Viaggiatori in Salento (2)




Enzo Panareo



La compiuta unità politica dell'Italia suscita negli stranieri che riprendono a percorrere la penisola sentimenti diversi rispetto a quelli che avevano sollecitato, per fare qualche caso, un De Salis Marschlins o un Ramage: l'impulso a visitare l'Italia, le sue contrade, è animato adesso dal bisogno di rivisitare sul posto la storia italiana, quella del Medio Evo principalmente, verso la quale i tedeschi in particolare avvertono un naturale trasporto, quel Medio Evo del quale i monumenti superstiti testimoniano di un passato di grandezza e di cultura impareggiabili; ma è animato, altresì, questo impulso dal bisogno di ripercorrere, con l'intelligenza fatta scaltra da una cultura che nell'Ottocento ha assunto ampia sistematicità di metodo, le vestigia dell'arte italiana, dalla romanità ai secoli più vicini, passando per i momenti più esemplari di questa civiltà, il Romanico ed il Rinascimento.
Non che prima non fosse così, soltanto che prima storia ed arte italiane erano ammirate, più che osservate, in una dimensione sentimentale dalla quale era esclusa qualsiasi capacità, o volontà, di valutazione critica in grado di stabilire, relativamente al fenomeno storico ed artistico, certi imprescindibili rapporti con la storia e l'arte europea. E' attraverso una elaborazione del genere, in qualche caso condotta con un rigore degno dei tempi e delle tempre degli studiosi divenuti viaggiatori, che l'Italia, acquista sul piano politico l'unità indispensabile per entrare nel contesto d'interessi più vasti e più profondi, è immessa in un tessuto di pensiero veramente europeo.
D'altra parte, la conseguita unità politica, cui ancora comunque non corrisponde una sistematica omogeneità di vedute socio-politiche, consente la realizzazione di certe strutture, culturali e tecniche, che agevolano i viaggiatori nei loro itinerari.
Tra il 1874 ed il 1875 scende nelle Puglie il Gregorovius, "accanito ghibellino", per dirla con il Brandi, il quale se la prende "allegramente coi preti". In questa regione estremamente periferica, il Gregorovius incontra una cultura solida, resa vetusta dal trascorrere vivace dei secoli, della quale egli, spirito eminentemente critico, coglie tutti gli elementi che, alla fine, riesce ad inquadrare in una sintesi compatta. In questa sintesi ogni fatto, ogni luogo, ogni personalità storica assumono la loro reale dimensione, che è la dimensione del divenire della storia autenticato dall'incidenza nella realtà. In questo clima si muovono anche le "Notes de voyage" del Lenormant, membro dell'Istituto archeologico e storico, francese, il quale "A travers l'Apuliae et la Lucanie" percorse con ammirata devozione, ma anche con spirito vigile sulla realtà, scopre la maestosità di una cultura millenaria che ancora proietta la sua luce sulla distesa dei secoli.
Janet Ross invece, che scende nel Salento nel 1888, è attenta al particolare: consapevole del fatto che le grandi costruzioni storiche sono realizzate dai particolari, da quelli storici a quelli antropici a quelli folkloristici, è di questi che va in cerca, analizzandoli con spirito tipicamente femminile, cioè con grazia e brio. A Lecce l'inglese scopre anche la "scapece", in memoria di Federico II, al quale la cucinava il cuoco di corte, un tale Berardo. Ma, al di là di questo e di tanti altri piccoli fatti della vita quotidiana, la Ross coglie anche la serenità del duca di Castromediano, il quale racconta commosso le vicissitudini della sua non ancor molto lontana prigionia.
Su un piano diverso si pone il viaggio in Puglia di Gustavo Meyer-Graz il quale nell'aprile del 1890 scende nel Salento allo scopo, come si esprime il De Giorgi, di "raccogliere dalla viva bocca del popolo i canti della colonia greco-salentina, tutt'ora esistente nella parte meridionale della provincia di Lecce". Compiuto il viaggio il Meyer-Graz inviò quattro articoli alla Sclesische Zeitung di Breslavia col titolo di Apulisce Reisetage. Nel 1895 il De Giorgi tradusse gli articoli -apparsi in Germania il 18 aprile, 5, 8 e 13 giugno 1890 - per il Popolo meridionale di Lecce, diretto dal Rag. Oronzo Valentini. Raccolti in volumetto, questi articoli, per cura sempre del De Giorgi, apparvero nella collana di Apulia nel 1915.
Neppure il Meyer-Graz è entusiasta del barocco leccese, il che, tuttavia, non gli impedisce di definire il capoluogo del Salento "moderna Atene pugliese" nella fondata consapevolezza del passato di civiltà e di cultura che questa città custodisce. Il momento centrale del viaggio del Meyer-Graz nel Salento resta, comunque, la visita nei paesi di lingua e cultura grecaniche, a proposito delle quali ha un'osservazione di modernità sconcertante: " ... Ma siccome i governi italiani non hanno avuto mai nessuna cura di conservare questo dialetto nei paesi della Puglia, di secolo in secolo si è andato trasformando, e fra non guari sarà perduto del tutto". Questo nel 1890!
Tra l'ottobre ed il dicembre dello stesso anno percorre il Salento un francese di solida cultura e di gusto raffinatissimo, Paul Bourget. Le sue Sensations d'Italie, che saranno tradotte in italiano perdendo però gran parte del loro fascino, riflettono una sensibilità che penetra nel vivo delle cose, delle quali coglie con discorso sereno ed acceso nello stesso tempo i valori essenziali. Infatti, le sue descrizioni restano sempre a livello di sensations che, comunque, non escludono il sostegno di una cultura vasta in grado di sorreggere le brillanti intuizioni del viaggiatore, il quale negli angoli più riposti di queste contrade scopre momenti di serenità sostenuta dalla luce della tradizione.
Il Bourget è a Brindisi il 19 novembre, e a Lecce dal 20 al 24, a Taranto dal 26 al 28 e percorre queste tre città con l'attenzione rivolta ai grandi episodi storici ed architettonici del passato. La Firenze delle Puglie diventa "la bianca Lecce", immagine nella quale s'avverte la vibratile capacità del viaggiatore di cogliere tutti i valori interiori che una località custodisce.
By the lonian Sea viaggia, nel 1897, George Gissing, mentre nel 1900 viene da queste parti uno storico dell'arte, Paul Schubring. Intanto visita l'Old Calabria l'inglese Norman DougIas. A traveller in Southern Italy è H. V Morton. Un vastissimo e profondissimo af,fresco dell'arte nell'Italia meridionale stende, nel 1904, Emile Bertaux, con il quale siamo, ormai, in un campo d'indagine sorretto da sicura metodologia di ricerca: tale, infatti, appare l'ardita e coerente costruzione del Bertaux. Alla luce delle descrizioni minute e penetranti di questi, che si diffonde con organicità di discorso, i monumenti dell'Italia meridionale ed, in questi, quelli del Salento, assumono una dimensione nuova, aderente alla realtà storica ed artistica che queste testimonianze esprimono. Intorno alla fine dell'Ottocento compie dei viaggi in Italia uno scrittore francese, André Maurel, il quale, nato nel 1863, dopo aver tentato il saggio critico e la prosa narrativa, ottenne successo con le pagine in cui traduce le sue brillanti impressioni sulle terre italiane. Nel terzo volume del suo Petites Villes d'Italie, in un capitolo intitolato Mastic et mie de pain con una prosa estremamente raffinata di gusto impressionistico ha parole commosse per Lecce.
La serie dei viaggiatori si chiude nei primi del Novecento con due inglesi, Martin S. Briggs, il quale ne/ Tallone d'Italia ripercorre con gusto attento i monumenti del barocco salentino, ricavandone una lezione di stile proficua per i futuri studi su questa forma d'arte, mentre Miss Gertrude Robinson, viaggiando per diversi mesi in Basilicata, Calabria e Puglia per lo studio dei monasteri bizantini, dà anche uno sguardo al paesaggio, alle genti ed agli altri monumenti, diffondendosi in elogi su Terra d'Otranto e su Lecce in particolare.


