§ CULTURA E FASCINO DEGLI ANNI TRENTA

I Iove Lecce




Antonio Verri



(Canzone: Se potessi avere mille lire al mese...
(Musichetta d'epoca)

Narratore Inizio anni Trenta. Lecce, estrema periferia di una Italia degli Inni, è una città roboante, spavalda, falsa e, allo stesso tempo, pigra e sonnacchiosa, ironica e bella. (Musichetta da teatro, applausi, qualche fischio). Tra tante belle donne e culastrisce in paglietta, tra tante bizzarrie parolibere e vecchi trucchi tardo futuristici (a questo punto, dal "Bombardamento di Adrianopoli", di Marinetti):
Attore Ogni cinque secondi cannoni da assedio sventrrrare spazio con un accordo ZZZANG-TUMB-TUMB ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo all'infinito
Narratore Con tutto questo, in salette di caffè civettuoli e teatri sempre pieni, Lecce, ancora una volta, splende e rinnova la sua gloria tra preti poeti e medici pittori, cotognata Cesano e libro e Moschetto (abbozzo di canzonetta d'epoca).
Scenetta: Un produttore alla futura attrice del cinema:
Attore Conosce il nuoto? la boxe?
Attrice si.
Attore Sapete saltare da un terzo piano?
Attrice Certamente!
Attore Sapete baciare sulla bocca?
Attrice Anche.
Attore Be' cominciamo con questo!
Narratore Nei salotti di Lecce si rideva così. Tra una battuta su Starace e il brillìo di abiti incredibili, le damine altolocate, di buona carità, si tuffavano in gare di carnevali di cartapesta, tombole e lotterie varie, organizzate opportunamente e con squisito garbo signorile, mentre fuori comininciavano le famose e tristi sfilate per le vie di Lecce di cento, duecento orfani, trovatelli, ospiti di un altrettanto triste Ospizio Garibaldi, con proprio concerto bandistico. Passano li spiziotti, diceva la gente. (musica di marcia di banda)
Narratore Non era certo la Banda Verde di Nardò, ma alla gente bastava. I musicanti della Banda Verde erano impegnati altrove, nel resto d'Italia, con corse frenetiche in corriera e con nella corriera, bene in vista, la foto che li ritraeva con Pietro Mascagni e signora nel 1928.
(altra musichetta)
Narratore Ma Lecce è in fermento. Clodomiro Conte compila il suo primo almanacco di Terra d'Otranto e pare abbia paura delle critiche degli sputasentenze e tutta quella genìa di bontemponi leccesi che ogni giorno va a contare i paletti di villa Garibaldi: non ha però paura quando lancia l'idea, e tale è rimasta a tutt'oggi, di una grossa Casa Editrice Leccese. La cosa muore lì. Filippo Maria Pugliese, nell'ottava tornata della Brigata Amici dei Monumenti, intrattiene gli ascoltatori sulle varie e caratteristiche costumanze funebri in uso nella nostra regione tra i contadini, mentre nella prima tornata c'era stato il discorso Inaugurale del Principe Apostolico Orsini, fondatore, nel 1913, della Brigata stessa. Intanto. A Leuca, la gente, che pure ha tanti problemi, ricorda ancora con nostalgia il soggiorno della divina Duse dalle nostre parti. Isa Pola è l'attrice del momento. La Lucidina Cospulli e Affini di Squinzano, col suo lucido per carrozzerie d'automobili, apre ai mercati nazionali... E tutto questo mentre Starace spopola, il prefetto Formica passa da un paese all'altro inaugurando quà la luce elettrica là un elettrodotto rurale; il chirurgo pittore Giuseppe De Franchis vive ancora, ma non solo, del successo riportato alla prima Biennale Leccese; il settimanale fascista "Il Giornale del Popolo", con redazione in via Tribunali, fa pagare venticinque lire l'abbonamento per tutto l'anno. Tutto in un bel crescendo, insomma, mentre si aspetta la venuta a Lecce del Duce o di Marinetti. (secondo intervento del "Bombardamento di Andrianopoli"):
Attore Nel centro di quei zzzang-tumb-tumb spiaccicati (ampiezza 50 Kmq) balzare scoppi tagli pugni batterie tiro rapido violenza ferocia re-go- la-ri-tà questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi acuti nella battaglia.
