Lettera del Presidente




Dott. Giorgio Primiceri



Signori Soci, Egregi Amici,
ci auguriamo che l'estate, che volge al termine, abbia rappresentato per tutti un periodo di serenità e di riposo.
Riposo e serenità necessari per ritemprare noi stessi in vista di un nuovo anno di lavoro, che si annunzia impegnativo e tutt'altro che tranquillo, come purtroppo avviene da un bel pò di tempo!
Le nuvole che incombono infatti sul cielo della nostra nazione sono ancora spesse e minacciose e non lasciano per ora intravedere il sereno. Sembra comunque che qualcosa di buono qua e là si profili per consentirci di affermare - sia pure con un certo ottimismo - che lentamente ci stiamo avvicinando alla fine di quel famoso "tunnel" che per tanto tempo ci ha sovrastati ed oppressi.
In campo economico si registra in questi ultimi mesi una riduzione del tasso di inflazione, che sembra ormai tornato verso livelli più sopportabili e, comunque, notevolmente al disotto della soglia del 20%.
A determinare il rallentamento del fenomeno inflazionistico hanno certamente contribuito molteplici fattori, fra cui la maggiore stabilità della nostra moneta sul mercato dei cambi, l'andamento più contenuto dei prezzi di alcune materie prime essenziali e soprattutto il notevole calo della domanda interna, che ha agito positivamente sui prezzi e sulla bilancia dei pagamenti determinandone rispettivamente un andamento più riflessivo e la formazione di sbilanci finalmente positivi.
C'è da augurarsi a questo punto che la somma degli effetti benefici di questi fenomeni, oltre che prolungarsi nel tempo, risulti costantemente superiore a quella dei cosiddetti "effetti perversi" che purtroppo li accompagnano.
Anche in tema di tassi di interesse si registra una certa riduzione. Trattasi ancora di un fenomeno timido e non generalizzato, che si presenta con una certa rilevanza solo a proposito di rendimento dei BOT e di tassi interbancari. Modeste invece le ripercussioni sugli altri settori del mercato monetario. Le Banche, dal canto loro, un pò per dare il loro contributo ai fenomeno e un pò - forse - perché sollecitate a farlo, hanno ridotto di un punto il cosiddetto "prime rate": quel tasso, cioè, praticato a clientela assolutamente primaria.
Troppo poco ancora perché le imprese ne risentano tangibili benefici, stremate come sono, oltre che da tutti gli altri costi, dal livello gravoso degli oneri finanziari a cui sono state costrette.
Di più, però, non si è potuto fare. Di fronte alle incertezze che tuttora permangono, strette come sono da vincoli molteplici e pesanti imposti alla loro attività, le Banche hanno preferito agire con la dovuta prudenza: cioè con l'indispensabile essenziale cautela di chi ha il compito e la responsabilità di amministrare il denaro altrui.
Auguriamoci comunque che il perdurare delle tendenze positive in atto e un allentamento reale dei vincoli che gravano sull'attività bancaria consentano a breve di operare una più decisa e, speriamo, duratura riduzione dei tassi sugli impieghi.
Concludiamo queste considerazioni aggiornandoVi sull'andamento gestionale della nostra Banca a metà anno circa:


Ci soffermeremo in altra occasione a tentare un'analisi di questi dati; per ora consentiteci di richiamare la Vostra attenzione solo sul fatto che, delle disponibilità raccolte da Gennaio a Luglio, abbiamo impiegato oltre il 66%! A noi sembra di aver fatto il possibile nel tentativo di sostenere le iniziative locali, ove si tenga conto dei numerosi vincoli a cui dianzi accennavamo e del limite imposto dalle Autorità Monetarie all'incremento dei crediti di importo pari o superiore ai 30 milioni.
A questo punto ci congediamo con i saluti più cordiali e un altrettanto cordiale arrivederci.


Banca Popolare Pugliese
Tutti i diritti riservati © 2000