§ Banca Popolare Sud Puglia

Assemblea Dei Soci




S. G., B.P. S. P.



Attività finanziaria dell'Azienda e disaggregati territoriali; evoluzione dei comparti produttivi pugliesi e salentini e nuove dinamiche socio-economiche; ipotesi di sviluppo e proiezioni sul nuovo mercato unico europeo: sono questi alcuni dei punti-chiave affrontati e approfonditi nel corso dell'ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI della Banca Popolare Sud Puglia tenutasi presso la sala del Cinema "San Giorgio" di Matino il 16 aprile 1989.
Per quanto concerne gli aspetti macroeconomici dell'attuale congiuntura del Paese, una particolare attenzione è stata riservata anzitutto nella Relazione del Consiglio d'Amministrazione - illustrata da Presidente, dr. Raffaele Caroli Casavola - alla fisiologica dicotomia che caratterizza l'economia nazionale: "Ancora vi sono due Italie e due economie: quella della ricchezza, della crescita, degli alti redditi, dell'accumulazione, con disoccupazione contenuto; ed un'altra dove il reddito non solo non è cresciuto ma è diminuito, con pochi investimenti, con una disoccupazione che aumenta e dove stentano pure settori che, come quello del turismo, potrebbero essere essenziali per il cambiamento.
Un divario che si è accentuato e che, purtroppo, non riguarda solo gli aspetti economici, ma investe quelli del sociale e del civile, specchio e riflesso dei mali strutturali e funzionati. [ ... ] Non è poi trascurabile la considerazione che sul Mezzogiorno inciderà negativamente l'improvvisa ma forse non inattesa impennata di fine anno dell'inflazione, anche perché verranno di conseguenza ad innescarsi processi di rivendicazioni salariali per il recupero del potere all'acquisto del reddito individuale.
[ ... ] Indubbiamente il contenimento del disavanzo pubblico, l'efficienza dell'apparato dello Stato, l'attuazione di una politica monetaria europea, il riequilibrio tra Nord e Sud e l'occupazione costituiscono obiettivi improrogabili in vista degli anni Novanta, alla soglia dei quali sono in gioco valenza economica, potenzialità di sviluppo del nostro Paese e la pari dignità nel consesso delle Nazioni.
I primi anni Ottanta furono mitici nel senso che crearono attese, aspettative di rinnovamento soprattutto nell'ottica delle soluzioni della "questione meridionale": furono gli anni della visione nazionale interna e quasi autarchica dello Sviluppo, senza tuttavia disancoraggi dalla realtà europea. Gli anni Novanta saranno quelli delle soluzioni comunitarie, della realizzazione di politiche europee omogenee in campo industriale, monetario e fiscale [ ... ]".
Dall'Europa al territorio contingente, con un'analisi che ha toccato i principali problemi pugliesi e salentini. Una realtà ancora tutta da decifrare (e questa volta anche con l'urgenza di una visione "europea" delle cose e delle possibilità di sviluppo). Il Salento, e con esso l'intera regione, ha fatto passi da gigante, innegabilmente, ma non sono poche le ombre e i timori sulle potenzialità di sviluppo (e sulle politiche attuate) dei settori tradizionalmente 'forti' della regione. "Stop and go", un passo avanti e uno indietro, secondo la Formulazione classica, può rappresentare l'attuale congiuntura economica del nostro territorio.
In seconda battuta, sono stati illustrati all'Assemblea i dati relativi all'attività svolta dall'Azienda del decorso esercizio.
Al 31 dicembre 1988 si registra un buon incremento della raccolta complessiva, che ascende a lire 1.177 miliardi, con una crescita rispetto all'anno precedente del 14% circa ed un aumento in termini assoluti di 146 miliardi di lire. Gli impieghi sono passati da 364 a 412 miliardi di lire circa, con una variazione superiore al 13% ed un incremento in termini assoluti di 47,7 miliardi. Nell'ultimo anno, grazie anche all'apertura della nuova Agenzia di Fasano, si sono avuti significativi incrementi della nostra quota di mercato in Provincia di Brindisi (*). Le positive variazione del comparto sono state determinate in buona misura dalla crescita dei conti correnti attivi e del portafoglio; apprezzabile risulta inoltre la diffusione dei prestiti personali. Il credito concesso all'agricoltura è risultato invece notevolmente diminuito. Il motivo va ricercato nel pesante debito arretrato da parte della Regione Puglia nei confronti degli Istituti di credito per contributi agli interessi, fatto che ha causato l'arresto dei finanziamenti agevolati mentre le banche, quando è stato possibile, hanno sostenuto le attività agricole con interventi a tasso di riferimento. Per il comparto artigiano, infine, va detto che, nonostante l'aumento a L. 650 milioni di massimali di affidamento, non vengono evidenziati particolari segni di vitalità, sicché gli investimenti sono risultati piuttosto stagnanti a causa di una diffusa incertezza degli operatori.
Va ricordato, infine, che l'istituto - dopo aver effettuato congrui ammortamenti e accantonamenti di legge e volontari - ha conseguito un utile netto di Li re 5.870.088.281 e che il patrimonio sociale ammonta a Lire 85.629.531.669.
Molta rilevanza ha assunto, specie nel corso del 1988, l'attività mirata a sostenere la diffusione dei servizi attraverso una più capillare informazione sulla tipologia e sulle condizioni degli stessi. Si è anche proceduto ad un continuo monitoraggio della posizione della Banca rispetto alle potenzialità del mercato, unitamente alla periodica verifica dell'adeguatezza dei prodotti e dei servizi da essa offerti.

