Lettera del Presidente




Giorgio Primiceri



Signori Soci, Egregi Amici,
nella lettera precedente avevamo espresso l'augurio che all'Assemblea Generale Ordinaria convocata per il 24 Aprile u. s. i Soci intervenissero numerosi, data la peculiare importanza della riunione, che sarebbe stata onorata dalla presenza del prof. Francesco Parrillo, Presidente della nostra Associazione Nazionale "L. Luzzatti". Abbiamo constatato con sincero compiacimento che l'invito è stato largamente accolto. Questo fatto non solo riconferma l'interesse del Corpo Sociale per la vita e l'attività dell'Azienda, ma pone in risalto anche la sua sensibilità agli avvenimenti più importanti che la riguardano. Le ripetute manifestazioni di fiducia, di concordia e di entusiasmo, che hanno accompagnato e sottolineato le varie fasi dei lavori, ci hanno poi procurato genuina soddisfazione. Di tutto ciò siamo profondamente grati poichè, se abbiamo sempre avvertito la necessità della collaborazione attiva e concorde del Corpo Sociale, tale conforto ci è tanto più necessario oggi, per poter proseguire con rinnovato coraggio in un lavoro che, giorno dopo giorno, diventa sempre più difficile e complesso.
Non parleremo delle condizioni economiche generali del Paese e delle urgenti necessità del Meridione: a qualcuno il discorso potrebbe venire a noia, a molti rinnoverebbe preoccupazioni già gravi. Tutti ormai dovrebbero avere, della situazione e delle prospettive che ci stanno davanti, una sufficiente conoscenza; consapevolezza completa è invece la nostra, poichè l'acuta e documentata analisi del prof. Parillo ci ha non solo esaurientemente spiegato, ma letteralmente illuminato i diversi aspetti della realtà e dei fenomeni che la caratterizzano. Proprio perché proposti con chiarezza e semplicità estreme alle capacità di ogni intelligenza, tali argomenti impongono profonda meditazione e responsabili valutazioni alle nostre coscienze. A tale compito non possiamo sottrarci. Infatti, se in quest'epoca dei tanti diritti si potrebbe invocare anche quello alla propria ignoranza, fare riferimento alla nostra per sfuggire ai doveri imposti dalla conoscenza sarebbe, nella migliore delle ipotesi, espediente pretestuoso.
Seguendo il prof. Parrillo, ripeteremo che è tempo di coraggio, di fiducia in sè stessi, di concordia nel lavoro, di necessità di lavorare di più e meglio, di capacità di sacrificio. Nei fatti umani nulla è del tutto irreversibile; perciò abbandonarsi al fatalismo è comoda rinuncia, cedere alla disperazione una resa ancora ingiustificata.
E' però anche tempo di chiarezza. La ricostruzione della nostra economia richiede duro lavoro e sacrifici notevoli; li accettiamo, consci che saranno certamente di durata non breve. Dovranno esserci però azioni più concrete ed evidenti che garantiscano di una più efficace difesa dal crimine e inoltre una relativa tranquillità sociale. Riteniamo infatti che qualunque sforzo diretto a far riacquistare salute al nostro sistema economico produrrà scarsi risultati, se non si agirà parallelamente per migliorare una situazione sociale di crescente insicurezza e per riconfermare nella coscienza del cittadino il valore intrinseco della serietà e dell'operosità.
Fermo restando che il delitto, comunque lo si giustifichi, produce sempre i medesimi condannabili effetti, la criminalità va combattuta con identica determinazione, qualunque ne sia la forma e l'etichetta. In particolare, deve essere non solo rifiutata e condannata, ma anche concretamente estirpata la violenza, esiziale non solo riguardo ai suoi effetti sull'incolumità fisica, sulla libertà personale e sull'integrità dei beni del cittadino (il lavoro fra questi), ma anche in quelle forme, purtroppo più comuni e diffuse, che si estrinsecano nei diversi modi di costrizione, ricatto, arbitrio. Piuttosto che al l'autorevolezza dello Stato, nella quale crediamo da sempre, preferiamo in questo difficile momento affidarci alla sua legittima autorità: indispensabile nell'interesse della comunità. Ci auguriamo perciò che si agisca, poi si discuta.
Concludiamo con un omaggio, quanto meno doveroso, a tutte le forze preposte alla nostra protezione e alla tutela e salvaguardia dei nostri beni e diritti; nelle loro inalterate capacità confidiamo interamente. All'omaggio aggiungiamo l'ossequio commosso per coloro che hanno speso la vita in difesa di noi tutti.
Con i nostri cordiali saluti.


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