§ Dalla fiera di Verona una proposta per l'avvenire

Le energie rinnovabili per lo sviluppo dell'agricoltura




F. C.



L'approvvigionamento energetico ha assunto da un decennio il primo posto tra le esigenze e le necessità più drammatiche del nostro tempo. Il nostro Paese, a causa del fabbisogno di energia per fini domestici, industriali, agricoli e commerciali, è al limite del collasso; un collasso dovuto anche a fattori interni derivanti dalla improvvisazione della nostra strategia di "difesa" e dalla insufficienza delle nostre risorse. La limitata disponibilità delle risorse di idrocarburi liquidi e gassosi, le remore verso una più estesa utilizzazione dell'energia nucleare, la rigidità dell'offerta del comparto idroelettrico e geotermico, sollecitano necessari e non più rinviabili provvedimenti che, tenuto conto della maturità tecnologica raggiunta, siano in grado di fornire soluzioni economiche nel breve termine.
Una risposta organica alle attese e alle richieste di una razionale utilizzazione delle energie alternative è venuta puntuale e rigorosa quest'anno dalla Fiera di Verona, con la seconda edizione dell'Intecsol, la Mostra-Convegno internazionale biennale sulle fonti rinnovabili di energia e l'agricoltura: un'occasione utile e positiva per approfondire, nei suoi aspetti tecnici ed economici, produttivi e sociali, il complesso dei fattori e delle risorse energetiche derivanti dal settore agricolo. L'obiettivo che ci si è posti a Verona è quello di rendere possibile l'utilizzazione delle immense possibilità di trasformare in energia molta parte dei sottoprodotti agricoli. L'agricoltura può oggi essere considerata come il cardine delle nuove "frontiere energetiche", e dall'analisi delle caratteristiche e dei fabbisogni energetici in agricoltura scaturisce che questo settore è uno dei pochi in cui è possibile realizzare un più largo impiego delle fonti rinnovabili ed uno dei produttori potenziali al più alto livello di energie di recupero. I sottoprodotti e gli scarti vegetali ed animali, l'utilizzo a fini energetici di alcune produzioni agricole spontanee aprono nuove possibilità alle energie alternative e rinnovabili. Infatti, dai processi di conversione dei sottoprodotti agricoli è possibile, inoltre, ottenere effluenti (ceneri, fertilizzanti, alimenti per il bestiame, catrame, ecc.) di largo impiego nel settore agricolo medesimo e in altri campi.
In questo contesto, l'Intecsol di Verona ha offerto l'occasione per una verifica sullo stato attuale delle ricerche e, in particolare, sulla produzione di mezzi, apparecchi e sistemi in grado di dare pratica attuazione all'utilizzo delle fonti alternative rinnovabili.
La Mostra ha consentito di effettuare un primo bilancio energetico del sistema agricolo, sia mediante un'opportuna valutazione dei fabbisogni e delle risorse disponibili sia attraverso l'esame delle varie tecnologie applicabili, sottolineando in particolare l'importanza dei processi per la produzione ed utilizzazione di energia da biomasse e da altre fonti. Una prima valutazione dei fabbisogni di energia domestica nelle campagne è allarmante: vi sono ancora in Italia 140 mila case prive di qualsiasi tipo di allacciamento elettrico. L'agricoltura, per portare a compimento i propri cicli produttivi, ha fortissime esigenze energetiche direttamente collegate alla conservazione e trasformazione dei prodotti e al trasporto dei mezzi tecnici e dei prodotti agricoli. E' stato osservato che l'80% delle materie prime agricole deve subire lavorazioni e trattamenti prima di essere distribuito al consumatore. Questi dati pongono con urgenza il problema dello sfruttamento dei sottoprodotti agricoli o della coagenerazione di elettricità e calore per risolvere in maniera economica la necessità di una più larga utilizzazione di energia nelle campagne. Ciò d'altra parte conferma e rafforza l'importanza dell'elemento energia come fattore di propulsione e di propagazione dei processi di sviluppo del l'agricoltura, sottolineando altresì il rapporto intercorrente tra produttività del lavoro e importo energetico. Ciò significa, altresì, che per mantenere alti tassi d'espansione dell'agricoltura e, quindi, per aumentare la produttività del lavoro, è necessario incrementare la disponibilità energetica. Il costo del processo di produzione ed utilizzazione dell'energia ne limita il consumo e pertanto è necessario per l'agricoltore adottare tecnologie che consentano al tempo stesso di aumentare la "resa" delle colture contenendo i costi del lavoro ed i fabbisogni energetici.
Quest'esigenza è oggi largamente avvertita e sembra ormai prevalere un orientamento teso tanto a realizzare profonde modifiche nella tecnica delle colture quanto ad incentivare e promuovere tutti gli sforzi e gli studi necessari nel campo della ricerca e della sperimentazione attinente al settore agricolo. Proprio dall'Intecsol di Verona è venuto il più alto contributo dell'industria allo sviluppo e alla diffusione di nuovi metodi di produzione di energia alternativa per l'agricoltura, attraverso la presenza di due articolati padiglioni della Finmeccanica su due temi di grande attualità "Energia per l'Agricoltura" ed "Energia dall'Agricoltura".