In generale lo sviluppo dell'informatica, l'intensificarsi della concorrenza e la disintermediazione comportano per il Sistema la necessità di convertire le attitudini professionali del proprio personale. Consapevole di tali esigenze, la Banca ha continuato a porre un'attenzione particolare nell'attività di formazione: nel 1988 sono state svolte, infatti, ben 76,4 giornate di corsi. Si può, dunque, affermare - con un pizzico di legittimo orgoglio - che è sensibilmente migliorata la professionalità di tutto il Personale, per cui si è in condizione di offrire alla Clientela un'assistenza più qualificata e sempre più attenta alle esigenze del mercato.
Dopo la lettura della relazione del Consiglio di Amministrazione e di quella del Collegio Sindacale, i Soci hanno approvato il bilancio al 31.12.1988 ed il riparto dell'utile, che prevede l'assegnazione di un dividendo di L. 600 per ciascuna azione posseduta. L'Assemblea ha riconfermato per acclamazione i consiglieri dr. Carmelo Caforio, dr. Raffaele Caroli Casavola, dr. Ubaldo De Simone, prof. Cesare Garzia, avv. Tommaso Santantonio e l'intero Collegio sindacale (prof. Paolo Maizza, dr. Edgardo Bonelli, dr. Renato Minafra, membri effettivi; dr. Roberto Chiechi e avv. Elio Pellegrino, membri supplenti) e il Collegio dei Probiviri (avv. Vittorio Aymone, dr. Giuseppe Potenza, dr. Salvatore Taurino, membri effettivi; dr. Renato Schinzari e avv. Giambattista Sergio, membri supplenti).
Nel corso dei lavori è stata consegnata una medaglia-ricordo ai signori Luigi Cartani, Giuseppe Convertino, Ersilio Massafra, Gustavo Cosimo Petrachi, Angelo Romano per l'energia profusa da questi Collaboratori - recentemente andati in pensione - a favore dell'Istituto.
Vivo apprezzamento ha suscitato fra i Soci la proiezione di un filmato, attraverso il quale è stata "ripercorsa" la storia della Banca Popolare Sud Puglia (dalla costituzione, nel 1898, del Consorzio Agrario Cooperativo di Matino ad oggi) e con essa quella della nostra penisola salentina.


NOTE
(*) I risultati in quella provincia miglioreranno ancor di più allorquando - e ci si auguro di poterlo fare quanto prima - la Banca sarà presente nel Capoluogo con un proprio sportello.


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