(Canzone:
Se potessi avere mille lire al mese...
(Musichetta d'epoca)
Narratore Inizio
anni Trenta. Lecce, estrema periferia di una Italia degli Inni, è
una città roboante, spavalda, falsa e, allo stesso tempo, pigra
e sonnacchiosa, ironica e bella. (Musichetta da teatro, applausi,
qualche fischio). Tra tante belle donne e culastrisce in paglietta,
tra tante bizzarrie parolibere e vecchi trucchi tardo futuristici
(a questo punto, dal "Bombardamento di Adrianopoli", di
Marinetti):
Attore Ogni cinque secondi cannoni da assedio sventrrrare spazio con
un accordo ZZZANG-TUMB-TUMB ammutinamento di 500 echi per azzannarlo
sminuzzarlo sparpagliarlo all'infinito
Narratore Con tutto questo, in salette di caffè civettuoli
e teatri sempre pieni, Lecce, ancora una volta, splende e rinnova
la sua gloria tra preti poeti e medici pittori, cotognata Cesano e
libro e Moschetto (abbozzo di canzonetta d'epoca).
Scenetta: Un produttore alla futura attrice del cinema:
Attore Conosce il nuoto? la boxe?
Attrice si.
Attore Sapete saltare da un terzo piano?
Attrice Certamente!
Attore Sapete baciare sulla bocca?
Attrice Anche.
Attore Be' cominciamo con questo!
Narratore Nei salotti di Lecce si rideva così. Tra una battuta
su Starace e il brillìo di abiti incredibili, le damine altolocate,
di buona carità, si tuffavano in gare di carnevali di cartapesta,
tombole e lotterie varie, organizzate opportunamente e con squisito
garbo signorile, mentre fuori comininciavano le famose e tristi sfilate
per le vie di Lecce di cento, duecento orfani, trovatelli, ospiti
di un altrettanto triste Ospizio Garibaldi, con proprio concerto bandistico.
Passano li spiziotti, diceva la gente. (musica di marcia di banda)
Narratore Non era certo la Banda Verde di Nardò, ma alla gente
bastava. I musicanti della Banda Verde erano impegnati altrove, nel
resto d'Italia, con corse frenetiche in corriera e con nella corriera,
bene in vista, la foto che li ritraeva con Pietro Mascagni e signora
nel 1928.
(altra musichetta)
Narratore Ma Lecce è in fermento. Clodomiro Conte compila il
suo primo almanacco di Terra d'Otranto e pare abbia paura delle critiche
degli sputasentenze e tutta quella genìa di bontemponi leccesi
che ogni giorno va a contare i paletti di villa Garibaldi: non ha
però paura quando lancia l'idea, e tale è rimasta a
tutt'oggi, di una grossa Casa Editrice Leccese. La cosa muore lì.
Filippo Maria Pugliese, nell'ottava tornata della Brigata Amici dei
Monumenti, intrattiene gli ascoltatori sulle varie e caratteristiche
costumanze funebri in uso nella nostra regione tra i contadini, mentre
nella prima tornata c'era stato il discorso Inaugurale del Principe
Apostolico Orsini, fondatore, nel 1913, della Brigata stessa. Intanto.
A Leuca, la gente, che pure ha tanti problemi, ricorda ancora con
nostalgia il soggiorno della divina Duse dalle nostre parti. Isa Pola
è l'attrice del momento. La Lucidina Cospulli e Affini di Squinzano,
col suo lucido per carrozzerie d'automobili, apre ai mercati nazionali...
E tutto questo mentre Starace spopola, il prefetto Formica passa da
un paese all'altro inaugurando quà la luce elettrica là
un elettrodotto rurale; il chirurgo pittore Giuseppe De Franchis vive
ancora, ma non solo, del successo riportato alla prima Biennale Leccese;
il settimanale fascista "Il Giornale del Popolo", con redazione
in via Tribunali, fa pagare venticinque lire l'abbonamento per tutto
l'anno. Tutto in un bel crescendo, insomma, mentre si aspetta la venuta
a Lecce del Duce o di Marinetti. (secondo intervento del "Bombardamento
di Andrianopoli"):
Attore Nel centro di quei zzzang-tumb-tumb spiaccicati (ampiezza 50
Kmq) balzare scoppi tagli pugni batterie tiro rapido violenza ferocia
re-go- la-ri-tà questo basso grave scandere gli strani folli
agitatissimi acuti nella battaglia.
