PER SAPERE CHI SIAMO




Vito Primiceri



Una Banca (e soprattutto una Banca Popolare) opera nel territorio. Senza queste radici, senza una penetrazione capillare, in un contesto privo di diffusi rapporti, sarebbe solo un'astrazione. Ma - ammoniva Luzzatti - ridurre l'intera attività bancaria alle interrelazioni economiche, ai flussi e ai riflussi del denaro, non privilegiando il "fattore uomo", significa lasciare in un cono d'ombra una cospicuo parte delle motivazioni autentiche che sono alla base civile e sociale degli istituti bancari. Storicamente, dunque, le Banche Popolari hanno agito su un duplice filo: quello istituzionale dell'intermediazione finanziaria e della valorizzazione del talenti imprenditoriali e quello della difesa del patrimonio culturale dell'area d'intervento.
Speculare a questi principii ispiratori, la nascita, dieci anni fa, della nostra "Rassegna": che non fu un fatto nuovo in Italia, essendo stata preceduta da altri periodici, alcuni dei quali di prestigio; ma lo fu certamente per l'Italia Meridionale, e per la Puglia in modo particolare, che per la prima volta disponevano di uno strumento di consultazione, di informazione, di partecipazione attiva anche, che nel tempo e nello spazio aprisse nuovi varchi al dibattito, fosse un punto di riferimento per gli intellettuali, per i tecnici, per i giovani, e bilanciasse ricerca scientifica e ricerca umanistica, rilettura del passato e ipotesi di lavoro future, come volàno di conoscenza. Così, alle analisi socioeconomiche e statistiche, si affiancarono i saggi critici, gli studi antropologici, le opere inedite. Nati in una provincia eccentrica, trovammo interlocutori sorpresi, ma reticenti. L'indimenticabile Guglielmo Tagliacarne scrisse per la nostra "Rassegna" quella che, fino ad ora, è stata l'ultima inchiesta sulle regioni meridionali, poi edita con il titolo di "Deep Souths". E sulla scia della sua partecipazione, vennero gli studiosi delle statistiche territoriali, che radiografarono i paesi del Salento, offrendo una serie complessa e articolata di dati che ci misero di fronte alla realtà della nostra terra. Gli agganciamenti Salento-Puglia-Sud, e Sud-Italia-Europa, ci consentono non solo di sapere chi siamo, ma anche in compagnia di chi siamo, e soprattutto dove andiamo. E cosí sul versante artistico, storico, letterario. Alle ricognizioni del passato, remoto o intermedio o recente, hanno fatto riscontro il recupero di opere di narrativa e di traduzioni di autori e l'apertura ai contemporanei. Nel complesso, un progetto non privo di difficoltà. Ma, anche, un progetto che vale la pena di portare avanti.
Perchè tutto questo? Non solo per l'immagine esterna della banca. Meno che mai per vuoto plaisir de paraître. Intanto, per non dimenticare le radici, (gli uomini, scriveva Bodini, si fanno un nodo al fazzoletto per ricordare d'avere un cuore); poi, perchè una Banca che non viva i problemi e le tensioni, le inquietudini, le pulsioni creative del proprio tempo, in qualsiasi settore dell'attività umana e in ogni campo del pensiero, non possiede quel tanto in piú che legittima la sua azione nel territorio e tra gli uomini; infine, perchè in tempi di diaspore, di abiure, di separatismi, di prese di distanza e via dicendo, riteniamo che quello della ricerca culturale e scientifica sia il punto di raccordo con il quale si può venir fuori senza cadute e senza fraudolenze. E che questo laboratorio sia in provincia, e per di piú in una provincia remota da quelle nelle quali battono i polsi politici o economici o editoriali di primo piano, è un dato che ci esalta. E non ci lascia indifferenti l'altro dato significativo: accanto ad autori meridionali, ci sono autori che meridionali non sono, la cui disponibilità è stata immediata; e accanto a specialisti del Sud, ci sono specialisti dei grandi centri di ricerca e di previsione, che non sono dislocati al di qua della Linea Gotica. Segno anche questo che, pur nella diversità delle idee, delle tendenze e forse anche degli specifici interessi, l'unità è data proprio dalla necessità di "fare cultura", di agire insieme e di creare pensiero, come sintesi del lavoro intellettuale che non conosce frontiere, nè emarginazioni, nè sopraffazioni. La "Rassegna" è dunque una palestra di libertà e di garanzia del pluralismo. Ed è il nostro strumento di confronto e di riflessione, di presenza e di azione intellettuale, proiettato nei tempi che ci sono di fronte, ma che non rinnega il passato: come un fiume, che deve render conto alle sue sorgenti. Per sapere chi saremo, senza dimenticare chi siamo stati.

Banca Popolare Pugliese
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