Nel primo settore le aziende della Finmeccanica hanno illustrato progettazioni e realizzazioni riguardanti impianti di riscaldamento ad energia solare e a biogas per "serre e colture speciali"; si sono visti impianti frigoriferi ad assorbimento di energia solare per la "agroindustria"; pompe di calore applicabili a frigomacelli, all'industria conserviera, al trattamento delle acque di processo e lavaggio; collettori solari a superficie normale e selettiva per impianti per l'essiccazione del foraggio, dei cereali, della frutta, dei tabacco, e applicati agli impianti di fermentazione. Nel secondo settore, il gruppo Finmeccanica, impegnato nello studio della nuova funzione legata alla utilizzazione delle biomasse e degli scarti agricoli per la produzione di energia, realizza impianti di piccola e media taglia e a costo conveniente.
In particolare, la Finmeccanica ha in via di attuazione nuovi progetti sui componenti del sistema energetico a bioconservazione, come il digestore, l'omogeneizzatore, i piccoli gruppi elettrogeni con motori a combustione interna alimentata a biogas. Nel contesto di un più generale discorso sulla utilizzazione delle fonti rinnovabili di energia per l'agricoltura, un posto di preminente rilievo tocca all'energia solare e agli studi predisposti in proposito dal CNR. Ed infatti all'interno del progetto finalizzato "Energia-Energia Solare" del CNR si inserisce il nuovo sistema dei "fienili solari", realizzato in parte in Lombardia ed elaborato dai proff. Ugo Facchini ed Enrico Morniroli. Questo ed altri progetti specifici dimostrano quanto sia conveniente per l'agricoltura l'utilizzazione dell'energia solare.
L'essiccazione artificiale dei foraggi rappresenta un concreto esempio di applicazione dell'energia solare ai fini della produzione agricola. Si tratta, per quanto riguarda l'essiccazione dei foraggi in fienili ventilati nella stagione primavera-estate, di un processo semplice che sostituisce l'essiccazione in campo aperto ed evita la perdita di valore nutritivo del foraggio fresco (che può arrivare fino al 30%) a causa sia dell'azione di ossidazione dell'aria sia del contatto meccanico del fieno con le macchine per la raccolta. L'essiccazione nei fienili ventilati avviene mediante aria calda e si protrae fino a raggiungere un periodo di 15-30 ore. Il foraggio viene disposto in celle grigliate e la quantità di acqua da evaporare è pari a circa 50 Kg/quintale di foraggio secco. Il meccanismo di azione dell'aria immessa presenta due aspetti: il primo, a carattere meccanico, è collegato alla ventilazione; il secondo, termico, è funzione del grado di umidità iniziale dell'aria. Poiché l'effetto di quest'ultimo cresce notevolmente al crescere della temperatura dell'aria, si ricorre al preriscaldamento della stessa. A questo punto interviene l'energia solare, impiegata nella fase di preriscaldamento e ottenuta utilizzando un sistema di collettori di aria calda. Tali collettori - come sottolineano nel loro progetto i proff. Facchini e Morniroli - sono stati realizzati dall'Istituto di Fisica dell'Università di Milano; sono costituiti da una o due lamiere preverniciate, alle quali è sovrapposta una copertura di ondalux crystal, che realizza l'effetto-serra. Alla parte posteriore di questo complesso aderisce uno strato isolante realizzato con materiali ad alta capacità di isolamento termico.
Il progetto dei "fienili solari", attuato vantaggiosamente in Lombardia, ci induce a ritenere ancora più vantaggiosa nel Mezzogiorno una completa utilizzazione dell'energia solare in agricoltura. Nelle regioni meridionali i vecchi tetti in lamiera o cotto sono più facilmente adattabili a "tetti solari" di quanto non avvenga oggi in Lombardia ed in altre regioni settentrionali. Anche l'uso del "tetto solare" è conveniente economicamente e può fronteggiare, nel breve termine, il fabbisogno di energia per uso domestico. Lo stesso discorso vale per le "colture protette". L'agricoltura in serra dell'Italia Meridionale potrà avvantaggiarsi enormemente dalla utilizzazione dell'energia solare; condizioni climatiche favorevoli consentono nel Mezzogiorno la più ampia utilizzazione della radiazione solare ed una maggiore captazione dell'energia solare mediante collettori solari posti all'esterno della serra. Nessuno, oggi, può mettere in dubbio l'importanza dell'agricoltura in serra ai fini della concorrenza del nostro Paese con altri paesi del sole. L'agricoltura meridionale, ancora di gran lunga il comparto produttivo prevalente nell'economia del Sud, può trovare proprio nella produzione in serra la sua tipica qualificazione.
Preliminare ad ogni discorso sulla utilizzazione delle energie alternative in agricoltura, resta il forte impegno dei pubblici poteri e degli imprenditori ad avviare a compimento un nuovo, più organico ed integrato sistema di ricerca, di sviluppo delle tecnologie, di utilizzazione industriale dei prodotti agricoli. E' proprio nel settore delle energie rinnovabili che il rapporto industria-agricoltura deve essere più saldo; perché è su questo rapporto che si gioca l'avvenire del Paese nei prossimi anni.

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