Narratore Il fascismo continuava ad imbavagliare e a dare direttive alla stampa. C'è, ci sarà il veto di pubblicare foto di Carnera a terra, ma soprattutto adesso non si possono dare notizie di cronaca nera o qualsiasi altra notizia spiacevole al regime.... E mentre un giornalista del "Corriere della sera" stava per essere inviato a Lecce, la radio faceva arrivare in molte case d'italiani la pubblicità del Bel Paese: (musichetta)
Attrice Tutti sanno che l'Agnese è una grande smemorata: nella nota delle spese del formaggio s'è scordata
Attore La padrona, interpellata, più seccata che scortese con un gesto l'ha mandata detto fatto a quei paese.
Narratore Il 25 febbraio 1930 il "Corriere della Sera", per una serie di itinerari provinciali, uscì con un servizio da Lecce: "Laudatu sii per sora acqua ... "; Milano e l'Italia intera seppero da quei giorno, finalmente, che esiste un luogo di paradiso, Lecce e la sua provincia, dove tutto funziona meravigliosamente e dove "si può vivere piacevolmente e comodamente". Il 'pezzo' nasce per commemorare un fatto davvero importante per noi pugliesi: il convogliamento delle acque del Sele, fin qui, fino a Lecce, "nella tranquilla città ove delira il barocco".
L'articolista, stanco di dare cifre sul costo dell'impresa, pensa bene di prendere la via più breve per arrivare appunto a Lecce: si attacca al canale principale e si lascia scivolar giù, però "accompagnando l'acqua fino negli abitati, per conoscere l'ingenua e commovente gioia delle popolazioni per questa grazia di Dio".
E che ti trova? Trova che nei borghi del Tavoliere e di Terra di Bari è una grande festa di salti e di grida e si vuole addirittura sostituire, dinanzi alle immagini sacre, la fontanina ai fiori. In realtà per questi posti dove l'acqua era ancora di più un'utopia bella e buona (mentre Lecce possedeva già da tempo un suo piccolo acquedotto) le nuove condutture significarono un Carnevale di festa e si giunse a mettere fontanine dappertutto. E si ballò intorno al falò del carro-botte che da sempre si fermava in piazza a vendere l'acqua tanto sospirata e tanto tiepida, specialmente d'estate! (musica e una canzonetta barese di festa)
Narratore E così, scivolando sempre più giù, l'inviato del 'Corriere', arriva finalmente a Lecce. E qui compone il suo servizio riuscendo a condensare tante di quelle stupidaggini e idiozie romane sul conto e dei leccesi, e del "Consorzio Agrario Achille Starace", e dello sviluppo agricolo salentino in generale, arrivando, insomma, a fare un bel quadro e incorniciando il tutto con attributi come pittoresco, grazioso, imponente, bello, là dove, magari, la giornata era massacrante e la vita quanto mai magra e macilenta... Tutto pittoresco, allora, tutto sorridente... specialmente adesso che la città possiede un apparecchio pubblico di profumo a spruzzo, specialmente adesso che si è scoperto che la migliore macchina da scrivere non è la Olivetti ma la Kappel, con agente esclusivo il cavalier Francesco Lavermicocca di Bari, specialmente adesso che, secondo il nostro articolista, "l'interesse del capoluogo per i centri rurali, e per le sorti della campagna in genere è così premuroso". Ovvero. Signorotti, o aspiranti tali, e dame in cerca del rustico e della novità (già da allora!), che scendendo in una provincia scrostata e dissanguata, costruiscono le loro ville e affittano masserie per incontri d'arte e di ventura! (a questo punto sfuma la canzone "Gastone" di Petrolini) (musichetta per annunciare: Curiosità in Soffitta)
Attore Il Prefetto di Lecce, in visita al Liceo-Ginnasio, ricorda ai giovani - in bella mostra, balilla, avanguardisti, piccole e giovani italiane - che i due grandi fattori della italianità imperiale sono il libro e il moschetto
Attrice .... nel frattempo le Giovani Italiane dell'Istituto Magistrale sono informate dalla professoressa Ciaramella, nel corso di una conferenza, di quanto marciume ed "egoismo distruttore" animasse la donna nella democrazia e nel socialismo; mentre la Signorina Pirchio e il professar Bonazzi, sempre del Regio Istituto Magistrale, organizzano una festa drammatico-musicale per incrementare le entrate della Cassa Scolastica....
