IN QUESTO NUMERO








Che cosa significa vivere con l'inflazione, e quali sono, in una società che affronta una delle crisi più profonde dal dopoguerra, le prospettive della privata imprenditorialità? Abbiamo seguito i recenti lavori della Direzione della Confindustria, e dalle relazioni che vi sono state svolte abbiamo tratto due interventi significativi, quelli di Gianni Agnelli e di Guido Carli. Per un utile confronto delle posizioni, nel prossimo numero della "Rassegna" tratteremo delle prospettive dell'imprenditorialità dello Stato, e dunque dell'intervento pubblico.
Crisi, abbiamo detto: che può essere recessiva, ma può contenere in sé elementi che poi, intelligentemente sviluppati, possono portare a una crescita dell'economia del Paese. Da qui, i forti contrasti sottolineati dal prof. Tagliacarne, nella consueta "Congiuntura"; i pericoli che sono tuttora presenti; ma anche i dati positivi, che lasciano sperare in un superamento, nel breve o medio periodo, della fase di scompensi e strappi cardiaci di cui soffre la nostra economia.
Dal livello nazionale, a quello regionale: su cinque province pugliesi, tre registrano progressi, e formano una specie di proiezione minore del "triangolo industriale" del Nord; le altre due province, Foggia e Lecce, restano nel limbo della preindustrializzazione e forse sarebbe meglio dire della paraindustrializzazione: ce ne parla Cosimo Prete. Mentre Dario Giustizieri mette in rilievo gli squilibri che si sono determinati nel campo agricolo, col crollo di un settore primario che poteva darci per tempo, se adeguatamente ammodernato, una ricchezza di redditi che ora è solo una speranza di giorni futuri; e Dor Mazzarani ci ripropone una seconda serie di dati, anche questi indicativi dal punto di vista socio-economico, della penisola salentina.
Antica e contraddittoria terra, la Sicilia; ricca di tradizioni civili e culturali, che ne hanno fatto un'area d'alto valore storico, artistico e umano; ma anche terra della violenza mafiosa, del banditismo organizzato a livello "industriale", della politica condizionata. Con la monografia su questa regione, la Rassegna compie metà del lavoro, più complesso, che ha affrontato per render disponibile un dettagliato atlante del Mezzogiorno, con le indagini statistiche del prof. Tagliacarne e con le sintesi storiche, letterarie e sociali degli altri collaboratori.
Seconda parte. Ci sono "mondi" artistici salentini sconosciuti. Ci sono artisti che hanno fatto conoscere il Salento anche al di là delle frontiere nazionali ed europee. Uno di questi è Lionello Mandorino, del quale ci parla il fondatore della narrativa sociale italiana, Leonida Répaci. Uno dei mondi sconosciuti - o, per lo meno, poco noti - è invece quello del Romanico satentino, attraverso il quale ci guidano tre dei nostri più attenti collaboratori, Eloisa Malagoli, Luciano Milo e Romana Turchini.
Un altro mondo inedito, che ora viene alla luce, quello messapico. E' emerso nel territorio di Cavallino, a sud di Lecce, e come tutte le improvvise rivelazioni, lascia trasparire una sua sorprendente bellezza, una personale singolarità. Del "ritorno" dei Messapi ci parla Enrico Surdo. Gigi De Mitri, invece, affronta una giusta polemica, quella della nave mercantile "Cavtat" affondata, con un carico mortale, nelle acque di Otranto. Torneremo su questo tema, se sarà necessario, perché i Salentini non possono permettersi il lusso di vivere con la morte in tasca, o con lo spettro di una terrificante Seveso di fronte.
Chiudono la Rassegna le Pagine Azzurre: alla Lettera del Presidente, la seguito l'intervento di un magistrato, il dottor Rainò, sulla droga, problema di scottante attualità; infine, dati e notizie sulle attività finanziarie e sociali della Banca Agricola Popolare.
A tutti, buona lettura.

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