MILLE LIRE AL MESE




Francesco Forte



Vi sono due modi di concepire il mutamento dell'unità monetaria: quello che si attua quando l'inflazione galoppa, per essere liberi di rimettere man mano gli zeri che si son tolti con la riforma; e quello che si attua quando è stata vinta la battaglia contro l'inflazione e si ritiene quindi possibile liberarsi finalmente del fardello, ingombrante e anche umiliante, di tutti quegli zeri, che stanno ad indicare l'erosione che s'è compiuta nella moneta. In questo secondo caso, l'abolizione dei tre zeri per attuare la "lira pesante" non è solo una semplificazione, è anche il simbolo di un riconquistato impegno: quello a credere nella propria moneta, a fare il conto in lire.
La semplificazione, comunque, sarà notevole. Adesso, i moduli della dichiarazione del redditi recano prestampati tre piccoli zeri, prima delle cifre di ricavi, costi, proventi vari che il contribuente dovrò scrivere nelle varie righe. Questo macchinoso espediente, che si trova in tanti altri formulari, con la lira pesante -potrò essere tralasciato. il calcolatore tascabile, che di solito ha otto-dieci cifre (il mio, a cellule solari, ne ha giusto nove) potrò finalmente essere utilizzato normalmente anche per i calcoli che riguardano il valore di uno stabile o di un podere di media grandezza, senza dover ricorrere all'espediente di togliere i famosi tre zeri. E' il prodotto nazionale italiano, che con le attuali lire leggere assomma a 600 mila miliardi di lire, una cifra che sfugge quasi alla comprensione, potrà essere espresso in lire pesanti con il piú maneggevole importo di 600 miliardi.
Da quando, in agosto, ho ventilato la proposta della "lira pesante", ho ricevuto una quantità di lettere: di massima favorevoli, ma alcune con riserve e altre con suggerimenti. Le riserve, in genere, riguardano la difficoltà d'abituarcisi e fanno riferimento all'esperienza francese: però già feci notare che in Francia si adottò il franco pesante togliendo non tre, ma due zeri al vecchio franco, il che era complicato e non naturale. La nostra mente e lo stesso linguaggio, invece, sono abituati a semplificare i calcoli, saltando tre zeri: e dicendo, dunque, uno anzichè mille e dieci anzichè diecimila o mezzo anzichè cinquecento. E casi, come notavo, i calcolatori, nonchè gli stessi moduli e documenti ufficiali.
Per un po' di tempo, questo si, sarò opportuno, nelle varie statistiche, contratti e casi via, specificare "lip", ossia lire italiane pesanti, e "lil", ossia lire italiane leggere, In luogo dell'attuale "lit" (lire italiane). Qualcuno suggerisce anche di non ricorrere, per le lire pesanti, al termine "lire", per evitare ogni equivoco. Ricordo che io avevo già proposto di chiamare le lire pesanti "lire zecchine".
Bisogna comunque tener sempre presente il significato etico che ha, o che dovrebbe avere, la "lira pesante": un impegno a voltare pagina, definitivamente, rispetto a un periodo in cui si considerò come secondaria la difesa del potere d'acquisto della moneta. Questi anni, credo, ci hanno insegnato che moneta debole = economia debole = disoccupazione. Togliere i tre zeri vuol dire scrollarci di dosso la "mentalità facile" dell'inflazione, con tutto ciò che ne deriva.

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