Attore …Nel Politeama i ragazzi delle scuole primarie danno recite educative scritte dal proprio direttore...
Attrice ... nei salotti leccesi si faceva di più. Una grande Tombola per l'Ospedale Civile "Vito Fazzi". Una cartella costava due lire, tre cartelle unite lire cinque...
Attore …Bari. Negli ambienti signorili e aristocratici vivissima era l'attesa per
l'apertura dell'Istituto Femminile 'S. Rosa', diretto dalle figlie di Sant'Anna;
un istituto diverso, distinto, con programmi che
erano tutto un concerto di trine e mussole fini, tintinnanti, rosa e azzurrine! ...
Attrice ... nel '30 a Lecce, a cura della federazione artigiana, si era tenuto un corso teorico-pratico di mascalcìa con grande frequenza di maniscalchi di tutta la provincia...
Attore ... sempre nel '30. Vincenzo Ciardo espone a Roma trentaquattro 'Visioni Albanesi' mentre i bandisti di Puglia e Basilicata si riuniscono in congresso a Lecce per esaminare situazioni economiche e di programma (sfuma un pezzo di musica da banda)
Attrice ... Il 21 aprile 1931 c'è il settimo censimento della popolazione italiana...
Attore ... un po' di tempo dopo il Consiglio dei Ministri approverà un decreto legge per la diminuzione del 12% degli stipendi di tutti gli impiegati dello Stato e degli Enti Pubblici...
Attrice ... qualcuno fa notare come l'autonomia concessa alle città di Brindisi e Taranto, nel 1924, anzichè rappresentare un decentramento, come si sperava, si sta rivelando un accentramento e una 'spoliazione', da parte di Bari, di enti, uffici e servizi...
Attore ... furoreggia la filodrammatica di Galatone con tre atti di Carlo Trabucco... (musichetta)
Narratore Ma il tempo trascorre con voluttà, desiderio di vita... Le giovani signore leccesi cominciano, nei trasporti d'amore, a rivolgersi all'amico o all'amante chiamandolo Bebi, le meno giovani corrono da Giovanni Stano, che ha lo studio in piazza S. Oronzo, a farsi fare il ritratto. Le troppo magre non escono di casa: è scoppiata anche a Lecce la battaglia contro la donna fiammifero. Sono molto in auge Commediografi e Drammaturghi dall'accento ovviamente italiano e con tanto di buono moralità. Giuseppe Palumbo, fotografo di vecchie pietre e bianche cittadine, ma anche di nobili dame e brillanti dongiovanni, è ben soppiantato, nelle preferenze dei leccesi da cataloghi francesi Disderì; e mentre Antonio D'Andrea è impegnato in una testa a ferro sbalzato raffigurante Sua Eccellenza Formica e i musicanti della Banda Verde continuano a tenere gli occhi fissi sulla solita foto, quattro o cinque giovani intellettuali, Vittorio Bodini in testa, danno il via, con vent'anni di ritardo, a numerosi manifesti futuristi. (terzo intervento dal "Bombardamento di Adrianopoli")
Attore Furia affanno orecchie occhi narici aperti! attenti! Forza! che gioia vedere udire fiutare tutto tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi schiaffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb pic-pac-pum-tumb pic-pac-pum-tumb bizzarrie salti (200 metri) nella fucileria.
Narratore Il 18 dicembre 1935 anche le donne leccesi donano l'anello nuziale alla patria. Fra pochi anni, i leccesi, alla patria sacrificheranno monumenti in bronzo e in ferro, e comodità e agi... Anche San Cataldo, la spiaggia dei leccesi, che in questi nostri anni trenta è al suo massimo splendore, subirà un tracollo per effetto della guerra: contribuiranno a ciò anche gli alleati che su questa spiaggia bivaccheranno, bruciando, per tenersi al caldo, cabine, sandalini e tutto quel che era legno! Walt Disney dà all'Italia Topolino. Marinetti finalmente è a Lecce! Tito Schipa canta in tutto il mondo. (sfuma la voce di Tito Schipa)
Narratore E' il 1937. La cultura delle signorine e dei signorini leccesi di questa generazione, come di tutte le signorine e signorini d'Italia, è strapiena di baci languidi, di promesse di tornerò, l'unico sogno sei, Amedeo Nazzari, la vecchia Topolino, o Azzurrina, come la chiamano, con tetto apribile e fari originalissimi. Wanda Osiris entra in scena col cammello. Ci sono Macario e le sue donnine, Guerra e Bartali, il matrimonio del duca di Windsor... Si parla di tutto questo nei molti caffè di Lecce, nelle case, nei salotti, nelle "capande" in Piazza S. Oronzo, ma anche di Starace, oggetto, come sempre, dei più salaci sberleffi. E lui, il gerarca di Sannicola amico di Benito, si fa vedere sempre di meno a Lecce: èscappato nella Milano futurista per assistere alla danza dell'aviatrice o a nuovi pernacchi in forma di versi...