Narratore Il fascismo continuava ad imbavagliare e a dare direttive
alla stampa. C'è, ci sarà il veto di pubblicare foto
di Carnera a terra, ma soprattutto adesso non si possono dare notizie
di cronaca nera o qualsiasi altra notizia spiacevole al regime....
E mentre un giornalista del "Corriere della sera" stava
per essere inviato a Lecce, la radio faceva arrivare in molte case
d'italiani la pubblicità del Bel Paese: (musichetta)
Attrice Tutti sanno che l'Agnese è una grande smemorata: nella
nota delle spese del formaggio s'è scordata
Attore La padrona, interpellata, più seccata che scortese con
un gesto l'ha mandata detto fatto a quei paese.
Narratore Il 25 febbraio 1930 il "Corriere della Sera",
per una serie di itinerari provinciali, uscì con un servizio
da Lecce: "Laudatu sii per sora acqua ... "; Milano e l'Italia
intera seppero da quei giorno, finalmente, che esiste un luogo di
paradiso, Lecce e la sua provincia, dove tutto funziona meravigliosamente
e dove "si può vivere piacevolmente e comodamente".
Il 'pezzo' nasce per commemorare un fatto davvero importante per noi
pugliesi: il convogliamento delle acque del Sele, fin qui, fino a
Lecce, "nella tranquilla città ove delira il barocco".
L'articolista, stanco di dare cifre sul costo dell'impresa, pensa
bene di prendere la via più breve per arrivare appunto a Lecce:
si attacca al canale principale e si lascia scivolar giù, però
"accompagnando l'acqua fino negli abitati, per conoscere l'ingenua
e commovente gioia delle popolazioni per questa grazia di Dio".
E che ti trova? Trova che nei borghi del Tavoliere e di Terra di Bari
è una grande festa di salti e di grida e si vuole addirittura
sostituire, dinanzi alle immagini sacre, la fontanina ai fiori. In
realtà per questi posti dove l'acqua era ancora di più
un'utopia bella e buona (mentre Lecce possedeva già da tempo
un suo piccolo acquedotto) le nuove condutture significarono un Carnevale
di festa e si giunse a mettere fontanine dappertutto. E si ballò
intorno al falò del carro-botte che da sempre si fermava in
piazza a vendere l'acqua tanto sospirata e tanto tiepida, specialmente
d'estate! (musica e una canzonetta barese di festa)
Narratore E così, scivolando sempre più giù,
l'inviato del 'Corriere', arriva finalmente a Lecce. E qui compone
il suo servizio riuscendo a condensare tante di quelle stupidaggini
e idiozie romane sul conto e dei leccesi, e del "Consorzio Agrario
Achille Starace", e dello sviluppo agricolo salentino in generale,
arrivando, insomma, a fare un bel quadro e incorniciando il tutto
con attributi come pittoresco, grazioso, imponente, bello, là
dove, magari, la giornata era massacrante e la vita quanto mai magra
e macilenta... Tutto pittoresco, allora, tutto sorridente... specialmente
adesso che la città possiede un apparecchio pubblico di profumo
a spruzzo, specialmente adesso che si è scoperto che la migliore
macchina da scrivere non è la Olivetti ma la Kappel, con agente
esclusivo il cavalier Francesco Lavermicocca di Bari, specialmente
adesso che, secondo il nostro articolista, "l'interesse del capoluogo
per i centri rurali, e per le sorti della campagna in genere è
così premuroso". Ovvero. Signorotti, o aspiranti tali,
e dame in cerca del rustico e della novità (già da allora!),
che scendendo in una provincia scrostata e dissanguata, costruiscono
le loro ville e affittano masserie per incontri d'arte e di ventura!
(a questo punto sfuma la canzone "Gastone" di Petrolini)
(musichetta per annunciare: Curiosità in Soffitta)
Attore Il Prefetto di Lecce, in visita al Liceo-Ginnasio, ricorda
ai giovani - in bella mostra, balilla, avanguardisti, piccole e giovani
italiane - che i due grandi fattori della italianità imperiale
sono il libro e il moschetto
Attrice .... nel frattempo le Giovani Italiane dell'Istituto Magistrale
sono informate dalla professoressa Ciaramella, nel corso di una conferenza,
di quanto marciume ed "egoismo distruttore" animasse la
donna nella democrazia e nel socialismo; mentre la Signorina Pirchio
e il professar Bonazzi, sempre del Regio Istituto Magistrale, organizzano
una festa drammatico-musicale per incrementare le entrate della Cassa
Scolastica....
