§ L'INCHIESTA - MAGIA NERA

Gli adoratori del Maligno




U. G.



Curia in stato d'assedio. Giornalisti e fotografi alla ricerca di una traccia, di un nome. "Con decreto in dato 5 febbraio, il cardinale arcivescovo ha autorizzato alcuni sacerdoti all'esercizio del ministero di esorcista": questo comunicato, palesemente elusivo, è apparso sul settimanale della Curia torinese. Nuovi esorcisti. Ma chi sono? Quanti sono? le notizie sono scarse. Emerge solo un numero: sono sei in tutto, due sacerdoti e quattro frati. Il più giovane ha 48 anni, il più vecchio ne ha 70. Nessun volontario. Per trovarli, il vicario generale e un docente di teologia dell'Università pontificia salesiana hanno dovuto passare al setaccio i 2.200 religiosi della diocesi. Nessun nome, altrimenti "si scatenerebbe una caccia spietata e gli esorcisti non avrebbero più respiro. i problemi sono già tanti ... ". Forse troppi: al punto che lo stesso arcivescovo, Anastasio Ballestrero, ha riconosciuto che sono sempre più numerose "le persone che si rivolgono alla Chiesa per richiedere esorcismi". In tre anni, oltre 1.350: più di una al giorno. E non è cosa da poco. Basti dir questo: a ricoprire l'incarico di esorcisti ufficiali presso la diocesi di Torino, fino a qualche anno fa, erano solo in tre. Oggi sono il doppio, e affiancati persino da un gruppo di psicologi e psichiatri. C'erano, allora, padre Rocca, padre Gandolfo e don Ugo Saroglia. In gravi condizioni di salute è adesso uno, distrutto dal lavoro eccessivo; colpito da infarto il secondo. Il terzo, don Saroglia, vive a Giaveno, una quarantina di chilometri da Torino, nel santuario di Nostra Signora di Lourdes. 72 anni e un'aria molto stanca. Da tempo ha chiesto di essere messo a riposo: "In un paesino come questo, mi creda, ad ogni esorcismo si diffonde il terrore". Racconta di urla strazianti, di bestemmie, di imprecazioni, di indemoniati che si rotolano per terra senza conservare nulla di umano, "ridotti a una massa di pura bestialità, di pura cattiveria ... ". Motto dura, la vita dell'esorcista a Torino. Due anni fa, dal pulpito autorevole del Duomo, lo stesso Ballestrero tuonò contro i ladri di ostie consacrate, contro "i riti satanici della profanazione dell'Eucarestia". Ancora oggi, parroci di periferia raccontano di tabernacoli forzati, non per rubare le pissidi (che pure valgono parecchio), ma per sottrarvi le ostie; di cimiteri profanati "per sottrarre ossa e altri resti"; di chiese sconsacrate o abbandonate (e sono tante dal momento che il numero dei sacerdoti diminuisce ogni anno) utilizzate di notte per strani riti. Don Saroglia narra di messe nere, di orge diaboliche. E di giovani e belle ragazze uccise sulle colline tra Orbassano e Moncalieri, ma non per rapina o per violenza: "Forse si tratta di vittime sacrificate in riti mostruosi. A Torino succedono cose orrende ... ". Mai scoperti gli autori di quei delitti.
Torino, appunto. Città magica e misteriosa, capitale italiana dell'occulto. Terra promessa per medium, cartomanti, esoteristi e adoratori del demonio. Costoro spendono miliardi in pubblicità. la voce astrologia delle pagine gialle è un fitto pullulare di Tutankhamon, Mida, Venere, David, Myriam El Nath, "chiaroveggente, chiromante, astrologo, grafologo, radiestetista", (per di più, "on parle français"), e di studiosi in grado di "controllare scientificamente il mondo del l'irrazionale". Maghi e medium, mistici e visionari popolano persino le notti dei torinesi insonni dagli schermi di Telecupole e di Canale 68. Persino l'Avis, per invogliare la gente a donare il sangue, organizza minifestival dell'occulto; e ogni sera, almeno 250 persone ascoltano le dotte prolusioni di uno studioso del calibro di Gianluigi Marianini (che parla di "esorcismi, fatture e possessioni diaboliche") e le esperienze paranormali di Giorgio Pontiglio, cattolico fervente e direttore di banca, capace di visualizzare i defunti. "Sembra che l'aria di Torino faccia perdere la testa, provochi delirio mistico e visioni diaboliche", si dice. Pontiglio non è un caso isolato. C'è Ottorino Bertoldo, giornalista in pensione che adora la Madonna di Ulzio e racconta di visioni apocalittiche; c'è Roberto Casarin, 23 anni, meccanico dentista dall'ardore mistico superaccentuato, al punto che è considerato da molti il Cristo redivivo e che a Canale 68 ha mostrato in diretta le stimmate sanguinanti, e, in soprannumero, la ferita a forma di croce che ha sulla fronte!