Attrice (da Marinetti) lei, senza degnarli di uno sguardo, accellera la sua danza smaniando contro le vesti che l'ingombrano. Denudarsi, denudarsi al più presto, per zampillare, vorticosa incandescenza nuda nuda nuda! (musichetta allegra)
Narratore Bei tempi, bei tempi! Pittori specialisti in ritratti di signora, damine e signorotti impegnati in quadriglie sempre più complesse, preti letterati, colonnelli che seducevano cuori infranti, nobili con tenuta e mantenuta, poveri peones col cuore squartato, popolane sempre incinte e silenziose! Però ... però arrivava la festa del Patrono e... quasi tutto sarebbe stato più bello. Sì, bello! Lecce nei suoi tre giorni di festa, sin da allora, si accorciava la gonna. Un po' alticcia. Un po' ammiccante. Molto pettegolai (musica allegra, da caffè chantant)
Narratore ... ma si sa, questa festa di fine estate - arrivava dopo tutti gli incontri festaioli dei paesi intorno - ieri come oggi, era fatta soprattutto per celebrare tutti i Patiti dell'Ozio e della Battuta, gli appassionati compilatori di almanacchi, le Dolci Vanità delle Belle Signore, voluttà, profumi, cartapesta, lazzi e, qualche volta, intralazzi! ... Il leccese è proprio in questi giorni che rafforza il suo bel temperamento di conservatore. E' proprio in questi giorni che, tra discorsi e nuove salacità, inneggia al suo bel passato, ai cunti, alla cupeta, ai Personaggi di ieri, in panciolle, fumettari, bottegai, protagonisti di radiose e festose passeggiate su e giù per Villa Garibaldi. Su e giù. Su e giù... Ma la Grande Festa continua...
Attore Arcu de Pratu sissignore, arcu de pratu ! (nota: per un leccese vuol dire me ne fotto, che me ne importa!) (musica e grida da giostra)
Narratore Siamo alla fine degli anni trenta. Finisce la guerra di Spagna, anche i salentini contano i loro morti, Alida Valli interpreta "Mille lire al mese", Beniamino Gigli fa un film di successo 'mamma', qualche numero di 'Bertoldo' e 'Marc'aurelio' arriva pure a Lecce, spunta l'astro Coppi, il calcio fa sempre più festosa la domenica. La Germania invade la Polonia, è la seconda guerra mondiale: tra circa un anno un Tizio da un Balcone ci dirà di aver consegnato, anche per noi, una dichiarazione di guerra... Lo applaudirono...
Ma, a Lecce, sotto i frontoni illuminati, intorno alla splendida cassarmonica, si consumano ancora umori, amori e dissapori dei leccesi... Nei salotti, nei caffè liberty, niente è cambiato, qualche tombola in meno, forse qualche battuto rimasta in gola... ma, come sempre, tanta spensieratezza, tanta spicciola filosofia...
Non durerà molto, già grosse nuvole si addensano in un cielo stanco di inni e di coccarde... e le damine perderanno i loro profumi e i loro ritratti, e i dongiovanni la loro brillantina... Ci si accorge che mille lire al mese non bastano più, che tornerai non è una promessa nè una grossa speranza, che è una gioia appallottolare le cartelle della tombola, i cuori di cartacarbone e... per una sola sera, una soltanto, si può pure sognare quel mondo senza molti inni che è al di là delle Alpi: un mondo senza tante festività solenni, senza ovazioni, al quale ci ricongiungeremo con molti sacrifici, con molte rinunce, relegando da qualche parte lo smalto, il grottesco di dieci anni un po' sonnacchiosi della nostra vita.


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