Attore
Nel Politeama i ragazzi delle scuole primarie danno recite
educative scritte dal proprio direttore...
Attrice ... nei salotti leccesi si faceva di più. Una grande
Tombola per l'Ospedale Civile "Vito Fazzi". Una cartella
costava due lire, tre cartelle unite lire cinque...
Attore
Bari. Negli ambienti signorili e aristocratici vivissima
era l'attesa per
l'apertura dell'Istituto Femminile 'S. Rosa', diretto dalle figlie
di Sant'Anna;
un istituto diverso, distinto, con programmi che
erano tutto un concerto di trine e mussole fini, tintinnanti, rosa
e azzurrine! ...
Attrice ... nel '30 a Lecce, a cura della federazione artigiana, si
era tenuto un corso teorico-pratico di mascalcìa con grande
frequenza di maniscalchi di tutta la provincia...
Attore ... sempre nel '30. Vincenzo Ciardo espone a Roma trentaquattro
'Visioni Albanesi' mentre i bandisti di Puglia e Basilicata si riuniscono
in congresso a Lecce per esaminare situazioni economiche e di programma
(sfuma un pezzo di musica da banda)
Attrice ... Il 21 aprile 1931 c'è il settimo censimento della
popolazione italiana...
Attore ... un po' di tempo dopo il Consiglio dei Ministri approverà
un decreto legge per la diminuzione del 12% degli stipendi di tutti
gli impiegati dello Stato e degli Enti Pubblici...
Attrice ... qualcuno fa notare come l'autonomia concessa alle città
di Brindisi e Taranto, nel 1924, anzichè rappresentare un decentramento,
come si sperava, si sta rivelando un accentramento e una 'spoliazione',
da parte di Bari, di enti, uffici e servizi...
Attore ... furoreggia la filodrammatica di Galatone con tre atti di
Carlo Trabucco... (musichetta)
Narratore Ma il tempo trascorre con voluttà, desiderio di vita...
Le giovani signore leccesi cominciano, nei trasporti d'amore, a rivolgersi
all'amico o all'amante chiamandolo Bebi, le meno giovani corrono da
Giovanni Stano, che ha lo studio in piazza S. Oronzo, a farsi fare
il ritratto. Le troppo magre non escono di casa: è scoppiata
anche a Lecce la battaglia contro la donna fiammifero. Sono molto
in auge Commediografi e Drammaturghi dall'accento ovviamente italiano
e con tanto di buono moralità. Giuseppe Palumbo, fotografo
di vecchie pietre e bianche cittadine, ma anche di nobili dame e brillanti
dongiovanni, è ben soppiantato, nelle preferenze dei leccesi
da cataloghi francesi Disderì; e mentre Antonio D'Andrea è
impegnato in una testa a ferro sbalzato raffigurante Sua Eccellenza
Formica e i musicanti della Banda Verde continuano a tenere gli occhi
fissi sulla solita foto, quattro o cinque giovani intellettuali, Vittorio
Bodini in testa, danno il via, con vent'anni di ritardo, a numerosi
manifesti futuristi. (terzo intervento dal "Bombardamento di
Adrianopoli")
Attore Furia affanno orecchie occhi narici aperti! attenti! Forza!
che gioia vedere udire fiutare tutto tutto taratatatata delle mitragliatrici
strillare a perdifiato sotto morsi schiaffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb
pic-pac-pum-tumb pic-pac-pum-tumb bizzarrie salti (200 metri) nella
fucileria.
Narratore Il 18 dicembre 1935 anche le donne leccesi donano l'anello
nuziale alla patria. Fra pochi anni, i leccesi, alla patria sacrificheranno
monumenti in bronzo e in ferro, e comodità e agi... Anche San
Cataldo, la spiaggia dei leccesi, che in questi nostri anni trenta
è al suo massimo splendore, subirà un tracollo per effetto
della guerra: contribuiranno a ciò anche gli alleati che su
questa spiaggia bivaccheranno, bruciando, per tenersi al caldo, cabine,
sandalini e tutto quel che era legno! Walt Disney dà all'Italia
Topolino. Marinetti finalmente è a Lecce! Tito Schipa canta
in tutto il mondo. (sfuma la voce di Tito Schipa)
Narratore E' il 1937. La cultura delle signorine e dei signorini leccesi
di questa generazione, come di tutte le signorine e signorini d'Italia,
è strapiena di baci languidi, di promesse di tornerò,
l'unico sogno sei, Amedeo Nazzari, la vecchia Topolino, o Azzurrina,
come la chiamano, con tetto apribile e fari originalissimi. Wanda
Osiris entra in scena col cammello. Ci sono Macario e le sue donnine,
Guerra e Bartali, il matrimonio del duca di Windsor... Si parla di
tutto questo nei molti caffè di Lecce, nelle case, nei salotti,
nelle "capande" in Piazza S. Oronzo, ma anche di Starace,
oggetto, come sempre, dei più salaci sberleffi. E lui, il gerarca
di Sannicola amico di Benito, si fa vedere sempre di meno a Lecce:
èscappato nella Milano futurista per assistere alla danza dell'aviatrice
o a nuovi pernacchi in forma di versi...