Ufologi e contattisti raccontano invece di viaggi nello spazio e nel tempo e di contatti telepatici con esseri di altri mondi. E dalle parti di Musinè, una collina brulla che domina Avigliana, la gente parla di astronavi che arrivano e partono, di notte, in una gran luce abbagliante di plutonio ... Fantasie, d'accordo. Ma perché proprio a Torino? E l'aria che si respira, continuano a dire. E' l'aura esoterica che avvolge la città fin dai tempi dei Celti. Perché Torino, insieme con Praga e Lione, è uno dei vertici del triangolo della magia bianca; e insieme con Londra e San Francisco (ma molti dicono Chicago) è anche un vertice del triangolo opposto, quello della magia nera. I due triangoli, del bene e del male, coincidono a Torino nel punto magico per eccellenza: l'impronta del ricciolo insanguinato sulla fronte della Sindone, un "3" capovolto, simbolo arcano che ricorda l'"Ohm" scritto in sanscrito. Altro punto magicissimo è il Museo Egizio. Magica è Piazza Statuto, dove passa il 43° parallelo. Magica è la basilica della Gran Madre, costruita (si narra) per segnare il punto in cui è sepolto il Graal. Tra Torino e dintorni, i punti "magici" sono ben trentatré: comprese, ad Avigliana, le Bocche dell'Inferno; compreso, verso Val d'Aosta, l'imbocco delle Porte della Salvezza. leggende, miti antichissimi. Ma darebbero all'aria di Torino una forza particolare che richiama, da tutta Italia, torme di esoteristi. Perché - spiega Oberto Airaudi, fondatore della comunità esoterica di Damanhur - il lavoro di studio e di ricerca nel campo del magico e del paranormale qui è come esaltato. Qui, appunto: dove, secondo gli esoteristi, si gioca la gran partita tra il Bene e il Male.
"Torino è una città sacra, un concentrato di reliquie importanti", sussurra Marianini, cospicuo studioso di occultismo e "cattolico fervente". l'elenco è lungo: va dalla Sindone al velo della Vergine, dal frammento della croce al ritratto autentico della Madonna dipinto da San Luca. Dice Marianini: "Secondo la teologia cattolica, tante reliquie proteggono la città dal diavolo, ma nello stesso tempo lo attirano, perché il diavolo è spinto a insediarsi proprio nei luoghi dove più deve combattere".
Combattere? Fino a un certo punto. Dopo Londra, Torino è la città che conta il maggior numero di seguaci della "Chiesa nera": 40.000. Quattro adoratori di Satana ogni cento torinesi! La diocesi satanica è vasta e divisa in parrocchie. Ogni quartiere ha la sua cappella nella quale si radunano i proseliti, appartenenti alla borghesia medio-alta o alla piccola nobiltà. Proliferano riti diabolici e messe nere. Al punto che il Pantheon della "bela Rosin", che conteneva un altare sconsacrato, è stato murato per impedire l'utilizzo satanico; e il vecchio cimitero di San Pietro in Vincoli è stato chiuso per evitare che gli adoratori del Maligno si riunissero nella cappella, giù nella cripta; e a Casalette, ai piedi del Musinè, il comune ha dovuto chiudere l'accesso alla strada che porta a una vecchia torre saracena, dove si celebravano i riti più mostruosi. E' questa, probabilmente, la cappella detta "del cinque misteri obbrobriosi"; la stessa in cui è stato iniziato alla Chiesa nera Lorenzo Alessandri, pittore "satanico" di Giaveno, che ha allestito in casa un museo della magia nel quale conserva, imbalsamata, anche la mano di una dama inglese impiccata per pratiche diaboliche. E' lui, si mormora, il pretendente torinese al soglio di papa nero...
Fantasie da medioevo, ci si ripete, ascoltando storie raccapriccianti di cani impiccati in collina, di barboni scomparsi e sacrificati, di belle ragazze uccise. Medioevo anche per le fatture che dovrebbero provocare la morte? Forse. Di attuale, il loro costo: da quattro a cinque milioni! Autentica del Seicento è la fattura con l'uovo battezzato con acqua benedetta, affidato a un demone delle schiere inferiori e poi sepolto in un cimitero. Ma altrettanto diffuse sono fatture di età precedenti e seguenti, con bambolotti di cera, con capelli, con unghie ... Gli studiosi di Damanhur ne hanno allestito addirittura un piccolo museo.
Bernardino Del Boca allarga le braccia: "E' una vera psicosi. Tanta, troppo gente viene da me convinta di essere vittima di fatture o malocchio, o addirittura di essere posseduta dal demonio. Tutto colpa di maghi senza scrupoli, che pur di far soldi terrorizzano la gente". Del Boca è teosofo e studioso di esoterismo. Psicosi, conferma. Ed è questa la parola che usano anche in Curia, invitando a non eccitare gli animi. Stesso termine utilizza una signora che appartiene a una loggia bianca: "Sono migliaia le persone che appartengono alle scuole esoteriche, dai Rosacroce ai Templari, e che a Torino si danno da fare per arginare le energie nere, che hanno tolto la serenità a questa città disgraziata. Siamo spaventati dall'allarme di Ballestrero, che non ha fatto che aumentare l'ossessione della gente, la paura, la negatività ... ". Spiega che le persone "che lavorano in positivo" si raccolgono in meditazione ogni giorno, per salvare Torino dall'offensiva del male. "Ma la lotta è dura". Ciascuno si salva come può. Di fatture e controfatture si alimenta il grande terziario torinese dell'occulto: un settore che non conosce né pause né crisi, che accoglie e arricchisce i bottegai falliti e persino le passeggiatrici troppo stanche per il marciapiede. Di troppi esorcismi sono crollati i vecchi sacerdoti oggi in pensione. Ma di esorcismi vivono anche i più arditi professionisti del mistero, che agiscono nella città più industriale d'Italia. la ricetta contro Satana e il satanismo? "Preghiere, e una fede immensa". Ma basteranno?

