Ora,
i morti per overdose ce li troviamo dietro l'angolo di casa; o tra gli
ulivi, in campagna. Hanno tutti la stessa faccia: giovane. la siringa
è diventata ormai l'emblema della cronaca di morti preannunciate.
Con tutto quello che si porta dietro: reati contro il patrimonio, prostituzione
minorile, ricettazione, crescita vertiginosa di malattie infettive (il
binomio droga-epatite è quasi di rigore), consumo indiscriminato
e diffusissimo di medicinali "alternativi" in cocktails contro
le crisi d'astinenza, e via di seguito. la piovra ha allungato i tentacoli
col benessere. E poichè il benessere, in un modo o nell'altro,
riguarda l'intera Penisola, metropoli e borghi, paesi e villaggi non
sfuggono più. E se, da una parte, le carceri si riempiono di
"insospettabili", e i megaprocessi mettono a nudo la tragica
realtà di una criminalità organizzata dura a morire, dall'altra
sono sempre i ragazzi a pagare lo scotto più alto: furti e scippi
sono centinaia di migliaia al giorno; una quattordicenne costa a Rimini
ventimila lire "per mezz'ora" (quanto al chilo?), a Milano
sale a trentamila, a Roma quel che si può (e lo chiamano "il
sacrificio della ragazzina"!). Per acquistare una dose (da cento
a trecentomila lire), deve "starci" da cinque a quindici volte!
Intorno alle piazze o nei pressi delle strade in cui si spaccia, ci
si droga e ci si prostituisce, pullulano gli studii medici per malattie
veneree. È l'immagine dell'altra Italia, disgregata, squallida,
saturninamente illusa. Da Nord a Sud. Quel che hanno diviso la storia,
la lingua, la tradizione, il gusto, il comportamento, ha unificato l'eroina.
la nuova Unitá Nazionale è fondata sulla "morte bianca".
Bilanci da
capogiro
Nei prossimi tre anni, "per potenziare i fattori dello sviluppo",
il pingue .bilancio della Regione Sicilia (fondi dello Stato, della
Regione, della Cassa per il Mezzogiorno, del Fondo di Solidarietà
Nazionale, della CEE) .spenderà 28 mila miliardi di lire. .Stando
alle affermazioni di Azzaro, dovrebbe restare denaro pulito all'85%.
Il resto, oltre 4.000 miliardi, entrerà nel giro delle tangenti.
"Cavalieri" di Catania, boss di Palermo e agrari di Trapani,
di Enna, di Caltanissetta hanno già messo in moto i loro eserciti
di faccendieri e di uomini-ombra per entrare nel business, che è
tutto "cosa siciliana".
Sul piano internazionale, i collegamenti con le mafie cinese del"Triangolo
d'oro" (Birmania-Thailandia-Laos), pakistana (Karachi, sede degli
uomini di rispetto e dei capitali), slava, turca, siriana, iraniana,
libanese convogliano nel Mediterraneo, ogni anno, 1.400 tonnellate
di oppio: raffinato nella giungla indocinese, nella Valle della Bekaa,
nella Turchia orientale, in Sicilia, in Calabria, in Campania, in
Puglia e al confine tra Liguria e Piemonte, rende morfinabase per
140 tonnellate di eroina pura. Negli Stati Uniti si riversa droga
per 65 milioni di dollari l'anno. Si calcola che la Sicilia sia al
centro di un affare planetario di 20 mila miliardi. La camorra controlla
i traffici di cocaina, con consumi in ascesa in Europa e in Medio
Oriente. Alla "'ndrangheta" è stato affidato il settore
dei sequestri di persona in campo nazionale (ma in Toscana e nel Lazio
subisce la concorrenza delle anonime sarde).
Sconvolta dagli arresti la Nuova Camorra Organizzata di Cutolo, la
Nuova Famiglia è l'espressione criminosa più rilevante
della camorra. La sua alleanza con la mafia vincente siciliana passa
attraverso un patto voluto da Cosa Nostra, e regolarmente attuato.
L'invasione
del Nord
Quel patto prevede i ruoli delle due' organizzazioni nei traffici
mondiali .degli stupefacenti e in quelli del tabacco; nel riciclaggio
del denaro "sporco"; nell'espansione dei rispettivi campi
di attività; nella reciproca assistenza. Dall'alleanza, con
camorra e 'ndrangheta in posizione subalterna rispetto alla mafia,
è emerso - ed è stato attuato - il progetto dei terminali
centro-settentrionali: Roma e Milano. Il fenomeno dell'"invasione"
dell'Italia ricca da parte di capitali provenienti da attività
mafiose non è marginale, e non si può ridurre a casi
isolati. Infatti, incomincia intorno al 1974, con Michele Sindona.