Attrice (da Marinetti) lei, senza degnarli di uno sguardo, accellera
la sua danza smaniando contro le vesti che l'ingombrano. Denudarsi,
denudarsi al più presto, per zampillare, vorticosa incandescenza
nuda nuda nuda! (musichetta allegra)
Narratore Bei tempi, bei tempi! Pittori specialisti in ritratti di
signora, damine e signorotti impegnati in quadriglie sempre più
complesse, preti letterati, colonnelli che seducevano cuori infranti,
nobili con tenuta e mantenuta, poveri peones col cuore squartato,
popolane sempre incinte e silenziose! Però ... però
arrivava la festa del Patrono e... quasi tutto sarebbe stato più
bello. Sì, bello! Lecce nei suoi tre giorni di festa, sin da
allora, si accorciava la gonna. Un po' alticcia. Un po' ammiccante.
Molto pettegolai (musica allegra, da caffè chantant)
Narratore ... ma si sa, questa festa di fine estate - arrivava dopo
tutti gli incontri festaioli dei paesi intorno - ieri come oggi, era
fatta soprattutto per celebrare tutti i Patiti dell'Ozio e della Battuta,
gli appassionati compilatori di almanacchi, le Dolci Vanità
delle Belle Signore, voluttà, profumi, cartapesta, lazzi e,
qualche volta, intralazzi! ... Il leccese è proprio in questi
giorni che rafforza il suo bel temperamento di conservatore. E' proprio
in questi giorni che, tra discorsi e nuove salacità, inneggia
al suo bel passato, ai cunti, alla cupeta, ai Personaggi di ieri,
in panciolle, fumettari, bottegai, protagonisti di radiose e festose
passeggiate su e giù per Villa Garibaldi. Su e giù.
Su e giù... Ma la Grande Festa continua...
Attore Arcu de Pratu sissignore, arcu de pratu ! (nota: per un leccese
vuol dire me ne fotto, che me ne importa!) (musica e grida da giostra)
Narratore Siamo alla fine degli anni trenta. Finisce la guerra di
Spagna, anche i salentini contano i loro morti, Alida Valli interpreta
"Mille lire al mese", Beniamino Gigli fa un film di successo
'mamma', qualche numero di 'Bertoldo' e 'Marc'aurelio' arriva pure
a Lecce, spunta l'astro Coppi, il calcio fa sempre più festosa
la domenica. La Germania invade la Polonia, è la seconda guerra
mondiale: tra circa un anno un Tizio da un Balcone ci dirà
di aver consegnato, anche per noi, una dichiarazione di guerra...
Lo applaudirono...
Ma, a Lecce, sotto i frontoni illuminati, intorno alla splendida cassarmonica,
si consumano ancora umori, amori e dissapori dei leccesi... Nei salotti,
nei caffè liberty, niente è cambiato, qualche tombola
in meno, forse qualche battuto rimasta in gola... ma, come sempre,
tanta spensieratezza, tanta spicciola filosofia...
Non durerà molto, già grosse nuvole si addensano in
un cielo stanco di inni e di coccarde... e le damine perderanno i
loro profumi e i loro ritratti, e i dongiovanni la loro brillantina...
Ci si accorge che mille lire al mese non bastano più, che tornerai
non è una promessa nè una grossa speranza, che è
una gioia appallottolare le cartelle della tombola, i cuori di cartacarbone
e... per una sola sera, una soltanto, si può pure sognare quel
mondo senza molti inni che è al di là delle Alpi: un
mondo senza tante festività solenni, senza ovazioni, al quale
ci ricongiungeremo con molti sacrifici, con molte rinunce, relegando
da qualche parte lo smalto, il grottesco di dieci anni un po' sonnacchiosi
della nostra vita.