DIECI ANNI




Raffaele Caroli Casavola



Questa Rassegna nacque nel gennaio-marzo 1974 come immagine speculare di un istituto bancario che, incorporata la Banca Popolare "San Lazzaro", aveva realizzato un salto di qualità, trasformando la ragione sociale da Banca Agricola di Matino in Banca Agricola Popolare di Matino e Lecce e ampliando la geografia dell'intervento operativo.
Tre i motivi di fondo che suggeriscono l'iniziativa: la società italiana emergeva dalle tempeste del '68 con una accresciuta domanda di giustizia sociale, di partecipazione e di cultura, e si preparava alla grande prova di maturità democratica cui l'avrebbero sottoposta i terribili anni della barbarie terroristica; l'economia italiano recepiva i primi segnali della grande crisi di trasformazione, che avrebbero portato (in questi nostri Anni '80) alla caduta del mito della tuta blu e alla diffusione del "mille fili d'erba" e dei "cespugli" e alla proliferazione dei servizi; la questione meridionale stava subendo un ribaltamento, con alcune aree ancora in bilico, altre nel baratro, ma con la Puglia (insieme con l'Abruzzo, col Molise, con l'area picena delle Marce) che vedeva nascere quella "fascio adriatica" che l'avrebbe collegata con l'Emilia-Romagna, il Veneto, la Lombardia, nella prospettiva di una struttura omogenea trainante, cerniera di collegamento tra l'Europa e il Mediterraneo.
Stava mutando il paesaggio economico e sociale. E, nello stesso tempo, stava cambiando la natura delle banche, non più, o non più soltanto negoziatrici di denaro e punto di riferimento del risparmio: anch'esse cominciavano a mettersi al passo con i tempi, diventando centri di intermediazione finanziaria e di servizi, in un contesto ormai senza frontiere; e, in quanto tali, riconfermate nel ruolo di moderno sistema propulsore di benessere nel Paese.
La Rassegna fu un osservatorio attento di tutto questo. Al primo ciclo di pubblicazioni, largamente sperimentale, seguì il secondo che si può definire propositivo. Fino al gennaio 1983, quando la fusione con la Banca Popolare Depositi e Prestiti di San Pietro Vernotico aprì altri orizzonti. La ragione sociale della nuova banca si riassume nel nome Sud Puglia, ovviamente optato dalla testata. Da allora, si è avuta la nuova fase, nel corso della quale alle analisi economiche generali e specifiche si sono aggiunti gli interventi di qualificati opinion makers, e ai saggi storici, letterari, d'arte, di cultura popolare, si sono sommati gli inediti, per una proposta di dibattito a più largo raggio sul patrimonio artistico, civile, storico, culturale della Puglia e del Sud.
li progetto rimane inalterato. Ed è quello di informare, ma di informare - al di sopra di tutte le ideologie - in modo diverso. SudPuglia deve restare un momento di riflessione sui dati e sui valori creativi, e strumento di dibattito anche serrato, aperto a tutte le correnti di pensiero: e in questo senso ha un suo spazio preciso. Oggi si discute della presenza esorbitante dell'informazione sull'attualità messa a disposizione del pubblico. E' un'attualità carica di problemi, e soprattutto filtrata attraverso i grandi eventi cerimoniali, cioè drammatici. La violenza (in tutte le sue forme) è l'elemento spettacolare del mass media che entra nelle case di tutti. Come informazione scritta, o come informazione iconica. Lo presentazione dell'attuale, l'esorbitanza dell'attuale, nell'informazione (guerre, atti di terrorismo, reati contro la persona, inquinamenti, repressioni, traffici illeciti, stupefacenti, ecc.) si riscontrano come mai nel passato. Si pensi a quanto tempo fu necessario per comunicare a Parigi la sconfitta di Francesco I a Pavia nel 1525, e ci si renderò conto di quel che significhi questa rappresentazione dell'attuale quasi in simultanea. L'evento dista dall'informazione appena qualche minuto. Da tutto ciò deriva, in particolare nelle nuove generazioni, un equivoco. Esse hanno la tendenza a sentirsi nella società, e questo è un fenomeno positivo. Ma a sentirsi come? In modo tale, da poter partecipare immediatamente ai problemi, da poterli vivere in diretta. Da buttarcisi dentro, insomma. E anche questo sarebbe un dato positivo, se i giovani non intendessero buttarsi indiscriminatamente dentro tutti i problemi. Questo spiega tanti atteggiamenti dell'odierna vitalità giovanile. Ma accade sempre più spesso che i giovani siano dentro la problematico sociale senza la conoscenza scientifica del problemi sociali, economici, politici. E qui nasce quello che i sociologi chiamano il paradosso di Icaro, cioè la volontà di volare, di gettarsi nel rischio, di vivere certe tensioni, ma senza il necessario background. Come nel mito di ]caro, le ali hanno giunture di cera, preludono all'evento tragico, al fallimento. Il paradosso è proprio questo: siamo in una società in ritardo (e, in quanto tale, frenante) rispetto ai grandi paesi sviluppati, e che per una nuova organizzazione della società, della cultura, della scienza, richiede intensi momenti di preparazione e una formazione rigorosa. Tutto questo non può farsi che in un laboratorio del pensiero che è prima di tutto individuale. Solo dopo il mondo delle idee individuali va a confrontarsi con il mondo delle idee esterno. Dall'impatto, dalle verifiche, dai dialoghi e dalle interrelazioni può emergere autentica cultura visibile. E in questo modo si evita di vivere il conflitto, che può essere devastante, tra informazione anticipata e formazione incompleta.
SudPuglia, dunque, continuerò a proporsi come strumento di saldatura tra i due momenti dell'informazione e della riflessione, perchè si possa crescere tutti insieme. L'ambizione non è il prestigio formale, ma il prestigio di una cultura in atto che abbia rispondenze, sintonie, dialoghi, confronti. Il campo del lavoro è senza confini. Su questo terreno la nostra Banca ha aperto una pista che è già lungo dieci anni.

Banca Popolare Pugliese
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