IN QUESTO NUMERO








La "Rassegna" chiude, con questo numero, il suo primo biennio. Due anni, nel corso dei quali non solo abbiamo cercato di migliorarla dal punto di vista tecnico ed estetico, ma - soprattutto - abbiamo voluto arricchirla nei contenuti, grazie alla collaborazione di studiosi ed esperti del mondo economico, e all'apporto e al contributo di giornalisti e scrittori che ci hanno aiutati a scoprire (o a riscoprire) storia, arte, tradizioni, riti della nostra terra. Contributi e apporti che si svilupperanno nel terzo anno che il nostro trimestrale sta per affrontare.
Problemi economici in primo piano. Quali sono i limiti dell'impresa pubblica? E, soprattutto, esiste una linea di displuvio chiara, precisa, tra impresa pubblica e impresa privata? Della situazione italiana, forse unica al mondo, ci parla, in una prima parte, il presidente dell'Iri, professor Petrilli.
Ristrutturazione e riconversione industriale: un'occasione per il Sud, o beaucoup de bruit, come dicono i francesi, molto rumore per nulla? o, peggio ancora, una nuova strategia per salvare le imprese del Nord - pubbliche e private -perpetuando il circuito di depressione che vede il Mezzogiorno costretto al ruolo di "mercato", di alibi di una contraddittoria politica economica, insomma di eterna colonia e sbocco di mercato dell'"altra Italia"? La parola a Dario Giustizieri; Cosimo Prete si occupa invece dell'emigrazione, questo philum permanente della storia meridionale. Dati sul Salento: terza puntata di Dor Mazzarani. La ricerca sarà conclusa con un'appendice nel prossimo numero. Infine, i dati sulla congiuntura del professor Tagliacarne.
Civile e fiera Sardegna, il più antico lembo emerso del nostro emisfero. Terra del feroce banditismo, campo di ricerca antropologica del positivismo lombrosiano, Sud che ha subìto l'inganno di una storia ambigua: malinconica terra delle favole di Grazia Deledda e della lucida analisi politica di Gramsci; favolosa regione del "Cinghiale del diavolo" di Lussu e generatrice di sanguinarie "primule" orgolesi. Quinta puntata dell'atlante meridionale, iniziato Poco più di un anno fa.
Terza parte. Un "corsivo" affidato al direttore del Giornale Radio Uno, Sergio Zavoli. Poi, le tradizioni di casa nostra: cartapesta e ferro battuto, vale a dire artigianato e arte del Salento (Enzo Panareo), e un poetico viaggio di Eloisa Malagoli fra le pietre e le campagne del basso Salento, il Salento abbagliante della lingua greca, dei "pagliai di pietra", forse antenati dei più spettacolari trulli della valle d'Itria, le poverissime case dei pendolari della nostra economia rurale. Poi, la ricostruzione della cinta fortificata di Gallipoli. Infine, in primo piano la figura di Giulio Cesare Vanini, carmelitano di Taurisano, cittadino del mondo, eroico almeno quanto eretico, precursore di un pensiero illuminista che, giunto nel Sud, ebbe assai poco da insegnare a genti cresciute nello spirito panteistico e nello scetticismo pragmatico di una gigantesca corte dei miracoli che si allargava dal Tronto a Pantelleria.
Nelle pagine azzurre, la consueta Lettera del Presidente, notizie e aggiornamenti sulle attività economiche e sulle iniziative sociali della Banca.
Buona lettura.


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