§ QUARTA DIMENSIONE

Mino Delle Site




A. B.



Alle sue spalle, tutto un repertorio di immagini e di fonti tematiche; ma, entro quell'esperienza e quella cultura, qualcosa di intrinsecamente diverso. Questo, in sintesi, la collocazione di Mino Delle Site nello storia del Futurismo. Nel senso che ciascuna immagine di oggi si pone subito in relazione con quelle di un tempo: quasi o ricostruire i segni, i moduli, le espressioni di una difesa fedeltà; a saggiare la validità dei pretesti di pitturo; a riscontrare, nella loro continuità, la continuità dell'ispirazione; a misurare i caratteri più autentici delle modificazioni operate dal tempo. Ciascuna immagine, quindi, è il riflesso di se stessa nello specchio del tempo; e assai più che il "ritorno" di un tema, è il ribaltamento di quel tema attraverso il diaframma del tempo, verificato sul metro della pittura, giacché Delle Site è convinto, ed anche qui gioca un'eco del suo mondo interno e fantastico, che non esiste per il lavoro del pittore una giustificazione neppure Ideologica se non è realizzato in puri termini di pittura.
Il dato dello stile della sua opera, della sua immutata e sempre nuova energia, della sua straordinaria lucidità, è in una consapevolezza che affonda in un clima storico e artistico intensamente vissuto, in una temperie che fu "rivoluzionaria", a sua volta all'origine di altre "rivoluzioni"; ma che in realtà risorge puntualmente, ogni volta intensa e distesa. Accumulo miracoloso di equilibri, parallelo visivo dell'adesione del pittore alla fantasia precorritrice e alla realtà raggiunta: tra il simbolo e l'accadimento; tra la sintesi complessiva e il dettaglio espressivo della sua materia pittorica; tra la struttura creativa e gli spazi cromatici, nel suo segno; tra realtà e mistero, infine, nella qualità e nella quantità della sua fantasia. C'è, infatti, nelle tele di Delle Site, una intenzione, una volontà di riscatto proprio dalla realtà. E però il segno non si dissocia mai da un impegno storico, condiviso in tante immagini che offre con energetica vitalità. Lo spazio e i suoi elementi indicativi, dinamici, si connettono strettamente alle vicende dell'uomo; non solo o non tanto come controcanto narrativo, ma come paesaggio di tensione, come controspinta spaziale che accelera e contrae in sé anche il battito del tempo. E il pittore diventa testimone.
La partitura rigorosa dei suoi dipinti, sempre sostenuti dalle strutture disegnative che condizionano in qualche modo il colore, (ma è un colore che assume possibilità liberatorie, di alternative disponibilità), gli consente di scattare in eccezioni vivide, in campiture trasparenti ed esatte, le quali sono spesso, del quadro, il nucleo centrale, dal quale la luce si diffonde sulla superficie, e attorno a cui tutti gli altri elementi si organizzano, realizzando l'unità compositiva, che in questo modo si costituisce, di momento in momento, per innesti, addizioni, interferenze, ellissi, fughe extra-gravitazionali rivolte einsteiniane, secondo un procedimento calcolato e sottile, e affascinante anche in questi nostri tempi di scarsa meraviglia, di fantasia e di meditazione. Così, nitore della visione e maturità operativa acquistano vigore (e credibilità storica) col farsi stesso dell'opera; e controllano e guidano la fantasia al suo compimento felice di ordine e di chiarezza planetaria.

 


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