Gli assatanati? Mandateli dallo psichiatra
In tutta Italia, su 268 diocesi, gli esorcisti ufficiali sono meno di 100. Sei a Torino, sei a Milano, uno solo a Roma, padre Candido del Passionisti, oberato di lavoro e assillato dagli indemoniati (veri o presunti). "Non che a Roma le vittime del Diavolo siano tante: esagero, forse, a dire che ce ne saranno una decina in tutto il paese", chiarisce monsignor Corrado Balducci, officiale della Congregazione Propaganda Fide, il massimo esperto italiano in demonologia. "Il problema vero è quello degli pseudoindemoniati: tanti, troppi. Al punto che sarebbe bene istituire in ogni diocesi la figura permanente dell'esorcista, cioè di un sacerdote esperto, in grado di calmare gli animi e di indirizzare chi ne ha bisogno dallo psichiatra". Su 5.000 presunti indemoniati, secondo monsignor Balducci, solo due o tre sono veramente posseduti da Satana. Come distinguerli? "Un tempo si dichiaravano indemoniati coloro che, oltre a una turbolenta avversione per il sacro, manifestavano fenomeni di levitazione o telecinesi, preveggenza, telepatia ... Tutti fenomeni che secondo la moderna parapsicologia di diabolico non hanno nulla". Un sistema più scientifico è quello che don Balducci ha messo a punto nel '59 con un testo fondamentale, "Gli indemoniati". "Diciamo che si può parlare di indizio di possessione diabolico se sono presenti contemporaneamente fenomeni di natura psichiatrica e di natura parapsicologica. Ma solo se non è possibile spiegarli scientificamente, o se sono contrari a ogni legge scientifica, si può parlare di vera possessione".


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