NOTE
1 - Cfr. M. PRAZ, La morte, la carne e il diavolo nella letteratura romatica. Firenze, Sansoni, 1948, p. 29
2 - L'opera del Riedesel è stata di recente ristampata, a cura di Tommaso Pedìo, che vi ha premesso una diffusa e puntuale introduzione, dall'Editore Capone di Cavallino con il titolo Nella Puglia del 700 (Lettera a J. J. Winckelmann).
3 - Cfr. a questo proposito A. CECERE, Viaggiatori inglesi in Puglia. Estratto dagli "Annali del Corso di lingue e letterature straniere dell'Università di Bari", vol. X, 1968. Bari, Editoriale Universitaria, 1969. Dallo studio della Cecere prende le mosse P. MANDRILLO per un suo essenziale ma esauriente discorso sui Viaggiatori inglesi in Puglia. Taranto, Editrice Cressati, 1973.
4 - E' l'opinione della Cecere, cui però s'oppone il Mandrillo, il quale pensa che "certe notazioni dello Swinburne richiamino piuttosto il tono grigio del Toma".
5 - L'opera del De Salis Marschlins è stata di recente ristampata dall'Editore Capone e dall'Editore Congedo di Galatina. All'edizione di Congedo, Tommaso Pedìo ha premesso una felice introduzione.
6 - Itinerario da Napoli a Lecce e nella provincia di Terra d'Otranto Nell'Anno 1818 di G.C.G. Napoli, Dalla Tipografia di Porcelli, 1821. Le Opere complete di G. Ceva Grimaldi furono stampate a Napoli dalla Stamperia Reale, 1847, voll.27 Recentemente se n'è occupato ancora una volta A. VALLONE in "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 19 Agosto 1979.
8 - C.T. RAMAGE, Viaggio nel Regno delle Due Sicilie a cura di Edith Clay. Introduzione di Harold Acton. Traduzione di Elena Lante Rospigliosi. Roma, De Luca Editore, 1966.


Banca Popolare Pugliese
Tutti i diritti riservati © 2000