TRENTUNMILA GIORNI




Vito Primiceri



A ottantacinque anni dall'origine e dopo una traiettoria storica che parte dal Consorzio Agrario, passa all'Agricola di Matino, poi alla Agricola Popolare di Matino e Lecce e quindi, in seguito a fusione con la Popolare DD.PP. di San Pietro Vernotico, alla attuale Sudpuglia, la nostra Banca si dà una nuova sede per tutti gli uffici centrali.
Gli anni dell'elettronica e dell'efficienza non ammettono ritardi. D'altro canto, oggi una Banca è sempre un'organizzazione di servizi: specializzazione, decentramento, operatività capillare nel territorio, perfezionamento di nuove attività e razionale coordinamento di tutte le strutture - per l'abbassamento dei costi di produzione -, se da una parte hanno esaltato la funzione del sistema bancario, dall'altra hanno accresciuto il peso delle responsabilità. Sicchè oggi si deve parlare di imprenditorialità bancaria come dell'affinamento professionale capace di realizzare quel grado di flessibilità e di adeguamento alle nuove situazioni che fanno di un Istituto finanziario un punto di riferimento non più locale, isolato, ma un ganglio innervato nel sistema economico generale.
L'espansione del mercato dell'eurodollaro, il ruolo strategico delle multinazionali, la cooperazione economica monetaria e finanziaria internazionale, l'integrazione economica europea, la proiezione del sistema creditizio su piano planetario -anche sulla scia dell'espansione commerciale, terziaria e soprattutto turistica -richiedono spirito di intrapresa, metodi di penetrazione, prontezza d'intervento e visione creativa. Compiti e azioni tanto più difficili e complessi in quanto la nostra economia (com'è stato detto: "mille fili d'erba che formano un cespuglio") è il risultato di una galassia di vitalità e di iniziative costituite, e in modo particolare, sia dalle economie locali sia dalle piccole e medie imprese.
In un sistema così articolato, sistema creditizio e Banche Popolari assumono il ruolo di protagonisti della vita civile e sociale, passando attraverso le sfide dei nostri tempi: sopravvento delle attività terziarie, internazionalizzazione
dell'economia, liberalizzazione dei sistemi creditizi europei, ristrutturazioni e riconversioni industriali, emersione del "piccolo", rivoluzione elettronica, conquista dei mercati esteri. Tutto questo, senza mai perdere di vista il fine per il quale le Popolari sono nate: promozione e tutela del risparmio, valorizzazione delle risorse del territorio, stimolo alle nuove imprese, elevazione ,professionale dei giovani, vocazione al credito capillare, riaffermazione dei precetti di mutualità e solidarietà. In questo senso, e in queste direzioni, si è svolta, per lunghissimi anni la nostra azione, ispirata all'esigenza di progresso e di educazione, al sevizio dell'enorme potenziale umano all'interno del quale ci siamo mossi, per una concreta prospettiva storica.
Questi "segni" assumiamo, intatti e intangibili, prendendo il "testimone" e proseguendo nel viaggio su strade già tracciate, con la volontà di rinnovarci nel segno della tradizione: emblematizzando la nuova sede, che è stata voluta come trasparente casa di tutti, come luogo d'incontro e di lavoro dell'intelligenza operativa. Perchè continuino ad abitarci l'onestà, la professionalità, la fede in noi stessi e negli altri e in Chi - sopra di noi - ci giudica. Perchè il ricordo di quanti, dai tempi del Consorzio in poi, in trentunmila giorni, vi hanno profuso energie e saggezza amministrativa sia ancora una lezione di comportamento. E perchè il futuro sia, ancora una volta, un'altra scommessa dalle incognite marginali.

Banca Popolare Pugliese
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