ARTIFEX




Raffaele Caroli Casavola



La scelta fu fatta oltre un secolo fa da Luigi Luzzatti: compito peculiare delle Banche Popolari è quello di sostenere e di incentivare i settori dell'agricoltura, dell'artigianato e del commercio; di aiutare i ceti produttivi minori e le piccole e medie imprese. E' stata una scelta profetica, soprattutto come fattore di sviluppo nei momenti di crisi delle grandi strutture portanti della nostra economia. Sicchè, il nuovo compito che è di fronte a noi è quello di fondere, nelle istituzioni bancarie popolari, memoria storica e di comportamento e modernità - che è come dire tradizione e progresso - e di servire (e valorizzare) l'immenso patrimonio umano e sociale all'interno del quale operiamo. Non a caso la nostra, insieme con le altre banche di ispirazione luzzattiana - come è stato giustamente osservato - opera nell'immanente, ma con una precisa connotazione: il fine trascendente, il miglioramento dell'uomo. E non a caso, inaugurando il nuovo edificio della Direzione Generale, il Presidente dell'Associazione "Luigi Luzzatti", professor Francesco Parrillo, ha citato come principio deontologico del nostro lavoro lo stilema: "Non numen nummus, sed artifex". Perchè le nostre sono opere corali alle quali insieme attendiamo, identificando il nostro sviluppo con quello delle persone che serviamo, facendo coincidere l'azione operativa del nostro Istituto con i bisogni e con gli interessi preminenti dell'area nella quale siamo inseriti. Questa interazione è maturata con l'esperienza diretta, con la personalizzazione dei rapporti e con la capillarità degli interventi. Fiducia contro fiducia. Una Banca Popolare non è un'astrazione. Pur tenendo conto dei principi generali di Scienza della Finanza e di Teoria Monetaria e Finanziaria, essa deve calarsi nella realtà socio-economica che la circonda. Solo così rompe l'assedio del l'arretratezza e del sottosviluppo, si fa promotrice di benessere, trasforma una mentalità e persino una cultura. In questo senso la filosofia bancaria si tramuta in tecnica operativa e in partecipazione civile. E in questo contesto può allargare l'attività. E, diventando un sicuro referente degli operatori, si fa strumento di creatività e mette al servizio dell'uomo tutte le risorse disponibili, e allarga la geografia di penetrazione con moderni sistemi e strutture di lavoro, di orientamento e di sostegno (ad esempio, per la nostra regione, il Mediocredito). Nasce così l'altro processo di identificazione: quello con il territorio. La funzione delle Banche Popolari nella Puglia e nel Mezzogiorno, sotto questo profilo, è netta. Venuto meno il presupposto (che in alcuni casi ha stravolto il concetto stesso di sviluppo generale del Paese) di un Sud "trainato" dal "convoglio" del Nord, ora si intende attuare l'agganciamento del Sud all'Italia e all'Europa. Ma in condizioni di parità nella diversità. Cioè: lo sviluppo delle regioni meridionali, Puglia in prima linea, deve passare attraverso la valorizzazione delle risorse umane, intellettuali e materiali, e attraverso le esperienze storiche, le vocazioni e le potenzialità locali. Solo in questo modo potremo superare lo storico "dualismo" italiano, e trasformare in un solo Paese quella che finora è stata, sotto il profilo dell'economia, una federazione di contrasti, con interessi diversi e con obiettivi disomogenei. Una controffensiva economico-produttiva, per essere validamente attuata, non può fare a meno della restrizione dei consumi e - specularmente - dell'aumento degli investimenti in beni e servizi. E' la fonte primaria degli investimenti (quelli privati, che rendono di più nel tessuto sociale di un Paese) non può non essere la Banca. Qui si innesta l'altro discorso, quello delle dimensioni degli Istituti di Credito. Un'azione che voglia incidere in profondità nella società può essere progettata ed eseguita ormai soltanto da organismi di dimensioni medie. E' un dato irreversibile, emerso da tempo in tutto l'Occidente. Di qui fusioni, incorporazioni o strettissimi collegamenti operativi fra istituti affini, per interventi coordinati al livello più ampio. I segnali di superamento di una crisi, che ci ha condizionati per almeno tre anni, vanno recepiti in positivo innanzitutto nella direzione efficientista (ed efficace) degli operatori finanziari. Dobbiamo dire con legittimo orgoglio, dunque, che al di là di ogni sindrome di catastrofismo e di ogni abbandono dell'impegno creativo, noi siamo da tempo su questa strada, e con determinazione propositiva. Le nuove strutture di lavoro che abbiamo realizzato sono il segno visibile delle nostre intenzioni: continuare a tessere l'ordito di un disegno al passo con i tempi, e rispondere con l'intelligenza all'intelligenza creativa dell'uomo.

Banca Popolare Pugliese
Tutti i diritti riservati © 2000