assembleari.
Ma si può, ragionevolmente e responsabilmente, essere ottimisti e indurre gli altri ad esserlo, nel momento presente? Anche guardando all'intero Paese, non si intravedono, almeno per il prossimo futuro, segnali che incoraggino tale stato d'animo.
Si profila, infatti, il pericolo di una fase di recessione che potrà interessare molti Stati occidentali, e l'Italia "si presenta di nuovo impreparata e strutturalmente debole, rispetto ad altre nazioni più industrializzate. Nei lunghi anni del benessere e della crescita è stata ristrutturata gran parte dell'apparato industriale privato... mentre il settore pubblico, salvo casi isolati, è rimasto sostanzialmente fermo.
I problemi di fondo, come ad esempio l'entità del deficit e la qualità dei servizi, restano pesanti e ci pongono oggi in condizioni di svantaggio... Il constatare la situazione ingenera un'amarezza, che diventa ancora maggiore se si pensa alle tante opportunità perse in questo ultimo decennio, forse la più grande di tutte quelle del definitivo riscatto economico del Mezzogiorno".
Ma ciò che non siamo riusciti a realizzare in passato, ed in concomitanza di circostanze favorevoli, sarà possibile farlo in futuro?
Per quanto riguarda più da vicino il quadro regionale, v'è da notare che "lo sviluppo economico pugliese procede con un passo vistosamente zoppicante. Nell'arco dell'ultimo decennio il tasso di crescita del Pil si è praticamente allineato a quello medio del resto d'Italia, ma la velocità di aumento degli investimenti fissi lordi è ancora sensibilmente lontana dalla media nazionale. Addirittura l'ammontare degli investimenti, messo in rapporto con il totale degli addetti all'industria, tende a decrescere nei confronti del centro-Nord... Alla fine del decennio, la Puglia si rivela una regione in cui il settore trainante è quello dei servizi, con uno sviluppo superiore a quello della media nazionale, che in ogni caso non compensa il calo vertiginoso subito dall'agricoltura".
Ampio spazio è stato dedicato nella relazione del Consiglio di Amministrazione alla situazione economica delle province di Brindisi e di Lecce, che costituiscono l'arca istituzionale della Banca.
Si può parlare, in generale, di discreta crescita produttiva, ma in questo quadro emergono zone di luci e di ombre, e precisamente:
- comparto agricolo: è stato fortemente penalizzato sia dalle note avversità atmosferiche sia dalle ancor più note difficoltà finanziarie della Regione Puglia;
- settore industriale: nel leccese si è registrato un andamento positivo per tutto il '90 nell'area "indotto Fiat" (ma nel '91, purtroppo, la tendenza è di segno decisamente contrario); nel brindisino le imprese metalmeccaniche ed edilizie denunciano una situazione di stagnazione, mentre i comparti chimico (anche sotto il profilo delle esportazioni) ed aeronautico hanno registrato una buona crescita produttiva; un'apprezzabile vitalità ha caratterizzato il settore manifatturiero minore;
- disoccupazione: a livello regionale si registra una leggera flessione (dal 16,8% dell'89 al 16,1% del '90), che pone la Puglia al di sotto dei valori medi del Mezzogiorno (20% circa). Non sembrerebbe, però, che quanto registrato su scala regionale rifletta l'andamento occupazionale della provincia di Lecce.
Il Direttore Generale, dr. Vito Primiceri, ha successivamente esposto i risultati conseguiti dalla Banca nel corso dell'ultimo esercizio.
La raccolta diretta passa da 942 miliardi dell'89 a 1.019 miliardi (+8,2%); quella indiretta da 403 miliardi a 525 miliardi (+30%); mentre la raccolta complessiva ammonta a 1.544 miliardi (+14,8%).
Gli impieghi aumentano del 14,3%, passando da 471 miliardi a 539 miliardi.
Il rapporto impieghi/depositi è pari al 53%.
L'utile lordo è di 28,394 miliardi (+31%) e, dopo aver effettuato congrui ammortamenti ed accantonamenti, si registra un utile netto di 7,199 miliardi (+8,8%).
Anche il patrimonio, in armonia con le altre voci di bilancio, aumenta del 6,8%, ascendendo a 97 miliardi.
Circa lo sviluppo della rete territoriale degli sportelli, all'apertura dell'Agenzia di Brindisi (ottobre '90), seguiranno, nel corso del corrente anno, i nuovi insediamenti in Francavilla (Br), Poggiardo (Le) e, se saranno superati alcuni ostacoli di ordine logistico, Bari.
Prosegue, altresì, l'incremento della rete di sportelli automatici: ai tre (Matino, Racale, Ugento) installati nel 190 ha fatto seguito nel 191 quello di Brindisi e, entro fine anno, se ne prevede l'attivazione di altri tre.
Va ricordato pure che la Sud Puglia, insieme ad altre 11 banche Popolari, ha partecipato alla costituzione del Network Bancario Italiano. Fra gli obiettivi del Consorzio v'è quello di ampliare la gamma di prodotti e servizi bancari richiesti dal mercato, garantendo, così, una migliore e maggiore competitività delle aziende socie.
La collaborazione con altre forze bancarie ha avuto modo di esplicarsi anche in seno al gruppo Levante (realizzazione, fra l'altro, dei progetti "Bancalei" e "Bancapiù") e ad Athena S.p.A. (è prevista la concentrazione in questa Società delle attività esercitate dalle singole Banche-socie nei settori "elaborazione dati" e "sistema informativo").
E' proseguita, inoltre, l'intensa attività di formazione del personale (1.290 giornate di corso). in tale contesto va ricordata l'azione svolta dai gruppi pubblicati nella sezione "Agenda Sud Puglia" di questa Rassegna negli anni 1989-1990).


Dopo la relazione del Consiglio di Amministrazione e quella del Collegio sindacale, i Soci hanno approvato il bilancio al 31.12.1990 ed il riparto dell'utile, che prevede l'assegnazione del dividendo di lire 750 per ciascuna delle 7.200.166 azioni possedute dai 17.496 Soci.
L'Assemblea ha confermato nella carica i consiglieri avv. Mario Provenzano, geom. Cosimo Costa, dr. Sante Morello, dr. Pompeo Rainò ed, in luogo del dimissionario avv. Cataldo Lolli, è stato eletto l'avv. Mario Pennetta, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati del Foro di Brindisi.
Un lungo e caloroso applauso ha salutato i colleghi Antonio Bonanno e Antonio Marzo, di recente andati in pensione, a ciascuno dei quali il dr. Caroli Casavola ha consegnato una medaglia-ricordo, quale attestato di gratitudine della banca per la dedizione e l'impegno profusi da quei Collaboratori a favore dell'Istituto.


Banca Popolare Pugliese
Tutti i diritti riservati © 2000