Come Saturno




Aldo Bello



Lecce é la facciata. Ci sono poi altre città salentine che sono piccole vetrine: nelle quali una agricoltura, dapprima di rapina, si é messa poi al passo con i tempi, trovando quel " ritmo intensivo " che irrigazioni e un po' di meccanizzazione hanno imposto; e l'industria ha trainato piccole imprese e rare medie aziende, anche esportatrici, con un terziario che ha finito col trovare una sua dimensione operativa. Potremmo aggiungere le vetrine estive, le città dei due litorali, il cui splendore dura il breve spazio d'un estate. Ma il resto?
Altrove, la storia continua ad avere un ritmo cardiaco ipoteso. La media dei redditi e dei consumi, fatti i conti per tutti, é a livello critico. Siamo in linea con quel crinale che, partendo dalla penisola salentina, passa per la Basilicata, Calabria e Sicilia: centrale qui é l'" arca del sottosviluppo ", assai diversa dalle " aree in via di sviluppo ". Ed é un'area che non ha vicini più fortunati: Sannio, Irpinia, Cilento, le due Sile, Sicilia occidentale, terre di mafia, di 'ndrangheta e di camorra, sconvolte nella geologia e nell'idrografia, zone montagnose e interne con comunicazioni precarie, con economie depresse; mercati poveri che attingono alle opere pubbliche, al pubblico impegno, e alle fonti previdenziali e assistenziali. Come ai tempi di Zanardelli e di Giolitti: come tre quarti di secolo fa. Il linguaggio delle statistiche ha drammatiche rispondenze. Malgrado gli interventi ordinari e straordinari, cioè malgrado una politica meridionalistica ormai quasi trentennale, distanze, fossati, solchi, baratri e quant'altro fisicamente ha reso l'immagine delle due o tre o mille Italie, sono rimasti intatti. E sembra già un miracolo che non si siano allargati, approfonditi. Immutati i problemi: perché? dov'é l'inganno, e chi - volontariamente o no - lo ha ordito? e vi si può porre rimedio?
C'è chi ha ipotizzato un avanzamento del Sud, ma fino a un certo punto, fino a una " soglia " invalicabile, oltre la quale il sostanziale equilibrio fra le due, tre, mille Italie creerebbe nel Paese problemi non meno gravi di quelli risolti. Un Sud in perpetua condizione di vassallaggio. Un'area che consuma molto e produce di più, dunque esporta; dove? nell'altra area, che consuma meno e produce ancora più poco, dunque " deve " importare. Bilanciamento perfetto di un'economia semichiusa da manuale! Come Saturno divorava i suoi figli, così noi procediamo sulla via dell'autoconsumo e del doppio mercato interno. In questo modo, redditi e consumi arricchiscono chi è già ricco, e deprimono chi ricco non è, togliendogli anche la prospettiva di essere meno povero. Statistiche alla mano: dall'Unità ad oggi.

Banca Popolare Pugliese
Tutti i diritti riservati © 2000