E' l'inizio di un assalto in grande stile, fatto di sportelli bancari
e di insospettabili "colletti bianchi", di società,
di holdings, di trusts giganteschi che manovrano con abilità
e con spregiudicatezza movimenti finanziari enormi e difficilmente
decodificabili. Non è certo un caso che la Sicilia sia la regione
italiana con il più gran numero di sportelli bancari. Né
va dimenticato che le multinazionali della droga negli USA decollarono
proprio acquistando una catena di piccole banche, legittimando in
tal modo i loro capitali e partendo alla conquista del potere nel
sistema bancario in altri Stati occidentali.
La mafia ha seguito l'esempio di Cosa Nostra. Sicché oggi è
estremamente difficile e complicato decifrare con chiarezza e con
precisione la "mappa del tesoro" della grande criminalità
organizzata che si estende, si infiltra, si consolida, aggrega interessi
illeciti, diffonde una delinquenza minore, trama con poteri occulti
e con organizzazioni terroristiche, utilizza a proprio profitto la
misura del soggiorno obbligato. Provvedimento, quest'ultima, per il
quale si sono troppo spesso e scriteriatamente scelte località
a ridosso di Roma, di Milano, di Torino, della Brianza, del Veneto,
o comunque zone caratterizzate da intenso sviluppo economico, come
la Toscana, l'Emilia-Romagna, la fascia costiera adriatica. In questo
modo, mafiosi e camorristi sono stati messi in grado di inserire le
loro attività criminose in sistemi economici avanzati, all'interno
dei quali è stato persino agevole accelerare il processo di
esportazione di criminalità nuova, più moderna, manageriale,
computerizzata. Questa criminalità è la nuova emergenza
italiana.
I "santuari"
della criminalità organizzata
La camorra è assente solo in Val d'Aosta e in Basilicata. La
prima è area esclusiva della mafia riciclatrice; la seconda
è ritenuta troppo povera per suscitare interesse. Le cosche
napoletane operano in trentatre città della Penisola, comprese
le "capitali" di Napoli e Salerno. la gerarchia vede in
cima i capintesta, seguiti nell'ordine dai santisti, dai capizona,
dai capiparanza, dalle paranze e dai camorristi "tout court".
La 'ndrangheta agisce in Piemonte, in Lombardia, nel Veneto, in EmiliaRomagna,
in Toscana, nel Lazio, in Puglia. Qui sequestra; in Calabria, nel
Lazio, in Campania, al confine tosco-emiliano-romagnolo, al confine
ligure-piemontese e in Brianza segrega; e attraverso la mafia ricicla.
In Calabria, a Roma e a Milano risiedono i capi e le associazioni,
cioè i livelli più alti dell'organizzazione; altrove,
le gerarchie scalari, sintesi di gradi mafiosi e camorristici: picciotti,
camorristi, camorristi di sgarro, santisti, vangeli e, in fondo alla
classifica, quintini.
La mafia non ha più confini: riceve la droga a Trieste, Venezia,
Verona (con i Tir provenienti dall'Europa Centrale, sigillati in partenza
e dissigillati solo all'arrivo), nel litorale adriatico centrale,
in Gargano, nelle cale naturali del Salento, in Calabria, in Campania,
in Sardegna, in Sicilia, lungo le coste toscane e nei porti liguri.
Ricicla il denaro - dopo che è"saltato" il sistema
del casinò - soprattutto nelle pelliccerie, oreficerie, supermarket,
gioiellerie, magazzini generali, società finanziarie, catene
di distribuzione, seconde case, centri residenziali, centri turistici,
alberghi e residences. Reinveste in droga, in armi, in speculazioni
edilizie, in catene commerciali. Utilizza manovalanza isolana e italiana,
ma anche sudamericana e terzomondista. Da Milano controlla le mafie
alleate slave, attraverso la Bulgaria. Da Palermo controlla le mafie
alleate medio ed estremo orientali, attraverso Beirut e Cipro. Il
punto d'incontro di mafia, camorra e 'ndrangheta, secondo un magistrato
torinese, è in Liguria: qui capi e capi dei capi avrebbero
rifugi sicuri e incontri prestabiliti. Qui si discuterebbero, approvandoli
o emendandoli, progetti e proposte di Cosa Nostra. Qui sarebbe la
stanza di compensazione monetaria. Tutto il resto è mistero.
Cioè: emergenza.
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